“Nel balzo in avanti del tempo” – Poesie di Fabia Ghenzovich

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*

Sono la nomade notturna

il piede che danza sul ciglio

di una parola la zampa che scava

la sua tana fino alla radice primitiva

delle ossa – un covo – la fossa che sconfina

però nel bianco – a specchio –

un aperto forse dove a ben guardare il fondo

fa capolino dietro al rigo un’anima

come all’inizio e alla fine di una pagina.

 

 

*

Tana era a falde la roccia

punte d’ossa e muscoli in tensione

nel balzo in avanti nel tempo

della pietra nel sangue

d’istinto un lupo per esempio

ecco quel che abbiamo perso

la prima vera pelle – la sola che ci salva.

 

 

 

*

Gastone 89 anni. Vive a Malcontenta nella campagna veneta.

Ha orto, galline e una vigna. Ora ha anche Frosia

la sua nuova badante russa.

Una signora ancora piacente di mezza età.

Per Gastone è colpo di fulmine e non passa giorno

che non manifesti la sua passione. Giorno o notte.

– Vieni Frosia, vieni a dormire con me!

Staremo bene insieme io e te! –

– Su dormi, io sono qui per lavorare

e tu mi devi rispettare. Ricordatelo Gastone! –

Una volta in piena notte – Aiuto aiuto! – grida.

Frosia si precipita nella stanza spaventata.

Lui è lì nudo e in piedi che l’aspetta.

– Vergognati! Io dovrei fare l’amore con te? Con cosa, con quello?

Grande un dito e due palle così grosse!

Torna a letto subito e non fartelo ripetere! –

Intima Frosia con aria veramente minacciosa

e voce ferma come si fa con un bambino

che l’ha combinata proprio grossa.

Frosia si reca ogni giorno in ospedale

dove Gastone è stato ricoverato per una polmonite.

Il medico dice che è grave.

L’ultimo giorno della sua vita la accoglie con un sorriso

mai visto prima – Che c’è? – lei chiede incuriosita.

– Ho fatto un sogno bellissimo! – esclama

– Ah sì e quale, dimmi Gastone? –

– Ho sognato che facevamo l’amore Frosia! –

– Davvero! È stato bello, dimmi sono stata brava? –

– Oh sì Frosia bravissima! Mi sei saltata addosso come una capretta! –

 

 

*

Amor mundi

 

Amor mundi nella luce per coordinate circolari

benedice il gesto rifiuta la guerra

a contrasto di conquista e violenza

alla cieca più feroce e guasto

per stupro di bellezza

il male all’apice con volto d’uomo

fallisce però dove l’ultimo presidio

di luce reclama giustizia

per lo sforzo terso per questo stare

malgrado e diverso  nel gesto

gentile che del pane buono

del giorno in parti uguali divide

quello che resta.

 

di Fabia Ghenzovich,  poesie ed edite ed inedite, per gentile concessione dell’autrice LogoCC

 

 

13319722_10209278060619491_8699837886951512845_nFabia Ghenzovich è nata a Venezia dove vive. È interessata alla poesia e alle sue possibili interazioni e contaminazioni con i linguaggi dell’arte e in particolare con quello musicale, come nel caso di “Metropoli”, testi musicati in stile rap (terza classificata al poetry slam- libreria Marco Polo. Venezia 2016). Ha pubblicato libri di poesia: “Giro di boa” (Joker edizioni 2007), “Il cielo aperto del corpo” (Kolibris 2011) e in ebook su Larecherche 2016, “Totem” (Puntoacapo  Editrice 2015). Ha partecipato alla prima Biennale di poesia “Officina della percezione” (premio Lorenzo Montano 2004 a Verona). Ha ricevuto premi a concorsi di poesia: secondo premio per la silloge inedita al concorso Guido Gozzano 2009, terzo premio al concorso nazionale poesia scientifica Charles  Darwin 2014, finalista al Premio Astrolabio 2014 per silloge inedita, secondo premio Anna Osti 2016. È inserita in numerose antologie tra le quali: “Blanc de ta Nuque” – uno sguardo dalla rete sulla poesia italiana contemporanea – a cura di Stefano Guglielmin (edizioni  Le Voci della luna 2016) e nel Tomo II° “Il Fiore della poesia contemporanea” (Puntoacapo editrice 2016). Ha partecipato a numerosi festival e incontri di poesia tra i quali: Thousand poets for Change (Bologna, 2013-2014),  Festival Internacional Palabra en el Mundo (Venezia  2013 e 2016), Arts’ Connection (Murano 2015 e Venezia 2016).

 

 

Foto in evidenza di Simbala Desilles.

Foto dell’autrice a cura di Fabia Ghenzovich.

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

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