“Una casa per la libertà” e altre poesie, di Yuliya Musakovska

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UNA CASA PER LA LIBERTÀ

L’uomo che è diventato la mia casa
vuole diventare la mia libertà,
ma sta fallendo

Pensa che io stia
ingigantendo la cosa,
esagerando,
sovrascrivendo le parole di canzoni familiari,
devastando i principi della calligrafia,
storpiando le parole delle preghiere,
agendo spericolatamente,
facendo di una mosca un elefante,
schiacciando un insetto con una ruota,

e via dicendo

Come potrà la nostra casa avere spazio per
così tante grandi cose,
così tanti fenomeni e creature,
così tanti personaggi implausibili,
disastri naturali e problemi globali

La nostra casa non è un pozzo senza fondo,
non può contenerle tutte:
esploderà e scomparirà dalla faccia della terra

C’è solo una soluzione:
imparerà a crescere,
si amplierà gradualmente e crescendo
ingloberà tutto ciò che ci circonda

fino a diventare la libertà stessa

 

IL RAGAZZO SPARTANO

La guerra che porti
nel taschino della camicia
rosicchiandoti ti ha bucato come fosse una volpe.
Il tuo cuore continua a cadere
rabbercio quel buco e lo chiudo
tenendo forte i lati
con le mie dita ormai rigide e rattrappite
spero che rimanga chiuso ancora un po’.

Quando la città si addormenta,
si svegliano i bruchi neri delle cicatrici.
Ed emergeranno solo falene dalla testa di morto.
La città spurga vapore dalle sue narici
e sistema le sue colline a forma di corna.
Ti arriva una visione delle facce dei tuoi compagni
in fondo a un lago –
una favola cupa della sua infanzia che prende corpo.
Nonostante la buona educazione, il rispetto per gli anziani e le poche pretese.
In realtà, quel che chiamate giustizia non esiste.
La tazza d’acciaio graffiata da cui non ti separi mai,
il tuo sonno superficiale, e feroce odio per i fuochi d’artificio.
Che fortuna, avrebbe potuto perdere molto di più,
è quasi intero, dicono.
Hai scelto me per le mie dita abili e sensibili.
Mi sento a mio agio con un ago in mano.
Il muso di una volpe fa capolino dalla tua tasca,
leccandosi le labbra, ricordando che sapore aveva il mio uccello della pace.

 

GESÙ DI GUERRA

O mio Signore di rose ornato,
di ragnatele e rugiada vestito
ti porterò oltre baratri e ceppi
dieci proiettili tra le mie costole

Come sono apparsi, frutti di quale terra
che li ha allevati e nutriti così pienamente?

Si levano e se ne vanno, ubriachi di impunità
Con i loro pungiglioni freddi come il ghiaccio
Oh mio Signore, così ardente e sfiduciato
che porti le spine sopra la tua fronte alta
Come ci si sente a camminare indossando una corona
a piedi nudi attraverso la terra devastata

Il vento ti lancerà una palla in faccia –
questi sono odori di qualcosa di umano, che brucia
Oh mio Signore risplendi e fiorisci opulente
mentre l’inerzia ci spinge avanti

Mentre i numeri si moltiplicano nella matrice
mentre è ancora mattina presto, dormi, mio Signore
Resistiamo ma cosa resta a cui aggrapparci?
Petali di rosa, gocce di pioggia e spine

 

Traduzione italiana di Pina Piccolo, dalla traduzione inglese di Olena Jennings e dell’autrice apparsa nel sito Apofonie il 16 maggio 2022.

 

Yuliya Musakovska è una pluripremiata poetessa e traduttrice ucraina, membro di PEN Ucraina. È autrice di cinque raccolte di poesie, The God of Freedom (2021), Men, Women and Children (2015), Hunting the Silence (2014), Masks (2011) e Exhaling, Inhaling (2010) . Traduttrice di Tomas Transtromer in ucraino e di autori ucraini in inglese, le sue poesie sono state tradotte in inglese, tedesco, spagnolo, italiano, norvegese, lituano, estone, polacco, bulgaro, ebraico, cinese, ecc. Yuliya è stata insignita di numerosi premi letterari in Ucraina, tra cui il DICTUM Prize (2014) della casa editrice Krok, lo Smoloskyp Poetry Award (2010), l’Ostroh Academy Vytoky Award (2010), il Bohdan Antonych Prize (2009) e l’Hranoslov Award (2008). Vive a Leopoli.

Olena Jennings è l’autrice della raccolta di poesie Songs from an Apartment (Underground Books, 2017) e del chapbook Memory Project (2018). Le sue traduzioni di poesie dall’ucraino sono apparse nell’antologia Words for War (Academic Studies Press, 2017, insieme a Oksana Lutsyshyna) così come in Consequence , Asymptote , The Kitchen Poet , Poetry International , Wolf e altre riviste. Nel 2019 la Lost Horse Press ha pubblicato un volume di traduzioni dei versi di Iryna Shuvalova, Pray to the Empty Walls a cura di Jennings. La sua traduzione della raccolta Paper Bridge di Vasyl Makhno è in uscita per Plamen Press. È la fondatrice e curatrice della serie di letture di poesia Poets of Queens.

 

Immagine di copertina: Alice Colacione, “Sedimento”

 

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

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