ANTEFISSE
sette poesie di Walter Valeri
1
Nel vetro
(ma nel vento) riflessa
l’ombra d’un gabbiano
dal porto disancora
l’aria, scolora
l’orma del tempo. Poi
la sciarpa fatta a mano
sul ponte se ne va
accorata ci separa
2
Addio
al calcolo delle necessità
anch’io senza un lamento
anch’io preso dallo sgomento
del prossimo tormento
vado via, addio.
3
Solo se coi denti a fondo
tradendo un altro mi amerai
ti amerò … ma poi ci vogliono
più soldi più tutto
e meno chiacchiere. Se
si vuole restare in vita senza macchia
il viagra ci vuole: un multi-vibratore
di plastica una dieta scientifica
per sedurre farsi sedurre fottersi
farsi fottere dal Cavallo di Troia.
4
Per l’ingordo strapiombo
sbianca ogni torto che russa
stranamente fra orto corto morto.
Già nevica la neve che verrà. Passo
dopo passo bombata
d’ algidi arnesi ghigna la faina
con scricchiolii di denti da New York
la giovane donnola in nero
addenta il melone nostrano
e alla gola le nuvole in cielo.
5
Non c’è più niente
da fare nel vortice violaceo
della siccità non c’è il minimo gorgoglio
respiro previsto dallo zampillio
che scompare senza un po’ di speranza
sotto la sferza di Barbariccia
il dolce luccichio ramato alla fontana
geme. Qui non è consentito risalire
a rinfrescarsi un poco le mani
aggiustarsi sotto la sferza di Barbariccia
la faccia per burla nemmeno la cravatta
lucidarsi le scarpe con la coda di Draghinassa
e guardare a cose fatte il dopo.
6
Non c’è né un prima
né un dopo
e di quaggiù chi sei, chi siete?
7
Al tuffatore poco importa
l’azzurro del cielo
poco importa chi piange
o ride per la truffa subita.
Ad ogni bracciata la bocca
s’inabissa per via del morto
che lo guida oltre le stanze
remote del presente.
Immagine di copertina: Opera grafica di Mubeen Kishany.