Mercoledì 28 giugno 2023 ore 21.00
Tempio di Venere e Roma – Cella della dea Roma
Posti limitati, prenotare con Eventbrite.
La Macchina Sognante rinnova il proprio sostegno a chi in Ucraina resiste l’invasione su larga scala operata con crescente brutalità dalla Federazione Russa. Come rivista, per un anno e mezzo abbiamo espresso il nostro impegno diffondendo le poesie e gli scritti di poete e poeti ucraini che si trovano ancora nel paese e in diaspora, e organizzando il tour delle poete Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina Piantare un fiore nella terra bruciata, avvenuto a novembre dell’anno scorso e che ha toccato sei città italiane. Come macchiniste e macchinisti siamo infinitamente grate/i al Parco Archeologico del Colosseo, specialmente nella persona della Direttrice Alfonsina Russo per aver proposto la serata e dato l’ospitalità e messo a disposizione una grande macchina organizzativa, di cui apprezziamo il grande lavoro. Stavolta le poete che leggeranno sono Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Halyna Krust accompagnate dalla bandurista EKA e la violinista Oksana Tiutiunyk. Riportiamo qui di seguito il comunicato stampa rilasciato oggi dal Parco Archeologico del Colosseo e il programma della serata.
Comunicato stampa
Roma, 23 giugno 2023
Il Parco archeologico del Colosseo, in rinnovato segno di sostegno al popolo ucraino in questo difficile momento storico, promuove “Ucraina: poesia in tempo di guerra”: una serata di poesie e musica ucraina allo scopo di sensibilizzare il pubblico su un tema ancora molto attuale.
Mercoledì 28 giugno 2023, dalle ore 21.00, sul palco allestito nella cella della dea Roma del Tempio di Venere e Roma si alterneranno le tre poete ucraine Halyna Kruk, Natalia Beltchenko, ed Iya Kiva, le quali leggeranno le loro poesie in ucraino mentre Isabella Mangani leggerà e reciterà la corrispettiva traduzione italiana.
Un’iniziativa significativa dedicata al ruolo-chiave della poesia, in un momento delicato per l’Ucraina, volto ad infondere nella sua popolazione speranza e solidarietà attraverso la cultura a beneficio del presente e del futuro del Paese.
La direttrice artistica della serata è Pina Piccolo, scrittrice, traduttrice e promotrice culturale, nonché curatrice delle traduzioni italiane delle poesie insieme ad Alessandro Achilli. La traduzione inglese delle poesie ucraine è affidata a ad Amelia Glaser e Yuliya Ilchuck.
“Promuovere una serata dedicata alla poesia ucraina è sembrato un atto doveroso, da parte del Parco archeologico del Colosseo, in segno di vicinanza e solidarietà nei confronti di un popolo ancora oggi, a più di un anno dall’invasione russa, al centro di una tragedia di cui non si intravede la fine – dichiara Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo. La poesia è uno strumento di espressione molto potente in grado di dar voce alla resistenza e alla speranza di una pace giusta”.
Le poesie, intervallate dall’esecuzione di brani musicali ad opera della violinista ucraina Oksana Tiutiunyk e della bandurista ucraina EKA, toccano temi di alto rilievo nell’ambito del conflitto russo-ucraino: dal rapporto con la natura alla definizione di una nuova identità per il Paese ed il suo rapporto con la lingua, dalla ricerca di una quotidianità profondamente mutata fino ai paradossi insiti in una vita stravolta dalla guerra.
Ad aprire la serata – presentata da Marina Sorina, traduttrice ed interprete – la poesia di Halyna Kruk scritta a seguito della tragica distruzione della diga di Kakhovka, uno dei più grandi bacini idrici d’Europa, con gravi conseguenze sociali, ambientali ed economiche. La pluripremiata poetessa e scrittrice pone l’accento sul tema della poesia come resistenza al processo di disumanizzazione che la brutalità della guerra può scatenare nonché sul processo di guarigione che dovrà essere messo in atto per l’intera società al termine del conflitto.
Per Natalia Beltchenko, la più lirica e letteraria fra le tre poete e traduttrice ufficiale dell’opera di Wislawa Szymborska, la poesia è un prezioso strumento per infondere speranza ed immaginare la possibilità di agire anche nei contesti più drammatici. Attraverso i suoi componimenti emerge la capacità di resistenza del popolo ucraino, destinata a dare nuova vita alla nazione, proprio come la primavera, capace di rigenerarsi anche fra le macerie dell’umanità.
Al centro dei versi di Iya Kiva, traduttrice e giornalista, le drammatiche conseguenze della guerra sul singolo e sulla collettività; per la poeta ucraina la poesia è un mezzo prezioso per restituire alle persone la capacità di sentire, di parlare delle proprie emozioni. Particolarmente suggestivi i componimenti dedicati all’esperienza dell’emigrazione interna, dando voce alla delicata condizione dei rifugiati.
Il fil rouge sotteso alle oltre 20 poesie declamate in occasione dell’evento è, dunque, il valore della testimonianza; una poesia percepita non come semplice atto estetico bensì come azione civile, come dovere nei confronti del futuro dell’Ucraina e della sua popolazione.
Prenotazione online fino a esaurimento posti su https://28giugnopoesia.eventbrite.it
PROGRAMMA
UCRAINA – Poesia in tempo di guerra:
Serata con Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Halyna Kruk
Mercoledì 28 giugno 2023 ore 21.00
Tempio di Venere e Roma
Cella della dea Roma
Direzione artistica Pina Piccolo
Introduzione musicale
Musiche di EKA, bandura e Oksana Tiutiunyk, violino
Nich yaka` misyachna (“Notte al chiaro di luna”)
Chornii brovy, karii ochi (“Sopracciglia nere, occhi castani”)
Introduce Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo
Presenta Marina Sorina
Letture delle poesie in italiano a cura di Isabella Mangani
HALYNA KRUK
Dici: quando l’acqua scenderà…
In questa casa
E per questo dolore
Sogno un rifugio
Sopravvivere
Resina
Stacco musicale di Oksana Tiutiunyk, violino Melodia la minore di Myroslav Skoryk.
NATALIA BELTCHENKO
Con le mani a conchetta raccogli
Il sentiero si spalanca tra i fiumi…
Dove si biforca il labirinto…
Può la buchetta delle lettere scoppiare in lacrime…
La somma dei decessi
Villaggio del castoro
La Zona
E mentre il mondo vomita guerra
Leggere i segni nelle foglie…
Il Fiume Vita
Stacco musicale di Bandura e Violino – Kvitka Dusha (“Il fiore dell’anima”), testo di Diana Golde.
IYA KIVA
Ma ce n’è di guerra calda in bagno?
Sulle tombe senza nome delle nostre vite
La memoria si secca…
Così, all’improvviso, tra le costole…
[rifugiati. la stazione]Otto anni a dire: da me c’è la guerra…
Musica e canti di chiusura: Moya Ucraina (“La Mia Ucraina”), musica di EKA, testo di Mykhailo Nevidomsky e EKA
Violino – Oksana, bandura e voce EKA – Oi u luzi chervona kalyna (“C’è un viburno rosso nel prato”).