Da un post nel profilo Facebook dello scrittore Ilya Kaminsky del 4 ottobre 2022. Traduzione italiana di Pina Piccolo dalla traduzione inglese di Ilya Kaminsky e Katie Farris, in attesa di approvazione.
Durante la fuga da Kharkiv, in Ucraina, sotto un pesante bombardamento, la poetessa Anastasia Afanasieva ha scritto questa poesia. Grazie ad Atmos per aver appena pubblicato la poesia nella traduzione inglese di Ilya Kaminsky e di Katie Farris. Nell’originale, la poesia è bilingue, in russo e ucraino. Quindi alcune righe sono in due lingue anche in questa traduzione:
NUOVO CANTO DEL SILENZIO
Era sera, quando siamo partiti era sera
e nel tempo in cui è annegata la nave russa
cadeva la neve
e ci lanciavano addosso i cani
Non eravamo né eroi né soldati, noi
correvamo, e dietro di noi c’erano i ricordi
tra strade e negozi di alimentari bombardati
che avevano ancora i nostri volti
siamo stati gli ultimi a uscire dal nostro rifugio antiaereo
e a osare di saltare
in macchina… gatti, cani, madri
un serpente avvolto in una coperta di lana
siamo stati gli ultimi
a smettere di ascoltare il fischio delle bombe, a smettere
di cadere a terra in ginocchio pregando
su un labbro strappato
in quel mezzo secondo quando la bomba è stata già sganciata ma non è a ancora arrivata
al bersaglio
I primi a smettere di memorizzare i rumori degli aeroplani
distinguendo
il fischio di un missile dal rumore di una bomba
tra il suono della tazza da tè infranta
e la melodia dell’ala di ferro
la differenza tra il silenzio e l’attesa
È sera quando si ferma la mia storia, siamo gli ultimi
del nostro rifugio antiaereo
a non rimanere ad ascoltare le esplosioni di onde d’urto
e a dirigerci verso dove la quiete
respira ancora, con i nostri giorni nello zaino, si procedeva in auto
ascoltando il movimento meccanico
delle nostre idee
al ritmo del sangue nelle nostre vene, al ritmo del sangue che attraversa la memoria del nostro pianeta
al ritmo di ciò che chiamiamo il nostro giorno
tic tac
tic tac
tic tac
ad ogni passo del tempo, ad ogni goccia la terra
purifica la memoria purifica il nostro bisogno
di vivere
mentre costruiamo una barricata dentro i nostri polmoni
per proteggerci dalla lingua
del nemico che ora è macchiata di gocce di sangue
lingua
zaraz zalyapana nashei krov’u con gocce del nostro sangue
ora il nostro odio è più profondo
delle ciotole di argilla
stiamo dimenticando la lingua
nella quale abbiamo scritto le nostre poesie
sono felice di dimenticarla sì rada zabyti a movy
Nata a Kharkiv nel 1982, Anastasia Afanasieva è scrittrice e psichiatra. Autrice di sei raccolte di poesia, è stata insignita di numerosi riconoscimenti e premi letterari. La sua opera letteraria espressa in russo, in tempi recenti dopo l’invasione, come attesta la poesia di cui sopra, si è spostata verso l’ucraino.
Per maggiori informazioni e analisi vedi articolo nel sito Words for War da cui abbiamo anche ripreso la foto della poeta.
Ilya Kaminsky è l’autore di Dancing in Odessa (Tupelo) e Deaf Republic (Graywolf). È co-editore e co-traduttore di Dark Elderberry Branch: Poems of Marina Cvetaeva (Alice James) e Ecco Anthology of International Poetry (Harper Collins), tra gli altri libri. Ha ricevuto il Los Angeles Times Book Prize, una borsa di studio Guggenheim ed è stato finalista per il National Book Award in Poetry e il Neustadt International Literature Prize.
Katie Farris è l’autrice di Boysgirls (Tupelo Press) e A Net to Catch My Body in Its Weaving (Beloit Poetry Journal), che ha vinto il Chad Walsh Prize dal Beloit Poetry Journal. Le poesie e le traduzioni di Farris sono apparse su Poetry, The Nation, McSweeneys, Granta e Massachusetts Review, che le hanno conferito l’Anne Halley Poetry Prize. Farris è co-editore di Gossip and Metaphysics: Russian Modernist Poets (Tupelo).
Immagine di copertina: Immagine ripresa da Philanthropy Journal.