Dalla Fotogallery: catrame – Nadia Blarasin
Raramente trovo un amore come il tuo
che dalle luci delle auto mi protegga
senza schermarmi gli occhi con la mano.
In alcune auto i fari
si abbassano da soli
mentre altre spariscono
come cartelli stradali.
Anche questo è amore
che a sorpresa mi fa coprire gli occhi
per schivare le auto a fari spenti!
Le ombre si sono distese e siccome il cortile
di casa è grande tanto
da sederci inginocchiati
e iniziare a giocare
la verità è diventata più dolorosa.
Poco alla volta
spariranno le ombre
come le parole che scriviamo
senza poterle raggiungere!
Ho camminato su un lungo sentiero
per trovare il più grande
amore del pianeta,
orgoglioso per quel che otterrò
e perché tornerò felice
ho trovato il grande
amore laddove non si fa
nessuno sforzo per trovarlo
non ho fatto dunque che due passi!
L’onda trasporta il cadavere
lontano
da chi non lo conosce,
mentre il cuore della madre che attende
un segno è rosicchiato dal tormento.
Questo è talvolta l’agire di un amore perduto
dopo un secolo di lamenti
richiede che identifichiamo il corpo
da ciò che ne resta.
Perché la luna diventa piena senza accorgersi
di quanto è
dispiaciuta?
Perché sembra solo macerie la casa
e i ricordi si attaccano alle nostre unghie?
Perché la direzione come via
la troviamo, per cambiare totalmente il mondo
la direzione che appartiene a noi soltanto?
Perché voglio meno di quanto amo
non più di quanto sogno?
Qualcosa mi rende asceta e avido allo stesso tempo
è più che probabile che sia la morte!
Non posso sapere
quel che troverà questo
ragazzino
nei sacchi della spazzatura
ma capisco che le cose di cui non abbiamo più bisogno
potrebbero servirgli a qualcosa.
Una vita che usiamo una volta
e che si rovina
per lui, povero, è valida per sempre!
Le mie poesie lunghe prendono in giro
quelle brevi
queste ultime si inventano barzellette per degradare le prime
e forse nel mezzo di questo conflitto
segretissimo
preferisco deridere le poesie
dei poeti antichi
per sfogarmi!
Mi sono chiesto mentre eravamo a pranzo
cosa accadrà
al cucchiaio quando si innamora.
Diventerà più lucido, diventeranno arrugginiti i suoi bordi
oppure subirà una deformazione improvvisa
e così ce ne liberiamo?
Ora è storto
ho provato ad aggiustarlo con le mani
a pranzo
mi hai chiesto, perché giochi con il cucchiaio?
Ho risposto:
gli sto donando i miei peccati!
Diciamo che i tempi si donano
senza perdere nulla di quel che vogliamo
a te dunque la metà
del lontano futuro
e metà del passato anche quando
nessuno di noi
lo aveva vissuta,
quanto al presente
siamo davanti a un tempo preso con la forza
non un tempo che si regala!
Se l’amore è malvagio, perché aspiriamo
ad essere suoi piccoli
e ad esso sudditi?
E se fosse fantastico
perché lo perdiamo ora
nelle iscrizioni di pietra da noi stessi
realizzate?
Né questo né quello,
ci deve essere qualcosa come l’amore
simile al precipitare di nuvole malinconiche
come pioggia l’una sopra l’altra!
In una vita, le parole scoppiano
come fulmini del cielo
fingo che le mie siano più luminose
e subito si spengono
solo allora capisco
che le parole di poeti sconosciuti
avevano sbagliato direzione
per diventare mie!
Uno stretto sentiero verso un cimitero
ma ho teso la mano per indicare
gli uccelli che riempiono il luogo.
Esattamente come i rami oscilla la mia vita
ma ciò non m’impedisce di fissare l’obiettivo.
Altre cose
a esclusione dell’amore
mi spingono a ingigantire
il minimo che vedo!
Nella pietra vi è abbastanza affinché un uomo annunci
il suo amore attraverso la sua dolorosa frammentazione
sotto i colpi della pioggia
del risveglio.
Così il mio cuore parla la lingua che
lo lucida
così ruggisce e tace
durante l’accelerazione dei suoi battiti.
Nella pietra vi è abbastanza affinché un uomo lasci
qualsiasi fine prematura
accalcandosi solo nel cortile remoto!
A meno che non sia un nome, ho provato
a evitare che venga cancellato,
gli ho costruito una recinzione,
che s’inclina ad ogni soffio che gli arriva.
A meno che non sia un nome, ho provato
a cancellarlo questa volta
per farlo diventare tale!
Amer Al Taib poeta iracheno (1990), membro dell’Unione Generale degli Scrittori in Iraq, la sua prima raccolta è intitolata Più di una morte con un solo dito, la seconda raccolta dal titolo Fermo da solo come due alberi ha vinto il premio letterario dell’Unione Generale degli scrittori in Iraq nel 2018 per scrittori under 35. Ha pubblicato molte altre raccolte, i suoi testi sono stati pubblicati in diversi giornali locali e arabi, alcune traduzioni sono comparse in inglese, francese, spagnolo, curdo e persiano.