Capelli al vento è una mostra dedicata al coraggio delle donne iraniane e alla loro drammatica lotta che ha avuto inizio dopo l’uccisione di Mahsa Amini, ragazza curda di 22 anni, picchiata a morte dalla polizia morale perché non indossava bene il velo, da cui fuoriusciva una ciocca di capelli. Il progetto ideato e curata da Antje Stehn si intende come proseguimento di” Rucksack a Global Poetry Patchwork”che si è concluso dopo due anni di attività.
Le donne iraniane hanno protestato tagliandosi i capelli e bruciando gli hijab per strada. Il simbolo del taglio dei capelli, già tradizionale cerimonia di lutto è diventato il gesto di solidarietà nei confronti di Mahsa Amini.
Biologicamente i capelli hanno il ruolo di ”regolatore termico”, sul piano sociale invece svolgono una funzione di fondamentale importanza nel linguaggio del corpo, sono simbolo di forza e sensualità, e hanno inoltre la capacità di esprimere un’infinità di significati in ambito culturale, religioso, sociologico e antropologico. La storia del velo e dei capelli celati è molto articolata nei secoli: anche nella cultura e tradizione dei popoli mediterranei il capo delle donne è stato spesso nascosto dal velo.
Il titolo dell’opera,”Capelli al vento”, ci riconduce a un topos ricorrente nella poesia tedesca. Fu coniato all’inizio dell’Ottocento dalla prima poeta tedesca, Annette von Droste-Hülshoff, nella poesia Am Turme, dove l’autrice si scioglie i capelli e come una menade li libera al vento. Un atto considerato ribelle, inaccettabile ai suoi tempi. Questo topos è stato ripreso da Ingeborg Bachmann in Il canto di un’isola e da diverse altre poete.
Come partecipare?
Mandare entro l’1 febbraio 2023 a canoa@inwind.it (Antje Stehn)
- una poesia breve (max 10-15 versi) sulla tematica, nella vostra madrelingua e (se è possibile, ma non è obbligatorio), una traduzione in inglese o italiano fatto da una persona madrelingua
- una breve biografia di 3 righe
- un video fatto con il telefonino (orizzontalmente) in cui leggere la poesia con un audio chiaro. Sono ben accettati i video creativi.
- iscriversi sul canale You Tube di Rucksack, per farsi un’idea circa cosa hanno fatto gli altri poeti del precedente progetto Rucksack: https://youtube.com/channel/UCaFs-2l5Tv0H-Rfkibm4N6A
Le poesie saranno esposte insieme all’opera di Antje Stehn e ne sono parte integrante. Tutti i partecipanti sono invitati a leggere le loro poesie durante le diverse performance che sono in programma; per chi vive lontano o all’estero, le letture verranno proiettate su uno schermo.
Il primo appuntamento è l’8 marzo, festa della donna. La performance sarà allestita a Milano, nello spazio teatrale Quarta Parete, Teatro dell’Artepassante di Porta Vittoria.
Il 12 marzo l’installazione, le poesie e i poeti saranno ospitati al Piccolo Museo della Poesia, Chiesa di San Cristoforo, a Piacenza. Sono in programma eventi online organizzati nei diversi Paesi dei gruppi sostenitori, tra cui, USA, India. Marocco, Irlanda. In maggio l’istallazione farà parte di due mostre collettive a Milano e a Piacenza.
Il progetto è sostenuto da:
– Quarta Parete, Teatro del Artepassante, Milano
– PoetryismyPassion, Milano
– Piccolo Museo della Poesia, Chiesa di San Christoforo, Piacenza, Italia
– Licio Poetico de Benidorm, World Writers‘ Association, Iran-Germania
– Kaavya Sanje, India
– Letters with Wings, Irlanda
– Forma Fluens, Roma, Italia
– Circolo Anastasia, Napoli, Italia
– Salotto culturale J’nan Argana, Marocco-Italia
– Le Ortique, Italia-Irlanda
– Tessellata Books, New York, USA
– jeudidesmots, Francia
– recoursaupoeme, Francia
– Cervena Barva Press, USA
– ABLUCIONISTAS, Messico
– La macchina sognante, Italia