Poesie di Chiara Catapano pubblicate da La Dimora del Tempo sospeso il 29 giugno 2022

Copertina Chiara Catapano

Per gentile concessione:

 

Autunno d’Agosto
(2017-08-10)

Ti tengo nel mio utero cielo.
Ti tengo sollevato, dentro la terra.

Sole quadrupede acceso, un sole di resina, alza aghi di soffio, vento soffio su polvere accesa.
Ora vedi il sole d’agosto, sole agostano riverbero suono. In Piazza Vittorio gli alberi son tutti carcasse: vibrano in cima il riposo dell’ombra, lo zufolo-ombra s’acquatta nell’alto, ritira l’onda d’abbraccio, sbreccia l’opale ferroso di luce che agguanta la terra.
È pura solitudine il guanto che avvolge le cose.

E culla in via Castro Pretorio l’ermafrodita odoroso pianti d’ipsofillo, latte accartocciate d’abbandono. È un autunno d’agosto, stagione dentro stagione
– dici —
Piovono grappoli d’ombra senza più linfa, piovono secche radure. Frinire di linfa,
crepita piano.
Un autunno d’agosto che vive sotto le chiome, che impazza dall’alba al tramonto e impenna la notte in rivoli-foglie,
in rivoli giallo-marrone,
in sacche d’asciutto vibrare.

Quaggiù è un autunno d’agosto, un lento soffrire di luce.
Osserva il silenzio del ramo: l’ala acuta, il protendersi ingenerato.
Non rami ma il loro protendersi:
di questo noi parliamo
quando parliamo degli alberi,

e il loro lento vibrare la luce, insinuarla al compianto dell’acqua.
Ora tutto è suono. Di seta e fuoco sotto le scarpe. Suono d’ancoramento, suono-fittone al ramo di retina,
dove tutto s’illumina il suono.
Dove tutto s’acquatta, diminuisce. E il risveglio lento fluisce dai muscoli al cuore, tutto l’essere contaminato di luce.
I suoni sono luce. Un concerto d’agosto. Un frinire di suono ingenerato.

. . .

Luce solida, polvere di carta.
Luce solida-attesa, fittile presenza. Ruspe in lontananza.
Polvere natante, plasma disgregato, sgorgato da una ferita di luce.
Le ruspe silenziano il paesaggio.
Alberi d’osso, pallidi dentro il passaggio silenziato dei motori,
ti agguanta fermo la luce, il suo suono immobile. Lievemente oscilla il suono occipitale,
la testa febbrile d’agosto cosparso di foglie secche acquattate,
di rintocchi feroci dalle chiese cinguettanti,
battenti nostalgie sbucciate nella breccia tra due suoni di luce.

Quattro sbuffi di nuvole inchiodate ai rami. Il ferro del chiodo nella docile carne del tronco, ombra luminosa in retina accesa.
La terra ribolle di polvere viola, polvere grigia-autunnale, polvere cicala frinire d’ascolto.
Verdeggia altrove il pensiero.
La nuvolaglia dei pensieri-ortiche.
È una notte di giorno il miracolo dell’insondato pensiero, snodato tra cielo e terra, suono riverberato e tattile. Il cuore autunnale nell’astro d’agosto che pompa luce alle periferie.
La notte non arriva, l’appena rugiada del giorno.
Silenzio completo tra i rami che coperchiano il fragile azzurro. Silenziano il fragile azzurro.
Dove nasce il pensiero?
Nasce sospeso. Non dove, ma chi.
Non chi, non quando.
Le valve del tempo nel tempo intimo, tra luce e suono.

Ed entra il giorno dentro la notte, penetra piano.
L’immagine sbriciola se stessa, niente è più come appare.
Un guado nel nuovo cammino, l’immagine ferma si attende.
L’aria sterile, aria fasciante di carta,
lassù un piccione.
Tutti francobolli ritagliati nel suono e nella luce.

*

13 Novembre 2017

Fuoriuscito dallo scavo d’un foglio bianco,
il vento zitto scavalca le nostre fronti
e le case
lievi-posate nello sguardo, di là dall’onda:
dove le linee fondono un punto mobile
ci penetra
assieme al paesaggio.
E ci ricama,
tirando con l’unghia un filo per volta.
Un filo-dritta pupilla, filo-storia,
il chiudersiaprirsi
della storia grande dentro la piccola.
Lo scrigno più piccolo è immenso!
Nuotiamo le sue acque, il suo varco di meraviglia,
contenitore d’infinito.

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Immagine La Dimora

Biografia:

Chiara Catapano nasce a Trieste nel 1975. “L’aria natia tormentosa” ne influenzò di certo carattere e scelte: il sapore inizi ‘900 della città, il cui orologio s’era fermato e che pareva una parentesi tra Balcani ed Europa, le ha dato la possibilità di crescere sentendo parlare per le strade e nelle botteghe tedesco, croato, serbo, greco. Dopo il Liceo studia Filologia Bizantina e Neo greco presso l’Ateneo tergestino, con intermezzo di un anno trascorso ad Atene per la preparazione della tesi di laurea. Traduttrice e poetessa, ha pubblicato due raccolte poetiche (Thauma ed.). Suoi articoli, racconti e poesie sono comparsi in riviste italiane ed internazionali e tradotti in diverse lingue. Ha organizzato assieme ad prof. Andrea Aveto dell’Università di Genova la riedizione dei “Discorsi militari” di Giovanni Boine, curando in particolare l’antologizzazione dell’epistolario boiniano e la ricerca nelle emeroteche di Bologna e Roma. Il volume è stato pubblicato dalla Fondazione del Museo Storico del Trentino. Collabora in modo continuativo con la rivista internazionale “Traduzionetradizione” – http://www.traduzionetradizione.com/, con la rivista Poetarum Silva – https://poetarumsilva.com/, con l’Università di Atene, con diversi poeti greci di cui cura l’opera in maniera continuativa o sporadica: Ioulita Iliopoulou, Athinà Papadaki, Spyros L. Vrettòs, Liana Sakelliou, Christos Toumanidis, Sotirios Pastakas, e altri. In Italia collabora con Paola Minucci, Letizia Leone, Franca Mancinelli e altri. Studia presso la scuola di “Animologia Immaginale” di Trieste. È giurato e traduttrice per il Festival e Concorso Internazionale del Castello di Duino. Ama tradurre. Ama il greco. E forse questo è ciò che conta, nella sua biografia.

Riguardo il macchinista

Bartolomeo Bellanova

Bartolomeo Bellanova pubblica il primo romanzo La fuga e il risveglio (Albatros Il Filo) nel dicembre 2009 ed il secondo Ogni lacrima è degna (In.Edit) in aprile 2012. Nell’ambito della poesia ha pubblicato in diverse antologie tra cui Sotto il cielo di Lampedusa - Annegati da respingimento (Rayuela Ed. 2014) e nella successiva antologia Sotto il cielo di Lampedusa – Nessun uomo è un’isola (Rayuela Ed. 2015). Fa parte dei fondatori e dell’attuale redazione del contenitore online di scritture dal mondo www.lamacchinasognante.com. Nel settembre’2015 è stata pubblicata la raccolta poetica A perdicuore – Versi Scomposti e liberati (David and Matthaus). Ė uno dei quattro curatori dell’antologia Muovimenti – Segnali da un mondo viandante (Terre d’Ulivi Edizione – ottobre 2016), antologia di testi poetici incentrati sulle migrazioni. Nell’ottobre 2017 è stata pubblicata la silloge poetica Gocce insorgenti (Terre d’Ulivi Edizione), edizione contenente un progetto fotografico di Aldo Tomaino. Co-autore dell’antologia pubblicata a luglio 2018 dall’Associazione Versante Ripido di Bologna La pacchia è strafinita. A novembre 2018 ha pubblicato il romanzo breve La storia scartata (Terre d'Ulivi Edizione). È uno dei promotori del neonato Manifesto “Cantieri del pensiero libero” gruppo creato con l'obiettivo di contrastare l'impoverimento culturale e le diverse forme di discriminazione e violenza razziale che si stanno diffondendo nel Paese.

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