da AfroWomen Poetry: Tre poete dalla Tanzania – Eunice Mtavangu, Gertrud Tom e Lydia Kasese

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Eunice Mtavangu

 

Vuoi che usi la penna

o le labbra per raccontare le cose che mi toccano?

E se le racconto, sarai in grado di ascoltare e comprendere?

Ma perché il mio genere

si insinua e si prende gioco di me deliberatamente?

Forse dovrei tacere

come una vecchia campana, ma…

Come posso cambiare questa avventura chiamata vita se la mia voce rimane inascoltata?

Voglio essere ascoltata

Senza essere etichettata

Senza essere discriminata,

Senza essere interrotta:

 

Ti prego,

Lasciami parlare

Lascia che mi esprima

Nel mio linguaggio interiore

E poi mettiti in ascolto.

Ti prego, lascia che io abbia almeno

la possibilità di raccontarti

Della mia paura

Della mia speranza

Della mia disperazione

Della mia situazione

Per quanto imbarazzanti possano sembrare le mie parole

Potrebbero essere chiare e profonde.

******

Traduzione di Rosa Cangiano

 

https://afrowomenpoetry.net/it/2022/11/10/lascia-che-io/

 


 

Gertrud Tom

 

Bellezza

C’è del bello nella testardaggine,
nel cadere a terra, e ritirarsi su.

Non è forse l’alzarsi
e l’infrangersi
delle onde
a mantenere
vivo l’Oceano?

******

Trova te stesso

Ti offro
una ciotola d’acqua,
inginocchiandomi con amore,
in attesa che tu la beva tutta.

Qualcosa
nel tuo modo di sorseggiarla
mi fa pensare
Che hai bevuto da un’altra ciotola…

E che non hai affatto sete

Andrai in cerca di acqua che ha lo stesso sapore della mia e non ne troverai alcuna, perché io non posso essere trovata in nessuno se non in me.

Assetato, tornerai di corsa da me, aprendo i miei rubinetti, ma io non scorrerò e scenderò soltanto sotto forma di gocce, assicurandomi che nulla cresca nel tuo deserto.

E solo allora saprai che hai preso, preso e mai dato nulla.

Tesoro, devi sapere che non sono la dimora delle anime perdute, non venire assetato.
I miei fiumi non sono risposte alle tue aride domande.
Non cercarmi, trova prima te stesso.

******

Lo stupro

È una macchia d’inchiostro nero,
Che si rifiuta di obbedire al bucato.

Ci vogliono anni,
e anni,
e anni per pulire
la macchia.
Fino ad allora, indossiamo
Rancore, paura e vergogna.

******

Essere donna

Essere una donna regala
Vera gioia.
Essere una donna regala
Vero dolore.
Significa essere in grado
di gestire entrambe le situazioni con dolcezza…

Ci si aspetta che tu sia la guaritrice della famiglia,
poiché le guaritrici non sentono dolore
mentre guariscono chi soffre…

Ovviamente il dolore c’è,
Semplicemente decidiamo di provarlo dopo…

*******
Traduzioni di Giovanna Molinelli

 

https://afrowomenpoetry.net/it/2022/10/19/micropoesie/

 


 

 

Lydia Kasese

 

Ti perdono per il silenzio in cui ti sei tramutata di fronte all’imbarazzo, alla rabbia e alle emozioni. Ti perdono per avermi a volte abbandonata quando avevo più bisogno di te. Ti perdono per quella volta quando avevo sette anni in cui sei scomparsa. Ti perdono per non ricordarti le cose che devi ricordare per non dimenticare.

 

Ti perdono per non avere il coraggio di dire di no. So che in passato il tuo “no” ha portato alla violenza e a volte a cose non consensuali. Perciò capisco quando nei momenti presenti decidi di scambiare il silenzio con lacrime, disprezzo per te stessa e docce calde.

 

Ti perdono per tutte le volte in cui hai cercato di distruggermi. Per tutte le volte in cui hai usato un rasoio per aprirti i polsi, o per le volte in cui hai fumato un pacchetto di sigarette dietro l’altro solo per poter affrettare il cancro. Ripensandoci, è stata una cattiva idea e probabilmente ti verrà il cancro quando avrai deciso di voler vivere per sempre.

 

So che una parte di te è arrabbiata. Lo dico perché ti ho visto, una volta, in uno specchio, avere un crollo e piangere come se ti stessero crescendo nel petto cose che volevi sradicare. So che ci sono parti di te che pensi non siano degne di amore e tenerezza e ti perdono anche per quello.

 

Ti perdono per tutte queste cose perché ora sei consapevole. Di tutte le cose nella tua testa. Ti perdono perché stai cercando di alzarti dal letto, di arrivare a fine giornata, di amarti anche nei giorni in cui è difficile essere nella tua testa. Ti perdono perché meriti di essere perdonata.

Con tanto amore,
L

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Traduzione di Giovanna Molinelli

 

https://afrowomenpoetry.net/it/2022/11/10/ti-perdono/

 

 

 

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

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