Tenete sotto terra i combustibili fossili- Una dichiarazione per la salute di Madre Terra (a cura di Pina Piccolo)

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Per la sua attinenza a quanto sta accadendo oggi in Amazzonia, riproponiamo questo appello apparso ne La Macchina Sognante n. 1 del primo gennaio 2016.

 

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Tenete sottoterra i combustibili fossili- Una dichiarazione per la salute di Madre Terra

 

Ci presentiamo qui uniti, riconoscendo i diritti della natura e il nostro rapporto spirituale e di interdipendenza con la Madre Terra.

 

Rendiamo onore ai saperi – in termini sacri e spirituali –  posseduti dai popoli indigeni rispetto alla Madre Terra e al rapporto degli esseri umani con essa.  Rispettiamo la loro funzione di guida nel ripristino di un rapporto con il mondo naturale che sia sano e improntato al sacro.

 

Riconosciamo che l’estrazione, il trasporto ed il consumo di combustibili fossili hanno provocato gravi danni alla terra, all’aria, all’acqua, all’atmosfera e a tutte le forme di vita e che tutto questo è uno tra i fattori più importanti che contribuiscono alla crisi del clima e alle estinzioni di massa. Tali danni pesano sproporzionatamente sulle spalle di chi non trae profitto dai sistemi economici e politici che li hanno provocati, non ha responsabilità per tale crisi e non possiede le risorse adeguate per adattarsi ai cambiamenti climatici. Tra chi subisce, si annoverano le comunità danneggiate dall’estrazione e dall’uso dei combustibili fossili come pure quelle che si trovano ad affrontare in prima linea i danni della crisi climatica.

Riconosciamo che per evitare di aggravare ulteriormente la crisi e ritornare a un rapporto sano con la Madre Terra, la vasta maggioranza dei combustibili fossili deve rimanere sotto terra. Poiché il mondo naturale non può più attendere, i governi devono mettere le esigenze dei popoli e delle comunità al di sopra degli utili delle multinazionali, agendo in maniera coraggiosa e urgente, per porre fine all’estrazione dei combustibili fossili. Incontri internazionali per il clima, come quello che si svolge ora a Parigi, lo United Nations Framework Convention on Climate Change’s 21St Conference of the Parties, offrono importanti occasioni ai leader mondiali per rafforzare l’energia delle comunità compiendo ambiziosi passi avanti verso la conservazioni dei carburanti fossili sotto terra.

 

Ci impegniamo per un mondo in cui tutti i popoli e i nostri governi e le nostre istituzioni:

 

Ÿ   Rispettino i diritti della natura, dei popoli indigeni, delle comunità immigrate e delle comunità costrette a migrare, delle donne, delle comunità che si trovano in prima linea e delle generazioni future, compresi i diritti riconosciuti a livello internazionale delle popolazioni indigene di libero, previo e informato consenso, come pure il loro diritto di dire “no” alle attività estrattive sulle proprie terre tradizionali;

 

Ÿ          Riparino i danni provocati da secoli di colonialismo, razzismo, genocidio ambientale ed economie estrattive;

 

Ÿ          Promuovano un’economia basata sull’interdipendenza e responsabilità verso la Madre Terra, rimangano all’interno dei limiti ecologici, e ridefiniscano la ricchezza in modo diverso dall’accumulazione finanziaria e in direzione di una nozione di essenzialità e di benessere;

e:

Ÿ          Compiano una giusta transizione verso un’energia democratizzata, equa, pulita e rinnovabile al 100% per tutti.

 

Per portare a compimento tale visione, esigiamo:

 

Ÿ          il pieno riconoscimento, l’appoggio – compresi finanziamenti adeguati e diretti – dei diritti delle comunità indigene e di quelle che subiscono gli impatti climatici in prima linea, pieno riconoscimento della loro leadership informata ed efficace come pure la loro partecipazione allo sviluppo e l’implementazione di tale visione;

 

Ÿ          che i combustibili fossili rimangano sotto terra ponendo fine alle esplorazioni e alle nuove estrazioni, per proteggere Madre Terra e rimanere in linea con i saperi indigeni come pure i limiti climatici che si conoscono attraverso basi scientifiche;

 

Ÿ          che si ponga fine immediatamente ai finanziamenti pubblici e altri sussidi economici dell’esplorazione, estrazione e costruzione di infrastrutture per lo sfruttamento dei combustibili fossili, e di effettuare gli investimenti di risorse necessarie per mettere in atto una giusta transizione verso un’economia basata su energia pulita e rinnovabile per tutti, riconoscendo la priorità delle comunità in prima linea;

 

Ÿ          che si ponga fine alla morsa che il settore dei combustibili fossili impone sui nostri sistemi politici e di governance a tutti i livelli e si assicuri che le politiche che riguardano l’energia seguano prassi basate su equità e scienza, in modo che i veri interessi di tutti siano protetti. Per incominciare, bisogna porre fine all’ingiustificata influenza del settore dei combustibili fossili nel determinare le politiche internazionali e nazionali, e occorre impedire al settore dei carburanti fossili di partecipare a trattative internazionali sul clima;

 

Ÿ          che si rifiutino le soluzioni false che perpetuano o giustificano l’estrazione e l’uso dei combustibili fossili, o che continuano o creano nuovi danni alla nostra aria, acqua, terra, comunità e clima;

 

Ÿ          che si rifiutino tutti i meccanismi basati sul mercato che aumentano le ineguaglianze, violano i diritti umani, accelerano la distruzione degli ecosistemi o consentono a chi inquina di evitare di eliminare l’inquinamento alla fonte;

 

Ÿ          che si provveda a un supporto economico adeguato, come pure altri tipi di supporti per assicurare che gli individui e le comunità più vulnerabili ai cambiamenti climatici di Madre Terra siano in grado di adattarsi;

 

Ÿ          che si disinvesta dalle attività che sostengono la continuata estrazione di combustibili fossili e l’oppressione delle comunità indigene e in prima linea, e che si operino investimenti in attività che accrescano il potere delle comunità di prendere il controllo sul futuro dell’energia;

e

Ÿ          che si avvii una immediata transizione verso un futuro di energia decentralizzata, democratica e pulita, alimentata al 100% da fonti di energia rinnovabile e sostenibile.

 

6 dicembre 2015

 

The Indigenous Environmental Network e un’alleanza di altri gruppi indigeni presenti a Parigi.

 

Traduzione dall’inglese di Pina Piccolo, sotto licenza Creative Commons

Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

 

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Keep fossil fuels in the ground

 

We come together, recognizing the rights of nature and our interdependent and spiritual relationship with Mother Earth.

We honor Indigenous peoples’ spiritual and sacred understanding of Mother Earth and their relationship with her.  We respect their leadership in restoring humanity’s sacred and healthy relationship with the natural world.

We recognize that the extraction, transportation, and consumption of fossil fuels has caused serious harm to the land, air, water, atmosphere and all forms of life, and is a major contributor to our climate crisis and mass extinction. These harms are disproportionately borne by those who do not profit from the economic and political systems that have caused them, bear no responsibility for the crisis, and lack adequate resources to adapt to our changing climate. This includes communities directly injured by the extraction and use of fossil fuels and those on the frontlines of the climate crisis.

We recognize that to avoid exacerbating the climate crisis and to return to a healthy relationship with Mother Earth, the vast majority of the world’s fossil fuels must remain in the ground. Governments must put the needs of people and communities above corporate profits by taking bold and immediate action to end fossil fuel extraction because the natural world can no longer wait. International forums such as the United Nations Framework Convention on Climate Change’s 21st Conference of the Parties in Paris provide important opportunities for world leaders to strengthen community energy by making ambitious progress towards keeping fossil fuels in the ground.

We strive for a world in which all people and our governments and institutions:

  • Respect the rights of nature, Indigenous peoples, immigrated communities and communities forced to migrate, women, frontline communities and future generations, including the internationally recognized rights of Indigenous peoples to free, prior and informed consent and their right to say “no” to extractive activities on their traditional lands;
  • Repair the damage caused by centuries of colonialism, racism, environmental genocide, and extractive economies;
  • Promote an economy that is based on interdependence with and responsibility towards Mother Earth, remains within ecological limits, and redefines wealth away from financial accumulation and towards sufficiency and well-being; and
  • Make a just transition to democratized, equitable, clean and 100% renewable energy for all. 

To achieve this vision we demand:

  • Full recognition and support – including adequate and direct funding – of the rights of Indigenous, impacted and frontline communities, and their informed and effective leadership and participation in developing and implementing this vision;
  • Fossil fuels be kept in the ground by ending exploration and new extraction to protect Mother Earth and remain well in line with Indigenous knowledge and scientifically based climate limits;
  • An immediate end to public funding and other subsidization of fossil fuel exploration, extraction and infrastructure, and investment of the resources necessary to enact a just transition to a clean and renewable energy economy for all, prioritizing frontline communities;
  • An end to the fossil fuel industry’s stranglehold on our political and governance systems at all levels to ensure that energy policies follow climate policies based on equity and science, so that the real interests of all are protected.  To start, the undue influence of the fossil fuel industry in international and domestic policymaking must end, and industry must not be permitted to participate in international climate negotiations;
  • Rejection of false solutions that perpetuate or justify the extraction and use of fossil fuels, or that continue or create new harms to our air, water, lands, communities and climate;
  • Rejection of all market based mechanisms that increase inequality, violate human rights, expedite the destruction of ecosystems or allow polluters to avoid cutting pollution at the source;
  • Provision of adequate financial and other support to ensure that those individuals and communities most vulnerable to Mother Earth’s changing climate are able to adapt;
  • Divestment from activities that support the continued extraction of fossil fuels and the oppression of Indigenous and frontline communities, and investment in activities that empower communities to take control of their energy future; and
  • An immediate transition to a decentralized and democratized clean energy future powered 100 percent by renewable and sustainable energy sources.

The Indigenous Environmental Network, Paris December 6, 2015

Foto a corredo dell’articolo dal sito di  The Indigenous Environmental Network.

 

 

 

 

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

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