(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri)
Vuoto
Ho momenti colmi di vuoto
su cui piscia la noia
e sulla cui testa poggiano i loro scarti
gli uccelli.
Dove andremo stamattina
e i suoni dei missili
fanno tuonare i cuori.
Dicono rimanete a casa
e chiudete le finestre
mentre io bramo una tazza di caffè
in un bar vuoto
con una musica dolce e un libro in mano.
Questo è un grande lusso
qui dovresti stare fra il gregge
belare fino a spezzarti il cuore
e fino a morire per un missile casuale
in un momento casuale.
Non ho paura del missile
lo aspetto e gli apro le mie finestre
la compagnia di Dio è meglio che quella di questo paese
del gregge
e del caffè immaginario.
فراغ
عندي أوقات حافلة بالفراغ
الضجر يبول عليها
والطيور تضع فضلاتها
على رأسها
أين سنذهب هذا الصباح
وأصوات القذائف
ترعد القلوب
يقولون ابقوا في بيوتكم
وأقفلوا النوافذ
وأنا أتوق لفنجان قهوة
في مقهى خال
بموسيقى خافتة وكتاب في يدي
هذا ترف كبير
هنا ينبغي أن تكون ضمن القطيع
تثغو حتى يتقطع قلبك
وتموت بقذيفة عشوائية
في وقت عشوائي
أنا لا أخاف من القذيفة
أنتظرها وأفتح نوافذي لها
رفقة الله أفضل من هذه البلاد
والقطيع
.والمقهى الوهمي
Samira Albouzedi poeta nata nel 1969 a Tripoli in Libia, scrive e pubblica dal 1994. Ha pubblicato in giornali e riviste locali e arabe, ha partecipato a molti incontri poetici in Libia e all’estero, sono stati scritti vari studi sulla sua esperienza. Ha partecipato a molti festival e convegni tra cui il festival Sète in Francia, ha partecipato con presentazioni in Tunisia e Marocco. Tra le sue opere: sotto bombardamento, la porta del sogno, il mondo si risveglia in modo pauroso.