“Vigilia” e “In treno”, poesie di Julio Monteiro Martins

15625939_389919588013974_5261794511137946036_o

VIGILIA

Una domanda scomoda.

Avrei preferito non farla

e voi non ascoltarla:

come mai

due o tre giorni

prima della loro morte

abbandoniamo

quelli che amiamo,

mentre ci viene

una irrefrenabile

vitalità

prima del crollo?

 

A cosa corrisponde

quest’inaudita,

bizzarra

felicità?

 

Se è vero

che l’intuizione

avrà già colto

la vicinanza della morte,

allora come mai

produce solo gioia

e leggerezza,

invece della naturale

disperazione?

 

Forse anticipiamo

segretamente

il sollievo

di tutte le sofferenze?

Tre giorni prima,

o due,

siamo loquaci

e svegli:

parliamo di tutto,

niente ci sfugge,

tranne l’argomento

principale.

Capiamo ogni cosa

senza capire niente.

Siamo istericamente

ottusi.

 

Chissà,

forse che la morte,

come le zanzare,

ci anestetizza la pelle

prima di pungerla?

Non è l’amputazione

anch’essa

una chirurgia?

Vene ricucite,

arterie bloccate,

ed è guarito

ciò che non c’è più.

 

La madre sofferente,

il padre cardiopatico,

il figlio matto che ha deciso

di non vivere più,

la nonna annerita,

il nipotino pallido,

tutti ci lasciano felici

due o tre giorni

prima di partire.

Sposi che siamo

in un rovescio

di matrimonio.

 

Ma ditemi:

com’è possibile

un tale cretino

colpo di scena?

Beffa dell’inconscio?

Estremo rifiuto?

Ottimismo autoillusorio?

Resa

e poi incendio

del proprio fortino?

 

Atto di coraggio

inconsapevole,

forse?

Gesto di vergogna

o di pudore?

 

Quando il dramma

si svela

in forma di tragedia

l’attore si meraviglia

e deride

la forza del destino.

Gli manca ora

la forza

per non ridere.

 

Eccolo di fronte

all’inclemente,

all’inappellabile,

allo spietato

dover essere.

Eccolo di fronte

al dio assoluto,

al sovrano

re dei morti.

 

I vivi

sono i suoi acrobati,

i suoi giullari.

Sono allegri

perché gli sono grati,

risparmiati

per una volta ancora..

 

Sono stati

individuati

dallo sguardo divino

e inseguiti,

e braccati.

 

Hanno perso tutto.

 

Abbraciano i loro amati:

hanno solo

due o tre giorni

per mollare la presa.

 

 

 

IN TRENO

Il treno corre

dentro la valle.

Attraversa una giornata

splendida e duratura.

Al cellulare

mi racconti

dei tuoi piani

per noi due,

ed io ti ascolto

mentre guardo dal finestrino

il paesaggio:

i riflessi sul fiume,

i cipressi,

i casolari distanti.

 

Buio.

Un colpo.

Una galleria.

La tua voce scompare

dal palmo della mia mano.

Fuori dal vetro

il nero assoluto.

Il nulla.

Guardo dentro la carrozza

per la prima volta.

Sono solo.

Come mai?

Poco fa,

credo di ricordarmi,

c’erano altri.

Quando sono scesi?

Dove sono andati

tutti?

 

Cerco in fretta

di rifare il numero

ma ormai non c’è campo.

Quando tornerà?

 

Fuori dal treno

dalle tenebre

viene un rumore

assordante

di ferro che taglia l’aria,

di aria che taglia roccia.

Dentro il mio vagone

le luci balenano

e poi si spengono.

 

Ora ci sono io

e quel ruggito nel buio.

Dentro il mio corpo

gli organi faticano.

 

I treni

quando penetrano la montagna

spariscono per sempre.

 

I treni

quando perdono i freni

non si levano in volo.

 

Le poesie “Vigilia” e “In treno” sono contenute in La grazia di casa mia, Rediviva, 2014, qui pubblicate per gentile concessione degli eredi dell’autore.

 

JULIO MONTEIRO MARTINS (1955-2014) è nato a Niterói (Brasile). È stato professore di Julio Monteiro Martinsscrittura creativa al Goddard College (Vermont) dal 1979 al 1980, all’Oficina Literária Afrânio Coutinho (Rio de Janeiro) dal 1982 al 1989, all’Istituto Camões di Lisbona nel 1994 e alla Pontifícia Universidade Católica di Rio de Janeiro nel 1995. Ha ricevuto il titolo di “Honorary Fellow in Writing” dall’Università di Iowa (International Writing Program) nel 1979. Ha insegnato Lingua Portoghese e Traduzione Letteraria all’Università Degli Studi di Pisa e diretto il Laboratorio di Narrativa, parte del Master della Scuola Sagarana, a Pistoia. Tra i fondatori del partito verde brasiliano e del movimento ambientalista “Os Verdes”, avvocato per i Diritti umani per la difesa dei meninos de rua dopo la Strage della Candelaria. Fondatore e direttore della casa editrice Anima, a Rio de Janeiro, che ha pubblicato il maggior numero di opere prime di autori brasiliani tra il 1983 e i 1987 e di numerose traduzioni di testi inediti e rari. Giunto in Italia, ha continuato questo lavoro di scavo fondando la rivista online di letteraturaSagarana. In Brasile ha pubblicato raccolte di racconti, romanzi e saggi: TorpaliumSabe quem dançou? (Sai chi hanno beccato stavolta?), Artérias e becos (Arterie e vicoli ciechi), BárbaraA oeste de nada (A ovest di niente),As forças desarmadas (Le forze disarmate), O livro das Diretas (Il libro della democrazia ritrovata), Muamba e O espaço imaginário (Lo spazio immaginario). In Italia ha pubblicato Il percorso dell’idea (1998), Racconti italiani(2000), La passione del vuoto (2003), madrelingua (2005), L’amore scritto (2007). Con Antonio Tabucchi, Bernardo Bertolucci, Dario Fo, Erri de Luca e Gianni Vattimo ha pubblicato inoltre il volume Non siamo in vendita – voci contro il regime (2001). È stato anche autore di opere teatrali (L’isteria del marmoPer motivi di forza maggioreAula magnaHitler e Chaplin). Le sue poesie sono state pubblicate su varie riviste, fra cui il quadrimestrale di poesia internazionale Pagine e la rivista online El Ghibli, e nelle antologie I confini del verso. Poesia della migrazione in italiano (2006) e A New Map: the Poetry of Migrant Writers in Italy (Los Angeles, Green Integer 2006). Nel 2011 è stata pubblicata la monografia sulla sua opera Un mare così ampio: I racconti-in-romanzo di Julio Monteiro Martins, di Rosanna Morace. Nel dicembre 2013 è stata pubblicata la sua raccolta poetica La grazia di casa miaTra i libri postumi La Macchina sognante (Besa, editrice, 2015), già al centro del convegno “Tenere accesa la macchina sognante: omaggio a Julio Monteiro Martins” curato a Bologna dal collettivo Multiversi.

 

Foto in evidenza per gentile concessione di Priscilla Patel, fotografa professionista. Se siete interessati ad acquistare stampe delle sue foto, contattatela a ll’indirizzo

pris16@live.com.au o nel suo sito http://priscillapatelphotography.com/sample-page/. Per l’acquisto di stampe originali firmate dalla fotografa: Dimensioni e 60 x 20 cm dollari australiani $25 +spedizione. <Dimensione 100 x 40 cm dollari australiani $60+spedizione.

Foto dell’autore di Kirby Kaufmann.

Riguardo il macchinista

Maria Rossi

Sono dottore di ricerca in Culture dei Paesi di Lingue Iberiche e Iberoamericane, ho conseguito il titolo nel 2009 presso L’Università degli Studi di Napoli l’Orientale. Le migrazioni internazionali latinoamericane sono state, per lungo tempo, l’asse centrale della mia ricerca. Sul tema ho scritto vari articoli comparsi in riviste nazionali e internazionali e il libro Napoli barrio latino del 2011. Al taglio sociologico della ricerca ho affiancato quello culturale e letterario, approfondendo gli studi sulla produzione di autori latinoamericani che vivono “altrove”, ovvero gli Sconfinanti, come noi macchinisti li definiamo. Studio l’America latina, le sue culture, le sue identità e i suoi scrittori, con particolare interesse per l’Ecuador, il paese della metà del mondo.

Pagina archivio del macchinista