Uscita di Epicrisi, traduzione italiana della seconda raccolta di Ashraf Fayadh
La casa editrice Difelice Edizioni ha pubblicato in data 23 settembre 2019 Epicrisi, traduzione italiana della seconda raccolta del poeta Ashraf Fayadh, scritta in carcere. La versione italiana è stata curata da Sana Darghmouni, il volume comprende anche due prefazioni di Paolo Branca e Massimo Campanini.
In copertina: immagine realizzata da Ashraf Fayadh
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Separazione automatica
(…)
Sono stanco dei miei attributi
stanco del mio nome
stanco della mia capacità di sopportare
stanco del mio corpo pieno di errori
stanco della mia mente troppo matura
della mia rabbia, della mia delusione, della mia risata
spontanea,
della mia insonnia, della mia lunga attesa, della polvere,
della luce del sole, della pioggia, di te.
Sono stanco di inventare scuse per la notte
stanco di un dolore che porta il mio nome
e di una farsa che ha oltrepassato i limiti,
sono stanco di… Me!
La morte è un’idea semplice…
La morte significa che è senza valore
tutto ciò per cui abbiamo vissuto!
La morte non è affatto passibile di comprensione
perché la nostra mente in quel momento smetterà semplicemente
di funzionare
per il bene del nostro corpo gelido e gonfio di pallore!
Per tua informazione
la vita non è così brutta come nei film
e nemmeno bella come in un sogno compiuto.
E sempre per tua informazione
dopo un po’ di tempo, non potrai più essere sicura della
mia esistenza
non perché sarò altrove a praticare la felicità
come succede spesso nella vita reale,
ma perché la vita reale è l’unica cosa
che non mi potrà mai accadere, nemmeno per quello sbaglio
che insisto finora a commettere.