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*
Lavorare
per obliare
la vita:
entrare
nel tunnel buio
dell’incoscienza.
Va il treno
Fischiando,
urlando,
scuotendo
la montagna,
ma non vede
luce.
Solo il ruggito
interno
e l’ira immensa
che la fa continuare
nel cammino.
*
È difficile
la vita
come una battaglia.
È difficile
la morte
come una sconfitta.
*
Il dovere
è afono
e non sa chiamarmi.
La sua bocca
s’è ammalata
e chiusa.
Ora mi parla solo
una voce
che mi dice
di abbandonare tutto
e di rifugiarmi
nel silenzio
totale.
*
Ritieni oggi il tempo infinito
e questa tua vita immortale.
Io credo l’eterno finito
e solo la morte immortale.
*
La neve è novità.
È una candida lettera
che trovi alla soglia
la mattina.
Tu non osi toccarla.
Chissà
che non ti scriva un angelo
o (dopo tanto, tanto)
la stessa
divinità.
*
Viaggio bianco
arrivo roseo
nella città di mattoni,
e tepore
dopo la neve:
allora vedi il fuoco
ch’è rosso, e pensi
a un colore che lotta
col gelo.
*
Sono cancellato
e vorrei essere
Cassato.
Non lasciar traccia
alcuna.
*
Febbraio in pianto
è questo:
solchi sul suo viso
sono i fossi
e lacrime scorrono
giù.
Non so che pianga,
o rimpianga:
forse il quieto sonno
nel letto bianco
del gennaio.
*
Il sole
comincia a carezzare.
Si fa gentile.
Prima
era di ghiaccio.
Si teneva lontano
come imbronciato.
Ora arriva
a darti la mano.
*
Questo saluto
è una preghiera
sospesa
che chiede
di non morire.
Immagine di copertina: Foto di en nico dalla foto gallery di questo numero.