TRE POESIE DI MANUEL CUAUTLE (MESSICO)

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Esiste un corridoio

di mattoni rossi

dove

nelle notti piovose

le lumache

corrono nel

tempo

 

sono fedeli allo spostamento

le eccita

 

ricordano

che sono ermafrodite

 

si guardano le antenne

e si burlano dei vecchi

che sfilano accanto

 

hanno un guscio

pieno di tuoni

 

che viene rilasciato

e penetra

nelle profondità

delle orecchie

 

eterna vendetta

dell’essere uccisi

 

quando li schiacciano

producono scivoloni

 

diventano

parte delle suole

 

specialmente

dei bambini

affinchè sentano

il primo dolore

della morte

 

Existe un pasillo

de ladrillos rojos

donde

en noches de lluvia

los caracoles

corren en el

tiempo

 

son fieles al desplazamiento

los excita

 

recuerdan

que son hermafroditas

 

se miran las antenas

y se burlan de los viejos

que pasan a su lado

 

tienen un caparazón

pletórico de truenos

 

que se libera

y penetra

en la profundidad

de los oídos

 

eterna venganza

al ser asesinados

 

cuando los aplastan

crean resbalones

 

 

se vuelven

parte de las suelas

 

especialmente

en los niños

para que sientan

el primer dolor

de la muerte

 

 

Finalmente capisco

Dalì

la tua irrequietezza

per il tempo

e il bisogno di mostrare

il bastone incessante

di società false

 

il tuo tempo

ora è il mio tempo

ma l’angoscia

rimarrà tua

 

il mio tormento è colossale

ma non ho bisogno di un bastone

 

i castelli di Vienna

non sono mura

per il nostro tempo

 

estrarrò le tue vene

dalla terra

per caricare

gli orologi

dell’universo

 

Por fin entiendo

Dalí

tu intranquilidad

por el tiempo

y la necesidad de mostrar

el báculo incesante

de falsas sociedades

 

tu tiempo

ahora es mi tiempo

pero la angustia

seguirá siendo tuya

 

mi tormento es colosal

pero no necesita un báculo

 

los castillos de Vienna

no son murallas

para nuestro tiempo

 

sacaré tus venas

de la tierra

para darle cuerda

a los relojes

del universo

 

 

Il sabato mi terrorizza

 

non so cosa troverò nei suoi silenzi

nelle sue ombre

 

non so se potrò scandire

ogni sillaba quando giunga

se le luci di quel giorno

mi illuminino o mi accechino

 

il sabato

dovrebbe essere lunedì o mercoledì

ma non sabato

 

addirittura

potrebbe essere un giorno inesistente

e portar via il silenzio

le ombre

le parole

le tenebre della luce che mi tormenta

 

El día sábado me atemoriza

 

no sé qué encontraré en sus silencios

en sus sombras

 

no sé si podré deletrear

cada sílaba cuando llegue

si las luces de ese día

me alumbren o me enceguezcan

 

el día sábado

debería ser lunes o miércoles

pero no sábado

 

incluso

podría ser un día que no existe

y llevarse al silencio

a las sombras

a las palabras

a la oscuridad de la luz que me atormenta

 

 

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MANUEL CUAUTLE (Poeta, fotografo e promotore culturale. Messico, 1971).

Ha studiato Lingua e Letteratura Ispanica presso l’Università Nazionale Autonoma del Messico e Recitazione e Regia teatrale presso la stessa università. È autore delle raccolte di poesie Delirios… (Messico,1997), Cuerpos nómadas (Messico, 2003), Emulación de la tierra (Messico, 2003), El suicidio del caracol (Argentina, 2005), En la partitura del exilio (Argentina, 2007), Catarsis de la muerte (Messico, 2009), Ángeles insurrectos (San Salvador, 2013). La Nariz de Manuel, libro di racconti per bambini, è in corso di pubblicazione. La sua opera letteraria è stata pubblicata su riviste nazionali e internazionali e presentata in diversi paesi d’America, Europa e Asia e tradotta in inglese, cinese mandarino, italiano, tedesco, giapponese e francese. Attualmente dirige il Festival Internazionale di Poesia di Città del Messico, che si svolge nell’ambito della Fiera Internazionale del Libro nel Zócalo di Città del Messico. Ha lavorato nel progetto di promozione della lettura organizzato dal poeta Alejandro Aura. Ha co-organizzato i Giovedì della poesia presso la Biblioteca Daniel Cosío Villegas del Colegio de México. Ha organizzato le Giornate di Poesia e Poeti d’America in Argentina e Messico. Ha partecipato all’organizzazione della Fiera Internazionale del Libro del Zócalo.

 

Immagine di copertina: Michelle Angela Ortiz, Cleanse, 2020, Video project on wall, 9th and Montrose Street, precedentemente Frank Rizzo Mural, Philadelphia, Pa.

 

Riguardo il macchinista

Lucia Cupertino

LUCIA CUPERTINO (1986, Polignano a Mare). Scrittrice, antropologa culturale e traduttrice. Laureata in Antropologia culturale ed etnologia (Università di Bologna), ha conseguito un Master in Antropologia delle Americhe (Università Complutense di Madrid) con tesi sulla traduzione di fonti letterarie nahuatl. Vive da tempo tra America latina e Italia, con soggiorni più brevi in Australia, Germania e Spagna, legati a progetti di ricerca, educativi e di agroecologia. Scrive in italiano e spagnolo e ha pubblicato: Mar di Tasman (Isola, Bologna, 2014); Non ha tetto la mia casa - No tiene techo mi casa (Casa de poesía, San José, 2016, in italiano e spagnolo, Premio comunitarismo di Versante Ripido); il libro-origami Cinco poemas de Lucia Cupertino (Los ablucionistas, Città del Messico, 2017). Suoi lavori poetici e di narrativa sono apparsi in riviste e antologie italiane e internazionali. Parte della sua opera è stata tradotta in inglese, cinese, spagnolo, bengali e albanese. È curatrice di 43 poeti per Ayotzinapa. Voci per il Messico e i suoi desaparecidos (Arcoiris, Salerno, 2016, menzione critica nel Premio di traduzione letteraria Lilec – Università di Bologna); Muovimenti. Segnali da un mondo viandante (Terre d’Ulivi, Lecce, 2016) e Canodromo di Bárbara Belloc (Fili d’Aquilone, Roma, 2018). Membro della giuria del Premio Trilce 2018, Sydney, in collaborazione con l’Instituto Cervantes. Cofondatrice della web di scritture dal mondo www.lamacchinasognante.com, con la quale promuove iniziative letterarie e culturali in Italia e all’estero.

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