Esiste un corridoio
di mattoni rossi
dove
nelle notti piovose
le lumache
corrono nel
tempo
sono fedeli allo spostamento
le eccita
ricordano
che sono ermafrodite
si guardano le antenne
e si burlano dei vecchi
che sfilano accanto
hanno un guscio
pieno di tuoni
che viene rilasciato
e penetra
nelle profondità
delle orecchie
eterna vendetta
dell’essere uccisi
quando li schiacciano
producono scivoloni
diventano
parte delle suole
specialmente
dei bambini
affinchè sentano
il primo dolore
della morte
Existe un pasillo
de ladrillos rojos
donde
en noches de lluvia
los caracoles
corren en el
tiempo
son fieles al desplazamiento
los excita
recuerdan
que son hermafroditas
se miran las antenas
y se burlan de los viejos
que pasan a su lado
tienen un caparazón
pletórico de truenos
que se libera
y penetra
en la profundidad
de los oídos
eterna venganza
al ser asesinados
cuando los aplastan
crean resbalones
se vuelven
parte de las suelas
especialmente
en los niños
para que sientan
el primer dolor
de la muerte
Finalmente capisco
Dalì
la tua irrequietezza
per il tempo
e il bisogno di mostrare
il bastone incessante
di società false
il tuo tempo
ora è il mio tempo
ma l’angoscia
rimarrà tua
il mio tormento è colossale
ma non ho bisogno di un bastone
i castelli di Vienna
non sono mura
per il nostro tempo
estrarrò le tue vene
dalla terra
per caricare
gli orologi
dell’universo
Por fin entiendo
Dalí
tu intranquilidad
por el tiempo
y la necesidad de mostrar
el báculo incesante
de falsas sociedades
tu tiempo
ahora es mi tiempo
pero la angustia
seguirá siendo tuya
mi tormento es colosal
pero no necesita un báculo
los castillos de Vienna
no son murallas
para nuestro tiempo
sacaré tus venas
de la tierra
para darle cuerda
a los relojes
del universo
Il sabato mi terrorizza
non so cosa troverò nei suoi silenzi
nelle sue ombre
non so se potrò scandire
ogni sillaba quando giunga
se le luci di quel giorno
mi illuminino o mi accechino
il sabato
dovrebbe essere lunedì o mercoledì
ma non sabato
addirittura
potrebbe essere un giorno inesistente
e portar via il silenzio
le ombre
le parole
le tenebre della luce che mi tormenta
El día sábado me atemoriza
no sé qué encontraré en sus silencios
en sus sombras
no sé si podré deletrear
cada sílaba cuando llegue
si las luces de ese día
me alumbren o me enceguezcan
el día sábado
debería ser lunes o miércoles
pero no sábado
incluso
podría ser un día que no existe
y llevarse al silencio
a las sombras
a las palabras
a la oscuridad de la luz que me atormenta
MANUEL CUAUTLE (Poeta, fotografo e promotore culturale. Messico, 1971).
Ha studiato Lingua e Letteratura Ispanica presso l’Università Nazionale Autonoma del Messico e Recitazione e Regia teatrale presso la stessa università. È autore delle raccolte di poesie Delirios… (Messico,1997), Cuerpos nómadas (Messico, 2003), Emulación de la tierra (Messico, 2003), El suicidio del caracol (Argentina, 2005), En la partitura del exilio (Argentina, 2007), Catarsis de la muerte (Messico, 2009), Ángeles insurrectos (San Salvador, 2013). La Nariz de Manuel, libro di racconti per bambini, è in corso di pubblicazione. La sua opera letteraria è stata pubblicata su riviste nazionali e internazionali e presentata in diversi paesi d’America, Europa e Asia e tradotta in inglese, cinese mandarino, italiano, tedesco, giapponese e francese. Attualmente dirige il Festival Internazionale di Poesia di Città del Messico, che si svolge nell’ambito della Fiera Internazionale del Libro nel Zócalo di Città del Messico. Ha lavorato nel progetto di promozione della lettura organizzato dal poeta Alejandro Aura. Ha co-organizzato i Giovedì della poesia presso la Biblioteca Daniel Cosío Villegas del Colegio de México. Ha organizzato le Giornate di Poesia e Poeti d’America in Argentina e Messico. Ha partecipato all’organizzazione della Fiera Internazionale del Libro del Zócalo.
Immagine di copertina: Michelle Angela Ortiz, Cleanse, 2020, Video project on wall, 9th and Montrose Street, precedentemente Frank Rizzo Mural, Philadelphia, Pa.