UNA CASA PER LA LIBERTÀ L’uomo che è diventato la mia casa vuole diventare la mia libertà, ma sta fallendo Pensa che io stia ingigantendo la cosa, esagerando, sovrascrivendo le parole di canzoni familiari, devastando i principi della calligrafia, storpiando le parole delle preghiere, agendo spericolatamente, facendo di una mosca un elefante, schiacciando un insetto con una ruota, e […]
trauma
Poesia per l’Ucraina: QUANDO LA GUERRA FA UN BAMBINO – Tatiana Dolgushina (da Rattle)
Pubblicata il 6 marzo 2022 nella rivista digitale Rattle, che nella sezione Poets respond ospita poesie che riguardano l’invasione dell’Ucraina. Traduzione italiana di Pina Piccolo. Autorizzazione in corso di approvazione. Tatiana Dolgushina QUANDO LA GUERRA FA UN BAMBINO quando gli americani pensano alla guerra, pensano a uomini con pistole e a soldati in uniforme quando io penso alla […]
Sull’Ucraina: Al posto di una spiegazione – Sisonke Msimang
Stanotte, in Ucraina, i bambini si accovacceranno a terra accartocciandosi come palline, cercando di farsi più piccoli. Nei bunker, nel sedile posteriore delle auto, sui treni. Immagino le loro braccine strette attorno alle ginocchia. Immagino che in questa posa assomiglino esattamente ai bambini iracheni che si nascondevano sotto i tavoli in quel matrimonio mentre i droni americani gli facevano […]
Ecco come la guerra mi ha lasciato in vita – Intervista di Le Ortique alla scrittrice palestinese Wesam Almadani
di Valentina Di Cesare e Viviana Fiorentino, ripreso dal sito Le Ortique, che pubblica l’intervista in italiano e inglese. Latitudini/Latitudes Wesam Almadani è una scrittrice palestinese, originaria di Giaffa, ma cresciuta tra il Sudan, l’Egitto e Gaza. Attualmente, vive in Norvegia. Almadani ha pubblicato due libri in inglese e arabo: il romanzo The body’s schizophrenia (Arab institute for research & publishing, 2020) […]
Brucio il tempo – Maya Abu al-Hayyat
Maya Abu al-Hayyat Brucio il tempo come pneumatici a un checkpoint, da sola soffoco, da sola inquino l’aria. Gli incubi stanno ancora germogliando impigliati nelle reti e penso al mio bisogno impellente di svuotare la vescica. Anno dopo anno si muore ogni volta in maniera diversa E quest’anno penso alla tua pancia enorme quanta fatica annodare […]
IN UN SOLO ISTANTE – Mohammad Arafat, dal sito We are not numbers
Venite a vedere le strade vuote. La calma. Ma in mezzo a tutto ciò, il pianto di un bambino; sua madre se n’è andata, perduta, in un solo istante. Si ferma, esausta. La strada è di nuovo calma. Ecco, ancora una volta, esplosioni. Altri pianti. Un altro bambino privato di un genitore. Chiedetevi, quali saranno le loro storie dopo […]
MI SENTITE? – Shahd Safi, dal sito di Gaza We are not numbers
La lingua di Israele persevera nel raccontare menzogne su menzogne. E per parte sua, il mondo si convince che io sarò disposta a tollerare ogni cosa assalti, insulti, ignoranza, fregandomene di me e della mia gente. Non sono che una Gazawi, seduta al suo posto, dopo tutto– perdo le staffe mentre riverso su carta queste righe. Prima che essi […]
da Frontiere News: L’apicultore di Aleppo, intervista all’autrice Christy Lefteri, di Joshua Evangelista e Pina Piccolo
26 Aprile 2020 19 minuti di lettura stimati Christy Lefteri è cresciuta all’ombra del trauma che i propri genitori, in fuga nel 1974 dopo l’invasione turca di Cipro, portarono con loro nel Regno Unito. Il suo romanzo L’apicultore di Aleppo (Piemme, 2019) nasce da questo trauma e dalle decine di storie che ha raccolto durante un lungo periodo di volontariato con i migranti […]
Musica e incarcerazione di massa negli Stati Uniti, parte 2: Espressione politica, ascolto etico, di Lorenzo Vanelli
Potete accedere alla prima parte dell’articolo uscita nel numero 12 de La Macchina Sognante cliccando qui Musica e incarcerazione di massa negli Stati Uniti, parte 2: Espressione politica, ascolto etico Nell’articolo precedente ho presentato un riassunto dei processi sociali, politici ed economici che hanno interessato la trasformazione del sistema carcerario statunitense dalla fine della Guerra Civile ai giorni […]
ASPETTO CHE GLI ANIMALI PREISTORICI MI SBRANINO, SONO IL CIBO – Alessandra Gasparini
ASPETTO CHE GLI ANIMALI PREISTORICI MI SBRANINO, SONO IL CIBO Parte prima SCENA 1 MUSICA. RAGAZZA ESPONE AL PUBBLICO UN CARTELLONE CON SOPRA SCRITTO: ASPETTO CHE GLI ANIMALI PREISTORICI MI SBRANINO POI LO APPOGGIA PER TERRA E MOSTRA UN ALTRO CARTELLONE CON SOPRA SCRITTO: SONO IL CIBO UOMO: (PRONUNCIA LA FRASE MOLTO VELOCEMENTE, RENDENDOLA QUASI INCOMPRENSIBILE, COME NELLA PUBBLICITA’ […]