Elegia del silenzio per Ashraf Fayadh Abito il silenzio, l’assenza l’oscura notte in cui una luna di polvere avvolge di sgomento ogni cosa. La notte è un mantello triste che soffoca il grido d’avorio di mille labbra ammutolite. Abito il silenzio, la possibilità abito il luogo in cui ancora nasce il fiore della speranza, della libertà. Lì, nel […]
Carcere
Volontari in carcere e detenuti. Forse non lo sai ma pure questo è amore, di Romina Arena
Volontari in carcere e detenuti. Forse non lo sai ma pure questo è amore L’immaginario collettivo vuole il volontario come un benefattore che sfiora punte mistiche di carità e misericordia. Uno con un senso folle di abnegazione per l’altro. Sembra quasi di dipingerlo tra le nuvole, una specie di unto dal Signore con un’autostrada che lo fionda dritto […]
“Il tempo sta peggiorando” – Poesia dal carcere, di Ashraf Fayadh
Il tempo sta peggiorando e mi assale un malessere generale. Cosa mi succede esattamente?! E perché non smettono mai tutti questi uragani?! Niente ha un colore qui, neppure un gusto … ma molti odori orribili. La mancanza di respiro… è la situazione regnante, il silenzio, mia unica scelta. Il mio petto è un vortice inesauribile di dolore. Non so […]
MARIA ZAPPIA: ERESIE E UTOPIE, UNA LETTURA DI TOMMASO CAMPANELLA
Maria Zappia: Eresie e utopie, follie antiche e moderne: breve riflessione sulla vicenda umana di Tommaso Campanella La valle dello Stilaro, in Calabria, sospesa tra orridi creati dal tempo, tra le fenditure del monte Consolino e del Monte Stella, l’uno rappresentante la polarità maschile, l’altro quella femminile, fu l’ambiente naturale che vide il formarsi della personalità di Tommaso Campanella, […]
Poesia dal carcere di Ashraf Fayadh (trad. di Sana Darghmouni)
A4 Una biro blu… un pennarello nero… I colori sono una chiara dichiarazione…dai toni forti! Ho completato il quadro molto tempo fa ma non mi curo più di appenderlo da nessuna parte. Le mie pareti sono scomparse moralmente, dopo che mi ha logorato l’esservi rinchiuso sebbene l’effetto delle pareti sia meno sporco delle sbarre e del ferro che fa bene […]
Cinquanta anni di teatro in carcere negli USA – Dal 1957 al 2007 (Walter Valeri)
All’origine del sistema penitenziario americano il carcere era una semplice punizione, spesso durissima. Della connotazione umana che sta dietro la parola “riabilitazione” non vi era ancora traccia. Il sistema carcerario spesso regolato da usanze incerte e locali, non ancora formalizzate in leggi federali, veniva imposto brutalmente e senza alcuno scrupolo. A volte in modo voyeristico come nel caso della […]
Nella stanza degli interrogatori (Samih Al-Qassim, trad. a cura di Sana Darghmouni)
Il tuo nome? Quale vuoi: Il primo, il terzo oppure questo che il mio nuovo passaporto porta I tuoi anni? Due morti primaverili e una notte che mi cela un’altra o il giorno. La tua prima professione? Un cantante pubere, e sale che cade sopra una ferita. La tua professione oggi? un ucciso sdegnato, indovino ucciso fuoco, […]
“O POETA ENCLAUSURADO” poesie di JOSÉ CRAVEIRINHA parte I (introduzione di Anna Fresu)
José Craveirinha (Lourenço Marques/Maputo1922-2003), di padre portoghese e madre ronga (la popolazione del sud del Mozambico), considerato uno dei più grandi poeti di lingua portoghese, ha contribuito con la sua poesia alla costruzione dell’identità nazionale. In Italia è stato tradotto per la prima volta da Joyce Lussu nell’antologia poetica “Cantico a un Dio di catrame”, Lerici, Roma, 1966 e […]
ATTRAverso l’Italia, poesie dal carcere (a cura di Griselda Doka)
ATTRAverso l’Italia Poesia come riscatto, poesia come consolazione, poesia come sfogo dell’anima, poesia come dialogo prima di tutto con il proprio essere, poesia come semplice segnale di esistenza… Tutto ciò appare con evidente vitalità nei versi qui proposti. Si tratta di alcuni componimenti (quelli ritenuti meritevoli) che hanno partecipato alla terza edizione del Concorso Letterario Internazionale di Poesia della […]
Intervista di Mirella Santamato a Karl Louis Guillen (a cura di Marina Mazzolani)
Nota di Marina Mazzolani E’ indubbiamente Karl Louis Guillen quello che risponde a Mirella Santamato. Lo si riconosce dallo stile, diretto, colloquiale, che mescola dentro e fuori, la dimensione personale con quella collettiva, uno sguardo acuto e una sorta di candore, integro: lo stesso stile che caratterizza i suoi libri: “Il tritacarne”, pubblicato in Italia nel 1999 da Multimage (Torino), […]