Anna Fresu

entepola

ENTEPOLA. Esperienza di teatro comunitario in Cile, dagli anni della dittatura ad oggi (Anna Fresu)

ENTEPOLA, UN’ESPERIENZA CILENA APPRODATA IN TUTTO IL MONDO a cura di Anna Fresu   “Il concetto che promuoviamo è che il teatro non è solo una forma di intrattenimento di massa, ma è uno strumento che può aprire le porte ad un cambiamento di paradigma, che ci permette di approdare in modo trasversale al miglioramento del nostro ambiente”. (David Musa, […]

venimos de muy lejos

ARGENTINA. TEATRO COMUNITARIO PER FARE MEMORIA (Anna Fresu)

TEATRO COMUNITARIO IN ARGENTINA – FARE MEMORIA Rubrica sul teatro comunitario a cura della nostra collaboratrice Anna Fresu Sono ormai trentacinque anni che in Argentina si parla di Teatro Comunitario. Nel 1983 nacque nel quartiere popolare de La Boca, a Buenos Aires, il gruppo Catalinas Sur al quale fece seguito El Circuito Cultural Barracas nel 1996. Dal 2001 i gruppi […]

Barracas

TEATRO COMUNITARIO: LA STRADA É IL PALCOSCENICO (Anna Fresu)

TEATRO COMUNITARIO I – Anna Fresu Che cos’è Il Teatro Comunitario parte dalla premessa che l’arte, come la salute, l’educazione, l’alimentazione è un diritto di tutti e per questo la comunità deve assumerlo come tale e non delegarlo ad altri. Nasce come necessità di un gruppo di persone della stesso quartiere, della stessa comunità, di riunirsi e comunicare attraverso il […]

foto 12_Mozambico

REPORTAGE. DIECI ANNI DI ESPERIENZA TEATRALE IN MOZAMBICO: RITROVARE LA VOCE NEL POST-INDIPENDENZA

di Anna Fresu Quando arrivai nel 1977 in Mozambico venivo dagli studi filosofici e teatrali, dal teatro politico e di avanguardia, dalla militanza politica. Non sapevo bene che cosa avrei potuto fare lì, cosa di ciò che sapevo potesse in qualche modo servire a un paese all’indomani dell’indipendenza da una lunga dominazione coloniale e una dolorosa guerra di liberazione, con […]

de jesus_4

CAROLINA MARIA DE JESÚS E IL PECCATO DI SCRIVERE POESIA

di Anna Fresu Questo secondo contributo sull’opera di Carolina Maria de Jesus offre uno spaccato del suo lavoro poetico. Per approfondire sulla sua produzione narrativa, questa è la prima parte del saggio: http://www.lamacchinasognante.com/dal-ripostiglio-di-san-paolo-il-mondo-delle-favelas-attraverso-la-scrittura-di-carolina-de-jesus/ Será que escrever poesias/ É pecado? Scrivere poesia/ è forse peccato? (“O exilado” in: Carolina Maria de Jesús – Antologia Pessoal, Editora UFRJ, Rio de Janeiro 1996) […]

Carolina de Jesus_1

DAL “RIPOSTIGLIO” DI SAN PAOLO: IL MONDO DELLE FAVELAS ATTRAVERSO LA SCRITTURA DI CAROLINA DE JESUS

CAROLINA MARIA DE JESUS, LA RACCOGLITRICE DELLE FAVELAS 1ͣ Parte di Anna Fresu Nel 1960, quando in Brasile si festeggiava il centenario del Modernismo, veniva pubblicato Quarto de despejo. Diario de uma favelada (Ripostiglio. Diario di un’abitante delle favelas) di Carolina Maria de Jesus (1914-1977). Il libro racconta una vita di miseria, la lotta costante per la sopravvivenza e la […]

Malangatana_1

PITZINOS IN SA GHERRA. La mitragliatrice canta – di Anna Fresu

PITZINOS IN SA GHERRA:[1] STORIE DI BAMBINI-SOLDATO E DI UN’AMNESIA COLLETTIVA di Anna Fresu       Secondo stime dell’Unicef, sono circa 250.000 i bambini coinvolti in conflitti armati in tutto il mondo. Usati come combattenti, messaggeri, spie, facchini, cuochi, e le ragazze, in particolare, costrette a prestare servizi sessuali, privandole dei loro diritti e dell’infanzia. Ambientati in Nigeria, Congo, […]

imgp4274

“O POETA ENCLAUSURADO” poesie di JOSÉ CRAVEIRINHA parte I (introduzione di Anna Fresu)

  José Craveirinha (Lourenço Marques/Maputo1922-2003), di padre portoghese e madre ronga (la popolazione del sud del Mozambico), considerato uno dei più grandi poeti di lingua portoghese, ha contribuito con la sua poesia alla costruzione dell’identità nazionale. In Italia è stato tradotto per la prima volta da Joyce Lussu nell’antologia poetica “Cantico a un Dio di catrame”, Lerici, Roma, 1966 e […]

2012-01-09-12-17-15

IL POETA – di Anna Fresu

IL POETA A José Craveirinha, poeta, mozambicano  Il poeta guardava le pareti della sua cella, una volta bianche. Col manico del cucchiaio incideva parole, sfogava la sua angoscia. A volte il suo sguardo si velava per un rivolo di sangue che colava da una ferita che il sopracciglio corrugato faceva riaprire. Aveva ripetuto solo il suo nome, quello di un […]