Sono una donna guasta – Poesie di Tahani Fajer

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Un cartone

Se fossi con  me ora

avremmo strofinato insieme la voce di “Um Kulthum”

nel disco rotto

per apparire più chiaro

avremmo fermato i nostri cuori con un solo spillo

su un cartone

avresti raccolto il tuo bacio

prima che cadesse dalla mia bocca

e feririsse le proprie ginocchia

avresti carezzato un neo sporgente

sulla parola “ti desidero”

e avresti fermato le mie ginocchia sui tuoi fianchi

in una vecchia canzone

Se fossi con me ora

Avremmo visto insieme la guerra spiarci

Dalla feritoia della porta

mentre cancello il mio corpo

sulla tua schiena

 

 

Ferita

Conservo dieci baci di te

sto pensando di metterli in una vasca per pesci

e lasciarli nuotare

con scaglie taglienti

che feriscono il mio cuore

 

Memoria

Sono una donna corrotta

appende il suo cuore ogni notte

al tetto della stanza

e lo lascia dondolare

come una lampada gialla bruciata

Getta ogni mattina ai passeri

le briciole dei suoi capezzoli

e sorride …

a un volatile che in alto vola

mentre tiene con mezzo becco

il suo intero segreto

 

Sono una donna guasta

si siede al buio

a fissare la propria voce

che germoglia sulle tue dita

con le sue cosce fecondate

dai desideri della tua lingua

con la sua brama rinsecchita

con l’asciugacapelli

ogni volta che tarda

a riporre un ricordo

in un sacco grande

e la spinge col calcagno

sotto il letto

e attende che soffochi.

 

Cancro

Dipingerò una casa per noi

con una porta di legno liscio

su cui scivola la mia schiena facilmente

quando mi baci

con una maniglia su cui appendere il cuore

così lo tocchi ogni volta che apri la porta

con una finestra unta con i nostri respiri

e una stretta cucina

capiente per una sola persona

per attaccarci uno all’altra

con un letto che produce rumori

quando ci muoviamo sopra

con una vasca per pesci vuota

con tante foto per noi insieme

che non abbiamo ancora scattato

con una parete su cui appendere

diverse foto

per i miei seni sodi

un anno prima d’ora

dipingerò per noi una casa

esattamente come dipingi per me

ogni notte

due cerchi e due ciliege

al posto della cavità del petto

Traduzione dall’arabo per gentile concessione di Gassid Mohammed LogoCC

 

 

 

I testi in lingua originale

ورق مقوّى
لو أنّك معي الآن
لمسحنا معاً صوت “أم كلثوم”
في الأسطوانة المكسورة
ليبدو أكثر وضوحاً
لثبّتنا قلبينا بدبّوس واحد
على ورق مقوّى
لالتقطت قبلتك
قبل أن تسقط من فمي
وتجرح ركبتيها
لتحسّست شامة بارزة
فوق كلمة “أشتهيك”
وثبّتَ ركبتيّ على خصرك
في أغنية قديمة
لو أنّك معي الآن
لرأينا معاً الحرب
وهي تتلصّص علينا
من ثقب الباب
وأنا أمسح جسدي
من على ظهرك

جرح
أحتفظ بعشر قبلات منك
أفكر أن أضعها في حوض أسماك
وأتركها تسبح
بحراشف حادة
تجرح قلبي

سرطان

سأرسم لنا بيتاً
بباب من خشب أملس
ينزلق عليه ظهري بسهولة
حين تقبّلني
بمقبض أعلّق عليه قلبي
كي تلمسه كلّما أدرت الباب
بنافذة مدهونة بأنفاسنا
ومطبخ ضيّق
لا يتّسع إلا لشخص واحد
كي يلتصق أحدنا بالآخر
بسرير يصدر صوتاً
كلّما تحركنا عليه
بحوض أسماك فارغ
بصور كثيرة لنا معاً
لم نلتقطها بعد
بحائط أعلّق عليه
لقطات كثيرة
لنهديّ المكتنزين
قبل نحو عام من الآن
سأرسم لنا بيتاً
تماماً كما ترسم لي
كل ليلة
دائرتين وحبتي كرز
مكان التجويف في صدري

ذاكرة

أنا امرأة فاسدة
تعلّق قلبها في
سقف الغرفة كل ليلة
ثم تتركه يتأرجح
كمصباح أصفر محترق
تُلقي بفتات حُلْمتيها
للعصافير كل صباح
وتبتسم..؛
لطائر يحلّق عالياً
وهو يعضّ بنصف منقار
على سرّها الكامل

أنا امرأة معطّلة
تجلس في العتمة
وتحدّق في صوتها
الذي نبت على أصابعك
بفخذيها اللذين تلقّحهما
كل رغبة بلسانك
برغبتها التي تجففها
بمجفف الشعر
كلّما تأخرت
بذاكرة تضعها
في كيس كبير
وتدسّها بكعب قدمها
تحت السرير

ثم تنتظرها تختنق

 

Tahani Fajer scritrice e poetessa kuwaitiana, ha pubblicato la sua prima raccolta di poesia del titolo “Patria ahah quasi quasi rido” (2011 – Beirut) e un libro di biografia e critica del titolo “Bland al Haidari e il pionierismo perduto” (2012 – Beirut).

 

تهاني فجر شاعرة وكاتبة من الكويت صدر لي مجموعة شعرية بعنوان وطن هه أكاد أن أضحك2011- بيروت وكتاب سيرة ونقد بعنوان بلند الحيدري والريادة المفقودة – 2012 – بيروت

Foto in evidenza di Melina Piccolo.

Riguardo il macchinista

Gassid Mohammed

Gassid Mohammed è uno dei macchinisti fondatori de lamacchinasognante.com. Ha contribuito fino al numero 4 e si è ritirato a dicembre del 2016. Un grande bambino che insegue le farfalle da una vita. È nato a Babilonia, a qualche passo dell’Eufrate. Casa sua è eretta sulle basi della Torre di Babele, nessuno ci crede ma è così. È cresciuto in un piccolo paesino in campagna, con le pecore, le mucche, le galline, le farfalle, le api e tutti gli animali e gli insetti. Tutto il suo corpo è costituito dall’Eufrate, non solo perché ci faceva il bagno ogni giorno per tante ore, ma anche perché le piante e le verdure che piantava e faceva crescere erano irrigate dall’Eufrate. Gli piace molto la natura perché ha passato la sua infanzia e l’adolescenza negli orti e nei campi. Il suo orto aveva una collina coperta di erbe e fiori, a lui sembrava fosse il resto dei giardini pensili. Ovviamente nessuno ci crede, ma c’è poco da fare. Da bambino aveva sempre inseguito le farfalle, e le insegue tuttora, e lo farà per sempre.

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