SETTE PAIA DI SCARPE HO CONSUMATE…

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AZIONE TEATRALE ITINERANTE

E WORKSHOP TEATRALE

 

BOLOGNA – sabato 24 e domenica 25 settembre 2016

ex Ospedale degli Innocenti (dei Bastardini) – Via D’Azeglio, 41

 

Un progetto della Rete dei Teatri Solidali

della Città Metropolitana di Bologna

 

 

“SETTE PAIA DI SCARPE HO CONSUMATE…” ha visto il suo debutto ad Imola, nella settima edizione del festival “DDT- Diversi Dirompenti Teatri”: prevede un workshop e uno spettacolo teatrale itinerante che vede in scena, contemporaneamente, 12 gruppi teatrali e un gruppo musicale della Rete dei Teatri Solidali della Città Metropolitana di Bologna. Dal punto di vista artistico una rara occasione, che si alimenta della vitalità, della vivacità sperimentale che caratterizza i gruppi teatrali attivi in molti ambiti del disagio sociale.

 

Sono quindi due le opportunità inserite nel progetto, il workshop e l’azione teatrale itinerante: la prima prevista per il 25 settembre, la seconda articolata in 4 repliche, alle ore 18 e alle ore 21 di sabato 24 e di domenica 25 settembre.

L’intero progetto, denominato “Sette paia di scarpe ho consumate…” – con diretto riferimento a “Davanti San Guido”, di Giosuè Carducci, e alla citazione in essa contenuta della fiaba popolare “Il re porco” – e si propone come un “entrare nel vivo” delle visioni e delle pratiche del cosiddetto “teatro sociale”, che nella Città Metropolitana di Bologna diventa “teatro solidale”, in una Rete omonima promossa dall’Istituto G. Minguzzi alcuni anni fa.

 

L’idea del viaggio, della perseveranza, degli obiettivi che “valgono la pena”, ma anche l’atmosfera rarefatta però con rimandi profondi delle fiabe… molte cose sono contenute in questo riferimento, e molte sono le suggestioni che hanno incantato i teatranti della Rete, motivandoli a una nuova e inedita “fatica”, quella della creazione collettiva di una “cosa-che-non-c’è”: un unico “spettacolo” che vede in scena decine di attori e alcuni musici, in un filo narrativo che si dipana attraverso nove diverse stazioni, teso tra la realtà e il sogno della realtà, in una esaltazione del ruolo sociale del teatro, probabilmente frainteso o in parte perduto, nel contemporaneo, “… il cui fine, agli inizi come ora, è stato sempre ed è di porgere, diciamo, uno specchio alla natura; di mostrare alla virtù il suo volto, al vizio la sua immagine, e all’epoca stessa, alla sostanza del tempo, la loro forma e impronta.” (W. Shakespeare, Amleto, atto III, scena II).

 

Con il contributo di: Città Metropolitana – Istituto G. Minguzzi, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

Con il patrocinio del Comune di Bologna e il patrocinio scientifico del Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna.

 

www.teatrisolidali.it – https://www.facebook.com/Teatrisolidali/

SABATO 24 SETTEMBRE e DOMENICA 25 SETTEMBRE

 

SETTE PAIA DI SCARPE HO CONSUMATE…

atto unico (in molte azioni)

repliche alle ore 18.00 e 21.00

ex Ospedale degli Innocenti (dei Bastardini) – Via D’Azeglio, 41 – Bologna

Il pubblico è atteso in Via D’Azeglio, 45

 

 

INGRESSO AD INVITI: Info:  Cell.: 3392294412

Email:  extravagantis.teatrointegrato@gmail.com

 

Le rappresentazioni sono confermate anche in caso di pioggia

 

con la partecipazione di:

Amorevole Compagnia Pneumatica, Crexida, ExtraVagantis, Fortemente, Gruppo di Lettura San Vitale, Gruppo Elettrogeno, Il Campanile dei ragazzi, Magnifico Teatrino Errante, Medinsud, Teatro del Pratello, Teatro delle Temperie, Tra un atto e l’altro, Zoè Teatri

e il supporto organizzativo del Teatro dell’Argine e di Creativi108

 

Le scarpe sono quelle del “cammina, cammina…” di fiabe che alludono ai lontani versi carducciani, consumate in viaggi d’iniziazione, in avventure con donatori magici e orridi mostri guardiani, in prove straordinarie… le scarpe sono quelle, sempre fuori misura, quando pure ci sono, dei migranti… le scarpe sono babbucce, infradito, scarpine di vetro, zoccoli, stivali dalle sette leghe, scarponi di soldati… le scarpe sono quelle in mucchi nei lager nazisti… sono quelle dei primi passi conservate nei cassetti… le scarpe dicono di noi, dei nostri cammini, faticosi o lievi, controvento, col vento in poppa, dritti o storti, delle nostre mete, reali o immaginate, dei nostri sogni, delle nostre ricerche, delle soste, delle nostre tenaci resistenze…

Queste ed altre suggestioni alimentano “Sette paia di scarpe ho consumate…”, azione teatrale plurale, per pubblico itinerante: un’idea insolita, preziosa e rara, che ha visto la prima presentazione ad Imola (festival DDT) lo scorso maggio, e si presenta a Bologna con varianti in dialogo con nuovi spazi, che in realtà sono spazi antichi (i Bastardini), che immediatamente emanano altre suggestioni…

Voci di bimbi, deposti prima nella ruota, poi affidati a madri poverissime che li allattavano per pochi mesi, cantando rustiche ninne-nanne o canti popolari, preparandosi a lasciarli, con la speranza che trovassero poi una buona famiglia. Furono forse  scarpine di lana, o scarpe grosse di servette montanare, scarpe da collegiali per chi rimaneva, tutti comunque accolti da una comunità che, finché ce n’è stato bisogno,  ha raccolto i soldi per i suoi bastardini…

A realizzarla sono 12 diversi gruppi teatrali e un gruppo musicale appartenenti alla Rete dei Teatri Solidali della Città Metropolitana di Bologna (www.teatrisolidali.it): in un unico impianto drammaturgico, ma in una successione di performance, si mostrano le diverse poetiche, le differenti pratiche e regie di gruppi accomunati dal lavoro teatrale sui temi delle differenze, dell’inclusione e del disagio sociale. L’azione si sviluppa in un itinerario tra diverse stazioni teatrali che il pubblico segue, accompagnato da attori e musici, partendo da alcuni spazi sotto il portico sulla Via D’Azeglio, per poi entrare dentro il complesso detto “dei Bastardini”, in un piccolo viaggio in vari ambienti e nel cortile, al piano terra.

 

 

 

 

DOMENICA 25 SETTEMBRE

 

WORKSHOP TEATRALE

ex Ospedale degli Innocenti (dei Bastardini) – Via D’Azeglio, 41 – Bologna

 

Info: Cell.: 3392294412 – Email: marinamazzolani@gmail.com

 

Rivolto ad operatori teatrali e socio-sanitari, educatori, docenti, studenti universitari, aderenti ad associazioni di promozione sociale e di volontariato del territorio e a tutte le persone interessate.

Workshop teorico-pratico, condotto da Martina Palmieri (Gruppo Elettrogeno), Marina Mazzolani (ExtraVagantis), Guido Sodo (Medinsud), Micaela Casalboni (Teatro dell’Argine), Mavi Gianni (Zoè Teatri);

occasione di avvicinamento a diversificate metodologie, poetiche, percorsi di lavoro della Rete dei Teatri Solidali della Città Metropolitana di Bologna, esperienze teatrali accomunate dalla ricerca sui linguaggi del teatro, dalla sperimentazione delle valenze del teatro in laboratorio e delle ricadute della pratica teatrale sulle persone e sulla comunità.

 

Il workshop intende mostrare:

  1. come il teatro possa fornire strumenti per la relazione, anche in situazioni di disagio, come possa diventare occasione di espressione di temi ed emozioni che altrimenti potrebbero risultare inesprimibili, come nel teatro ci si possa riconoscere nella natura comune e nella diversità risultante dall’irripetibile unicità degli esseri umani, come nel teatro si possa giocare “per finta” la vita vera;

la vivacità artistica in termini di innovazione, di sperimentazione sui linguaggi, di un teatro che diventa incontro, esperienza umana collettiva, e, pur scontando pregiudizi e spesso lontano dal pubblico degli abbonati, in realtà pienamente recupera ed esalta il valore e il ruolo sociale del teatro.

Riguardo il macchinista

Marina Mazzolani

Marina Mazzolani Vive a Imola. Laureata in Architettura a Venezia, si occupa di teatro dal 1977. E’ attrice, regista, drammaturga, ideatrice e organizzatrice di eventi culturali, direttore artistico. Scrive poesie e altro. Progetta azioni e percorsi teatrali ed artistici con forti valenze sociali, come induttori di movimento (motus contra status quo). Collabora o partecipa a progetti di altri.

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