FUOCO SVUOTATO
Quando il vento si ritira,
gli alberi rivelano il loro intrinseco movimento.
Ti entrano dentro,
portando con sé la loro antichissima, flessibile natura.
Invasione nera, una serie di ricordi,
istanti che hai vissuto e dimenticato,
quando ancora vivevi sospeso tra mare e terra,
tra Paradiso e Inferno –
spettri di ascendenti o discendenti archetipi.
Donna o scintilla oscura come un pensiero incompiuto,
fuoco svuotato del suo Essere ardente.
Che siano i corpi che non ha mai sfiorato
o – anche avendoli toccati – non si sono concessi al ritmo dei tuoi impulsi?
Se ne andranno e ancora una volta cadrai nell’oblio.
Un racconto che non trovò le parole per raccontarsi,
né pietra per incastonarsi nei secoli dei secoli.
Figure sfuggenti sospese al limite dell’istante,
potenzialità inespresse come una lacrima di dolore o di gioia,
persa nel cammino tra l’anima e la guancia,
il molteplice tronco del Tempo che nessuno ha notato scorrere.
SULLA LORO VOLTA CELESTE
Allunghi la tua mano verso il cielo notturno.
Con la punta delle dita sposti, uno ad uno,
sulla loro volta celeste i corpi stellari,
riordinando antiche mappe,
confondendo astrolabi e occhi umani
che ricercano un significato nascosto
nella luce delle tenebre.
E io, come sempre legato al tuo fianco,
mi chiedo ancora una volta dentro di me
quale di tutti i soli sceglierai di rimuovere stanotte
dal cielo.
LUNA PIENA
Cosa può accadere, quando una luce osserva un’altra luce?
Quali note si trasmettono attraverso misteriosi collegamenti
come la corda di una chitarra che scandisce la melodia del tempo?
C’è un momento della vita in cui cresci e vorresti indietro gli istanti che hai sottovalutato
senza acquistare nulla dall’emporio dei tuoi sogni.
Eppure era lì, disponibile come un’amante che si concede totalmente,
ma tu scegli sempre qualcosa di meno impegnativo
la mezzaluna, anziché la luna piena,
un colore soltanto, anziché l’intero arcobaleno.
Cosa può succedere, quando una luna incontra un’altra luna?
Quali miti distoglierà dal loro sonno il cuore palpitante della notte?
Anche i draghi prima o poi invecchiano e diventano mansueti
ma tu vai ancora alla ricerca di quel castello
che la tua insicurezza e il tuo temporeggiare non hanno mai conquistato.
Eppure la sua porta era aperta,
come la pupilla dell’occhio che si dilata completamente
per lasciare impressa in sé un’immagine desiderata.
Ma tu scegli sempre la finestra semichiusa,
la fessura invece della profonda crepa,
lo strappo nel velo anziché il nudo corpo statuario.
Cosa può succedere, quando una luce non sopporta di guardare un’altra luce?
Quando uno sguardo evita un altro sguardo?
Quando il pentagramma viene svuotato delle sue note,
tutta questa musica che svanisce dove va a finire?
LA FUGA
“Non fuggite!”
Vi ho urlato nel momento in cui
intrappolata nella rete dell’oceano
trema fradicia l’aquila marina di Sirio.
Stillano le Iadi pioggia di inchiostro
nel codice ancestrale della notte.
Non fuggite!
La mia anima ancora non ha fatto eco
ai mattutini segnali di fuoco dei monti
e il mio spirito
non ha ancora legato all’albero del crepuscolo mattutino
il mostro della memoria.
Ma voi fuggivate.
Nel cuore del cedro nascoste dietro aromi profumati,
incenso nel salmo sacro dell’abete,
nel palmo di Dio come un filo
catturato da il branco di stelle
che ricamano brillantemente l’elica della galassia.
Iniziali speranze, visioni di fulmine,
mi avete abbandonato;
ora che sono maturo
e il mio cuore non sopporta
il peso trasparente del lampo
nella sua dimora.
TEBE
Mostratemi il vostro tesoro,
marinai del deserto,
naviganti nello sterile Delta della memoria,
e indicatemi su una carta segreta
dove posso trovare Tebe,
perché possa seppellire anche io
ciò che resta della mia anima.
Prima che si sveglino le nuvole,
prima che il deserto venga divorato dal verde
e che lo spirito dei suoi santi
salga in paradiso in eterno.
Stavros Girgenis nato nel 972, vive a Salonicco, dove insegna letteratura greca in un liceo. Ha conseguito il dottorato in Lettere Classiche all’università di Tessalonica. Ha a suo attivo la traduzione di oltre 15 libri di testi classici in greco moderno. Ha anche tradotto e pubblicato numerose raccolte raccolte poetiche di autori stranieri. Attualmente è impegnato nella curatela di varie antologie di poesia greca moderna e di un’antologia di poeti ermetici italiani. Dal 2011 ha pubblicato quattro sue raccolte di poesia. Dal 2017 dirige la rivista cartacea Noima (Significato) ed è anche co-direttore della rivista cartacea Erato. Molte sue poesie, traduzioni e saggi sono apparse in varie riviste cartacee e digitali. Una raccolta antologica di sue poesie è apparsa in spagnolo con il titolo “Tinta, la luz” con traduzione a cura del poeta ed ellenista José Antonio Moreno Jurado, Sevilla, Padilla Libros, 2019. Alcune sue poesie sono state tradotte in tedesco, italiano e inglese.
Paolo Sartiano: Sono nato a Reggio Calabria il 7 Luglio 1980. Ho ottenuto la Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni, indirizzo Informatica, presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dal 2006 esercito la professione di Ingegnere Informatico. Appassionato di cultura e storia calabrese, nonché di lingua, storia e cultura greca, antica e moderna, nel 2018 ho conseguito presso il Centro di Lingua Greca di Salonicco l’abilitazione per insegnare il greco moderno agli stranieri. Sono realizzatore e curatore dei portali di cultura calabrese www.welcomeincalabria.com e www.calabriagreca.com, e del social network dedicato ai libri www.bookville.it. Dal 2019 sono responsabile tecnico del portale del turismo di Reggio Calabria www.turismo.reggiocal.it. Dal 2017 collaboro con la rivista di cultura greca Το Νόημα scrivendo articoli di cultura calabrese in relazione ai legami con la cultura ellenica.
Immagine di copertina: Foto di murales a Imola, realizzato nell’ambito del progetto Re-start.