Selezione di inediti di Felicia Buonomo “Le mie colpe ragionevoli” a cura di Bartolomeo Bellanova

Prima foto articolo

 

Sono una giornalista

e nel mio nome c’è una promessa,

che mi insemina la colpa.

Gli italiani sono andati a votare.

Ho fatto una diretta televisiva.

Penso al modo in cui rincorro

le persone per intervistarle.

Come se fossero davvero qualcuno,

e non un ammasso di parole

semanticamente ordinate secondo l’alfabeto

della mia indifferenza emotiva.

Sfrutto le loro storie per guadagnarmi il pane,

e non ho neanche fame di vita.

***

Ti parlo dei miei pensieri

e sento la colpa vagare

negli incastri perfetti del mio sentire.

Mi domandi cosa sia la colpa,

se non questo incedere verso l’abisso

delle cose certe e ignorate.

Hai lo sguardo di chi vince

la guerra del dominio interiore,

io di chi partorisce invidia di viscere.

Mi stendo sul letto della sconfitta,

guardo il soffitto delle parole scritte per te.

Mi dici che alzare gli occhi al cielo,

movimento di collo, diventa peso di spalle.

Non è la stessa direzione

quella che conta, per te.

***

I vicini di casa hanno sentito il mio dolore

e, come tutti, lo hanno ignorato.

Non so nulla delle pareti delle loro case.

Mi domando se anche io colpevolmente

ignoro, o se sono solo distratta

dall’oppressione del mio supplizio,

che ha occhi celesti e profondi.

Profondi come il rosso. O il nero.

Non mi sono mai interrogata

sul colore dell’inferno.

***

Seconda foto articolo

Sorridere, quando ti domandano

dove andrai in vacanza,

cosa ti piace bere o mangiare

e la frequenza delle mie copule.

Sorridere è la colpa,

il peccato originale – penso,

mentre rispondo che non amo il mare,

sono astemia e mangio solo per necessità,

e che copulare è da sempre

il metro della mia bellezza.

Recito in un film realista.

Ma senza orgoglio.

 

***

Sorrido a un bambino. Provo ribrezzo

per la mia gentilezza di restituzione.

Come quando da bambina

guardavo fuori la finestra

e maledivo la luce sul verde.

Persino allora rinnegavo

il ciclo biologico del tempo.

Ho smesso solo nel periodo

dell’adolescenza rubata.

Non avevo tempo per maledire,

gioire, inghiottire

semi di felicità dovuta.

Sono colpevole come allora,

ancora senza tempo,

senza semi. In assenza.

***

Credere allo scempio delle promesse volute,

credute e dimenticate nelle tasche

dei jeans sporchi. Riemergere

nella centrifuga delle idee illuminate.

Avere la bellezza colpevole

del sole che ritira l’acqua insaponata.

Il lavaggio è per definizione

insufficiente davanti all’usura.

E la verità è sempre a posteriori.

***

Il massacro delle mie parole, usate a difesa

nelle private stanze del dolore domestico

e messe sulla pubblica piazza dalla tua scrittura.

Qualunque cosa dirò sarà usata contro di me

e a beneficio dell’opinione pubblica.

Ridotta a un mero qualunque

dal battito assordante della tua tastiera,

poggiata sulle tue colpevoli ragioni.

***

Terza foto articolo

Jessica dice che non sono sola

e che mi aiuterà. Quando vado

a farle visita non la guardo

mai negli occhi. Ogni visita

la concludo così:

“Jessica, è colpa mia?”.

 

***

Ho detto a Jessica che non mi interessa più

il caffè del risveglio, la certezza dell’amore,

la tortura del suo strangolare per poi

fermarsi a un passo dal saluto finale.

Poi ho cambiato idea. Ho detto a Jessica

che quel test di valutazione del rischio

ha una falla. E che il modo in cui accarezzo

il mio martirio è la prova dell’errore.

Non si può portare una donna

fuori dalla sua colpa.

 

***

Per una settimana ho temuto

di diventare madre.

Questo è tutto l’amore che tento.

E non ho sensi di colpa.

 

Felicia-Buonomo

 Felicia Buonomo è nata a Desio (MB) nel 1980. Dopo la laurea in Economia Internazionale, nel 2007 inizia la carriera giornalistica, occupandosi principalmente di diritti umani. Nel 2011 vince il “Premio Tv per il giornalismo investigativo Roberto Morrione – Premio Ilaria Alpi”, con l’inchiesta “Mani Pulite 2.0”. Alcuni dei suoi video-reportage esteri sono stati trasmessi da Rai 3 e RaiNews24. Successivamente pubblica il saggio “Pasolini profeta” (Mucchi Editore). Parallelamente all’attività giornalistica, porta avanti un progetto di street poetry sotto lo pseudonimo di Fuoco Armato, con il quale ha partecipato a progetti di riqualificazione del territorio a Bologna, Roma e Milano, realizzando opere murali con proprie poesie inedite. Altre sue poesie sono state pubblicate sulla rivista “Argo – Poesia del nostro tempo”, da Alfonso Maria Petrosino, su Lit-blog “La rosa in più” da Salvatore Sblando, su Limes Lettere, su poetidelparco.it, sulla rivista “Periferie” da Vincenzo Luciani, su Milanocosa.it da Adam Vaccaro, sulla rivista Versante Ripido, su Margutte, su Carte Sensibili da Fernanda Ferraresso, su ClanDestino Rivista, su Atelier poesia e su IrisNews da Chiara De Luca. Un suo testo poetico è stato tradotto in spagnolo dal Centro Cultural Tina Modotti.

 

Immagine in evidenza e foto nel testo a cura di Felicia Buonomo.

Riguardo il macchinista

Bartolomeo Bellanova

Bartolomeo Bellanova pubblica il primo romanzo La fuga e il risveglio (Albatros Il Filo) nel dicembre 2009 ed il secondo Ogni lacrima è degna (In.Edit) in aprile 2012. Nell’ambito della poesia ha pubblicato in diverse antologie tra cui Sotto il cielo di Lampedusa - Annegati da respingimento (Rayuela Ed. 2014) e nella successiva antologia Sotto il cielo di Lampedusa – Nessun uomo è un’isola (Rayuela Ed. 2015). Fa parte dei fondatori e dell’attuale redazione del contenitore online di scritture dal mondo www.lamacchinasognante.com. Nel settembre’2015 è stata pubblicata la raccolta poetica A perdicuore – Versi Scomposti e liberati (David and Matthaus). Ė uno dei quattro curatori dell’antologia Muovimenti – Segnali da un mondo viandante (Terre d’Ulivi Edizione – ottobre 2016), antologia di testi poetici incentrati sulle migrazioni. Nell’ottobre 2017 è stata pubblicata la silloge poetica Gocce insorgenti (Terre d’Ulivi Edizione), edizione contenente un progetto fotografico di Aldo Tomaino. Co-autore dell’antologia pubblicata a luglio 2018 dall’Associazione Versante Ripido di Bologna La pacchia è strafinita. A novembre 2018 ha pubblicato il romanzo breve La storia scartata (Terre d'Ulivi Edizione). È uno dei promotori del neonato Manifesto “Cantieri del pensiero libero” gruppo creato con l'obiettivo di contrastare l'impoverimento culturale e le diverse forme di discriminazione e violenza razziale che si stanno diffondendo nel Paese.

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