Selezione da “Ponti di corda” – Anna Fresu (Temperino rosso edizioni 2018)

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MIA MADRE

 

Di mia madre

è rimasto il suo sorriso,

il canto del mattino,

l’arma bianca della parola

contro l’ingiustizia,

il racconto di maggio:

di un vestito fatto di seta

di paracadute,

il viaggio di nozze

su un carretto,

il tempo lento e lieve

in riva al mare

appeso a un filo

in una cruna d’ago.

 

Mio padre in mare

mesi giorni ed anni.

Lei madre e padre

all’ombra di un braciere

a tessere i legami

e le memorie.

 

A cucire col canto

il mio futuro.

 

 

 

IN QUALE LINGUA

 

In quale lingua

mi accoglierà il tuo sguardo,

scandirai le mie ore

con racconti di fate e di misteri,

al gioco mi aprirai

e alla conoscenza?

 

In quale lingua

imparerò per te

il canto dell’amore

le parole leggere

spese lungo il cammino

e intorno al fuoco?

 

In quale lingua

varcherò i confini

del mare e del ricordo,

legherò l’odio

per lasciarlo al vento,

custodirò sapore e senso

di questa libertà,

vedrò i miei figli

crescere e partire,

sentirò che il mio tempo

è tramontato

e ancora chiederò:

“In quale lingua

dovrò dirvi –Addio?”


 

 

 

 

VENTO DEL SUD

 

Sa di deserto questo vento

che frusta la mia nuova casa

un’onda di calore inusitata

in questo gelido inverno

inganno di montagne

erose dal tempo e dagli uomini

lamento di indios derubati.

Sa di sabbia, è ricordo

di mare e d’isola.

Bisbiglia e mi chiama.

Mi chiede di tornare.


 

 

 

NULLA MI È ESTRANEO

 

Non mi è estraneo

il dolore il pianto

l’urlo

il canto il riso

il bacio

e l’avventura.

Conosco la fortuna

e la disdetta

di essere sola

o forse in compagnia.

Mia è la lentezza

e a volte il movimento

l’alba e il tramonto

il tuo sguardo

ed il mio.

Sono uno

e tanti

dentro questo gioco

di guerra e pace

sole pioggia vento

su questa strada

che facciamo

insieme.


 

 

 

E POI VENNE LO SPARO

 

E poi venne lo sparo.

In quella casa in cui l’amore

sapeva di odio

-una carezza e uno schiaffo-

di parole inascoltate

di grida e richieste

di perdono,

di minacce.

 

Dove il “no” non ha posto

e solo conta il desiderio

del maschio.

 

Dove tu, donna,

sei solo carne

da esibire, possedere,

macellare.

Libera solo

di servire l’altro,

oggetto da trastullo

e da possesso.

 

E poi venne lo sparo.


 

 

 

 

LASCIATE CHE LE MONTAGNE RESPIRINO

 

Lasciate che le montagne respirino

sulle onde del mare

che la schiuma risuoni sulle pietre

di un suono liquido e antico

che le nuvole passino

su volti segnati

da guerre e rancori

che memorie di un tempo mescolato

cancellino odi e divisioni

che il melograno e il mandarino

risplendano

su povertà e dignità

di terre e cimiteri indivisi

di fazzoletti bianchi e ceri gialli

di croci scure

su spalle già affaticate.

 

foto Anna

Anna Fresu – Nata a la Maddalena, in Sardegna, si è laureata in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza di Roma. È regista, autrice, attrice di teatro, traduttrice e studiosa di letterature africane. Nel 1975 ha lavorato in Portogallo come mediatrice culturale.  Dal 1977 al 1988 ha vissuto in Mozambico dove ha insegnato e diretto la Scuola Nazionale di Teatro e creato e codiretto il “Dipartimento di Cinema per l’infanzia e la gioventù” realizzando diversi film che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali. Nel 2013, ha pubblicato il libro di racconti “Sguardi altrove”, Vertigo Edizioni e nel 2018 il libro di poesie “Ponti di corda”, Temperino Rosso Edizioni, Brescia. Sue poesie e racconti sono presenti in diverse antologie. Collabora con riviste on line e blog.

In Argentina ha insegnato Lingua e Cultura Italiana e realizzato diversi spettacoli teatrali. Vive attualmente a Forlì.

 

Immagine in evidenza: Foto di Anna Fresu.

 

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

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