SEI POESIE DALL’UCRAINA, selezionate da Calvert Journal (in traduzione italiana)

Maria 274316677_373076897978567_1083527819373988513_n

 

La Macchina Sognante in questo momento di grande sofferenza e pericolo per il popolo ucraino vuole dimostrare la propria solidarietà impegnandosi a tradurre poesie di scrittori e scrittrici ucraini. Per questo primo contributo abbiamo tradotto sei poesie contemporanee composte da poeti e poete di varie generazioni e stili, proposte in traduzione inglese nel 2020 nella rivista CALVERT JOURNAL, selezionate da Paula Erizanu and Yury Zavadsky. La traduzione italiana dall’inglese è di Pina Piccolo.

 

 

 

La letteratura ucraina ha una lunga tradizione che risale all’XI secolo. Uno dei suoi poeti più noti è Taras Shevchenko del XIX secolo, che iniziò scrivendo versi romantici per poi passare a versi più cupi sulla storia ucraina. Poesia e storia sono ancora intrecciate nell’Ucraina di oggi. Una diversità di stili definisce la poesia ucraina contemporanea, che va dallo schema metrico in rima al verso libero e da raccolte cartacee allo slam e alla poesia performata. Ma i recenti sconvolgimenti politici del paese, dalla rivoluzione di Maidan all’annessione della Crimea alla Russia e alla guerra nel Donbass, hanno contribuito a rendere particolarmente importante in Ucraina oggi la poesia  che si esprime in stili audaci e diretti, con grande partecipazione di pubblico alle letture e performance La selezione di seguito trasporta chi legge in un tour dal personale al politico, e dalle superstar della letteratura come Serhiy Zhadan a debuttanti forti e promettenti come Ella Yevtushenko.

 

 

Allora ne parlo

di Serhiy Zhadan, traduzione inglese di John Hennessy e Ostap Kin

Allora ne parlo:

dell’occhio verde di un demone in un cielo dai colori vivaci.

Un occhio che sbircia dal sonno di un bimbo.

L’occhio di un emarginato che la paura con l’entusiasmo rimpiazza.

Tutto è iniziato con la musica,

con le cicatrici lasciate dalle canzoni

sentite con gli altri bambini nei matrimoni d’autunno

Gli adulti che facevano musica.

Definizione dell’età adulta: la capacità di suonare

Come se apparisse nella voce una qualche nota nuova,

responsabile della felicità,

come fosse innato questo talento negli uomini:

poter essere sia cacciatore che cantante.

La musica è il respiro caramellato delle donne,

l’odore di tabacco sui capelli di uomini cupi

che tirano fuori il coltello per combattere il demone

che ha appena rovinato il matrimonio.

Musica che oltrepassa il muro del cimitero.

Fiori che crescono dalle tasche delle donne,

scolaretti che sbirciano nelle camere mortuarie.

I sentieri più battuti conducono al cimitero e all’acqua.

Nella terra ci nascondi solo le cose più preziose –

l’arma che matura con l’ira,

i cuori di porcellana dei genitori con il loro scampanellio

da coro scolastico.

Certo che ne parlo

degli strumenti a fiato dell’ansia,

della cerimonia di nozze, memorabile

quanto l’entrata a Gerusalemme.

Riponi sotto il tuo cuore

il ritmo da salmo spezzato dalla pioggia

.

Uomini che ballano così come spengono

gli incendi delle steppe con gli stivali.

Donne che si aggrappano ai loro uomini mentre danzano

come se non volessero lasciarli andare in guerra.

Ucraina orientale, fine del secondo millennio.

Il mondo è pieno di musica e di fuoco.

Nell’oscurità pesci volanti e animali cantanti danno voce.

Nel frattempo, quasi tutti quelli che si sono sposati allora sono morti.

Nel frattempo sono morti i genitori di persone della mia età.

Nel frattempo, la maggior parte degli eroi è morta.

Il cielo si apre, amaro come nelle novelle di Gogol.

Echeggiando, il canto di chi miete.

Echeggiando, la musica di chi porta via i sassi dal campo.

Echeggiando, non si ferma.

Serhyi Zhadan è uno dei poeti e romanzieri più famosi dell’Ucraina, attira un pubblico di migliaia di persone in occasione del lancio dei suoi libri e negli eventi a cui partecipa.

 

 

l’autunno inizia con qualcosa di banale

di Ella Yevtushenko, traduzione inglese di Yury Zavadsky

l’autunno inizia con qualcosa di banale: chiavi dimenticate in un’altra città, tosse come monete d’argento in gola, una tazza da tè turca,

monete di rame, acqua nella batteria,

grandine,

Non l’ho sentita, ed è già qui, che fa rannicchiare un gatto randagio, strofinandogli le zampe

lasciando foglie sbiadite sui jeans

solo in una notte così piovosa si può sentire bussare alla porta del balcone, solo in una notte così piovosa la si può aprire

ma chi ci starà dietro dipende se la noce si è addormentata di guardia sotto la finestra, se i pini raggiungeranno l’orlo strappato delle nuvole.

e se il lampo ripete il disegno delle vene sulle tue tempie.

l’autunno inizia con qualcosa di infantile: bussa alla porta e scappa; voglio leggere tutto il giorno a letto; sei avvolto come una mummia, garza umida di nebbia –

e continua con qualcosa di vecchio: non beve alcol, un diamante di freddo pulsa nelle sue ginocchia

e così ancora – ogni volta – e ogni volta questo è il primo argomento di conversazione

come se non ci fosse niente di più importante di questo autunno, bagnato come un mattino sotto una crosta prematuramente sbucciata

ruba tempo alle conversazioni di lavoro, intercetta un’ondata di pettegolezzi, si sdraia con un gatto randagio sul balcone, dove dovrebbero raccogliersi mucchi di segreti.

l’autunno ci spinge verso la cucina e ci fa mettere sul fornello il bollitore

l’autunno inizia con qualcosa di banale, ma cresce velocemente come i figli degli altri

un soldo d’inverno rotolerà dal suo freddo grembo, la neve coprirà noi ormai mummificati, congelati a metà parola

poi nessuno busserà più alla finestra del balcone nel cuore della notte

così  c’è anche il rischio generale di cessare di esistere per un po’

Nata nel 1996, Ella Yevtushenko ha debuttato con una raccolta di grande successo, Lichtung, e ha vinto numerosi concorsi di poesia in Ucraina.

 

 

u

di Dmytro Lazutkin,  traduzione inglese di Yury Zavadsky

il cielo è sempre più vicino

quando gli aerei biposto atterrano sull’acqua

nella baia di Vancouver

decine di piccoli bombi di ferro sembrano parlare tra loro:

Ho visto dorsi di balene saltare sull’oceano

Ho tirato fuori lo snowboarder dal crepaccio

Ho parlato con la vela mentre cambiava rotta

solo tu ed io non sappiamo nulla della cosa principale

e degli enormi albatri ci hanno rubato la colazione

mentre ci baciavamo sui pini caduti

scrutando nella baia avvolta nella nebbia

gli uccelli il nostro cibo lo laceravano

perché non è solo pane

respira al rallentatore

non solo patatine fritte…

Tuttavia

liberare l’emozione

potrebbe essere una continuazione della compressione

e un tatuaggio sul collo

Ho cancellato la punta della lingua

e poi abbiamo guardato i giocatori di pallavolo di dicembre

qui l’inverno è mite

quindi sono davvero esuberanti

gettando le giacche sulla sabbia

sono rimasti solo sul template: colori

e ho guardato il rimbalzo di ogni palla

premendoti sempre più stretta

come il sole che abbraccia la coda di una salamandra

come lo sguardo inebriante del pescatore abbraccia le reti asciutte

e i fumatori di marijuana convergevano sui cespugli di magnolia

per respirare respirare respirare

questo gelido oceano in cui tutte le risposte sono appese ai ganci

le nostre domande

questo vento calmo

che spinge le isole più vicino alla riva

e quel cinese serioso ha cercato di fermare il tempo

che filtrava tra i bastoncini

e quelle luci cupe che spingevano i procioni fuori dalle loro tane

e su gentile richiesta di pronunciare correttamente il nome del mio paese

Ho detto:

Bene

impariamo

prima lettera –

(t)U

Dmytro Lazutkin è autore di diverse raccolte di poesie, campione di poetry slam e paroliere. Lavora come cronista sportivo e conduttore televisivo.

 

 

 

L’amore a Kiev

di Natalka Bilotserkivets, traduzione di Andrew Sorokowsky

Più terribile è l’amore a Kiev che

Le magnifiche passioni veneziane. Leggere volano

Le farfalle maculandosi in coni luminosi –

In fiamme le brillanti ali di bruchi morti!

E la primavera ha acceso le candele all’aroma di castagna!

Il gusto tenero del rossetto a buon mercato,

L’audace innocenza delle minigonne,

E queste acconciature, il taglio non è proprio giusto-

Eppure immagine, memoria e segni ci emozionano ancora…

Tragicamente ovvio, come l’ultimo successo.

Morirai qui per il coltello di un farabutto,

La pozza del tuo sangue si allargherà come ruggine all’interno di una

Audi nuova di zecca in un vicolo a Tartarka.

Precipiterai qui da un balcone, il cielo,

Giù a capofitto nella tua piccola sporca Parigi

Vestita della candida camicetta da segretaria.

Non puoi distinguere i matrimoni dalle morti…

Perché l’amore a Kiev è più terribile che le

Idee del Nuovo Comunismo: gli spettri

Emergono nelle notti inebrianti

Fuori dal Monte Calvo, portando in mano

Bandiere rosse e vasi di gerani rossi.

Morirai qui per il coltello di un farabutto,

Precipiterai qui da un balcone, il cielo, dentro

Un’Audi nuova di zecca da un vicolo di Tartarka

Giù a capofitto nella tua piccola sporca Parigi

La macchia del tuo sangue si allargherà come ruggine

Su una candida camicetta da segretaria.

Natalka Bilotserkivets è una poeta, editrice e traduttrice di grande successo. Le sue poesie sono state antologizzate e tradotte in una dozzina di lingue europee.

 

 

Non baciarmi sulla fronte come un cadavere

 di Yulia Musakovska , traduzione inglese di Yury Zavadsky

Non baciarmi sulla fronte come un cadavere

diciamo, quasi due volte appassiti, gli occhiali e gli occhi stessi.

Medicine mischiate a dolci, le pagine del libro gialle come la sua pelle.

Versa nel vuoto alcune delle sue preziose storie.

Considero tutti i protagonisti vecchie conoscenze. Ufficiali del KGB accovacciati sullo stesso letto d’ospedale, con lucide scarpe ungheresi -avrebbe anche ucciso per procurarsele. Lo sguardo è beffardo.

Aveva detto, questi Beatles, questo dipartimento di lingue straniere, non ti serviranno a nulla.

Tutto questo è per gli eletti, non per gli orfani, o per i parenti poveri.

E si nascondeva come il formaggio nel burro, silenzioso come un topo.

Gente come te la catturavamo nei vicoli, la sradicavamo

Alle persone rispettabili questo piaceva, era considerata cosa rispettabile.

L’avrebbe fatto per suo figlio. Per una pera da combattimento, per carne viva e calda.

Vedo anche quella donna, la sua bocca storta e luminosa. Le sue

Gambe da ragno, porcellana puntinata, arnesi in metallo.

Un appartamento ammuffito con soffitti troppo alti.

Ma è lui che vedo il più chiaro di tutti: forte, con una chitarra.

Con gli occhi spalancati e i pollici nelle tasche dei jeans.

Con migliaia di pagine memorizzate.

Con un volto aperto al mondo. All’acqua scura e profonda.

Non per una ragazza, non per una disputa –

per il libero scorrazzare delle braccia,

per un’onda alta, anche se non sulla spalla.

Yulia Musakovska è una pluripremiata poetessa residente a Leopoli, autrice di quattro raccolte di poesie e traduttrice di poesie dall’ ucraino in inglese. Lavora nel settore informatico.

 

 

Comunicazione

Scritta e tradotta da Yury Zavadsky

Sorprendente come i sentimenti dipendano dalla pressione sanguigna.

L’elettricità nel mio corpo mi impedisce di rimanere fermo.

E, comunque, mi costringo a non muovermi.

Le dita scorrono nervosamente sulla tastiera.

Poi i versi irregolari si trasformano in sogni ad occhi aperti.

I tuoi SMS accompagnano i miei passi.

Non voglio tacere, ma non ho niente da dirti.

Il giorno è perso e nessuna pillola può riportarlo indietro.

Rimane solo una spiacevole stanchezza alla conclusione della giornata.

La notte e il sogno inquietante impossibili da ricordare.

Mi sembra di essere felice

sentendo il tepore della tua vicinanza

e le tue dita tanto vicine.

Oh questi giorni senza radici come le mie poesie

mi riempiono di alcol.

Oggi, l’intera giornata è mattina.

Una nebbia fredda, le sue gocce sospese nell’aria.

Lo spazio autunnale vuoto.

Mi sembra di essere felice accanto a te,

Non mi sono mai sentito così sicuro e calmo.

Esito, però, se tutto sta andando così bene,

poiché questi giorni saranno passati,

Li ricorderò

come i giorni migliori.

– Chiudi gli occhi e rilassati, lo senti?

– È autunno e la malinconia si abbatte su di noi.

– Sono io con la mia crisi temporanea.

Yury Zavaedsky è poeta, traduttore, critico letterario, interprete, artista di rumorismo ed editore.

 

Ringraziamo vivamente Calvert Journal per la selezione dei testi,  mentre restiamo in attesa di ricevere da loro  il permesso per la traduzione)

 

 

Immagine di copertina: Maria Prymachenko – Una colomba ha allargato le ali e chiede  la pace, 1982.

Artista ucraina  di pittura folk e naif  (1909-1997)

 

 

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

Pagina archivio del macchinista