Saleh Diab Era la vita – traduzioni inedite di Mia Lecomte

Mani fiammella IMG 0525

Mani fiammella IMG 0525

(Immagine di Francesca Brà dalla Fotogallery)

Un air blanc

Il y a des lys

que fréquentent la pluie et les étoiles

un air blanc

une forêt qui renoue avec les arbres

amour

ô dimanche

qui fredonne dans le miroir

ô neige

qui écoute la neige

 

Un’aria bianca

Ci sono gigli

che praticano pioggia e stelle

un’aria bianca

una foresta che si riallaccia agli alberi

amore

oh domenica

che rabbrividisce nello specchio

oh neve

che ascolta la neve

***

 

Les mouettes

ne sont pas forcément

de bons guides pour la mer   

l’hiver guette

chaque instant

depuis le tamaris

 

de la même façon

la semaine décolle avec difficulté

 

d’en bas

le jour me regarde

avec des yeux de noyés


I gabbiani

non sono necessariamente

valide guide per il mare

l’inverno controlla

ogni istante

dal tamarindo

 

così

la settimana decolla con difficoltà

 

dal basso

il giorno mi osserva

con occhi da affogato

***

 

La forêt que j’ai traversée

n’a pas laissé d’eau sur mes doigts

les chemins ne m’ont

pas conduit aux poissons

 

mes mains

flottent sur les adieux

ma bouche

arbre qui baigne

dans ses feuilles mortes

 

depuis des lustres

un phoque dans mes rêves

ne trouve lieu

où enfanter

 

La foresta che ho traversato

non m’ha lasciato acqua sulle dita

i cammini non hanno

condotto ai pesci

 

le mie mani

fluttuano sugli addii

la bocca

albero immerso

nelle sue foglie morte

 

da decenni

nei miei sogni una foca

non trova un luogo

dove partorire

***

 

Les jours où les sommets

descendent vers les vallées

écouter les bergers

 

la main de ma tante

quand elle tapote mon épaule

laisse une île

 

l’herbe

galope dans les yeux

les regards

somnolent dans les nids

 

les jours où ma vie éclate

éparpillée

sur les escaliers du métro

partout

comme une famille

 

I giorni in cui le cime

scendono a valle

per ascoltare i pastori

 

la mano della zia

che mi batte sulla spalla

lascia un’isola

 

l’erba

galoppa negli occhi

gli sguardi

sonnolenti nei nidi

 

i giorni in cui la mia vita scoppia

dispersa

sulle scale della metro

ovunque

come una famiglia

***

 

Je suis parti à Paris

exercer mon regret  afin qu’il vole

 

voici des fautes

aussi longues que la perplexité

elles ne pèsent rien dans le métro

 

il me faudra du temps

pour trouver la Tour Eiffel

dans ta trousse de maquillage

et Notre-Dame

dans le tiroir

 

ce qui reste des badinages de la veille

et que je n’ai pas pris au sérieux

était la vie

 

quand elle passe

la tranquillité

laisse des séquelles

 

Sono andato a Parigi

a esercitare il rimpianto perché voli

 

ecco errori

lunghi quanto lo sconcerto

nella metro non pesano nulla

 

mi ci vorrà del tempo

per trovare la Torre Eiffel

nella tua borsetta del trucco

e Notre-Dame

nel cassetto

 

ciò che rimane degli scherzi della veglia

che non ho preso sul serio

era la vita

 

quando passa

la tranquillità

lascia postumi

 ***

 

Migration

Soudain

lorsqu’il a replié son regard

personne

n’a arrêté la migration des oiseaux

de ses mots

 

sa voix

est imbibée de paroles

une touche de bleu

sèche

sur sa vie

 

Migrazione

D’improvviso

quando ha riposto lo sguardo

nessuno

ha fermato la migrazione degli uccelli

delle sue parole

 

la sua voce

è intrisa di cose dette

un tocco di blu

a seccare

sulla sua vita

 

Saleh-Diab

Biografia:

Saleh Diab è nato ad Aleppo (Siria) nel 1967 e vive in Francia dal 2000. Poeta e critico letterario, fino al 2009 ha fatto parte del comitato internazionale del festival “Voix de la Méditerrané” di Lodève e dell’equipe del festival “Voix vives de Méditerranée en Méditerranée” di Sète. Ha lavorato sulla poesia femminile araba e ottenuto il dottorato di ricerca presso l’Université Sorbonne Paris VIII. Tradotto in molte lingue e pubblicato su riviste internazionali, tre le sue ultime pubblicazioni in Francia: J’ai visité ma vie (antologia personale, Le Taillis Pré, 2013) e Poésie syrienne contemporaine (antologia a sua cura, Le Castor Astral, 2018).

Le poesie qui presentate in traduzione italiana, sono state scritte direttamente in francese e sono inedite.

Riguardo il macchinista

Bartolomeo Bellanova

Bartolomeo Bellanova pubblica il primo romanzo La fuga e il risveglio (Albatros Il Filo) nel dicembre 2009 ed il secondo Ogni lacrima è degna (In.Edit) in aprile 2012. Nell’ambito della poesia ha pubblicato in diverse antologie tra cui Sotto il cielo di Lampedusa - Annegati da respingimento (Rayuela Ed. 2014) e nella successiva antologia Sotto il cielo di Lampedusa – Nessun uomo è un’isola (Rayuela Ed. 2015). Fa parte dei fondatori e dell’attuale redazione del contenitore online di scritture dal mondo www.lamacchinasognante.com. Nel settembre’2015 è stata pubblicata la raccolta poetica A perdicuore – Versi Scomposti e liberati (David and Matthaus). Ė uno dei quattro curatori dell’antologia Muovimenti – Segnali da un mondo viandante (Terre d’Ulivi Edizione – ottobre 2016), antologia di testi poetici incentrati sulle migrazioni. Nell’ottobre 2017 è stata pubblicata la silloge poetica Gocce insorgenti (Terre d’Ulivi Edizione), edizione contenente un progetto fotografico di Aldo Tomaino. Co-autore dell’antologia pubblicata a luglio 2018 dall’Associazione Versante Ripido di Bologna La pacchia è strafinita. A novembre 2018 ha pubblicato il romanzo breve La storia scartata (Terre d'Ulivi Edizione). È uno dei promotori del neonato Manifesto “Cantieri del pensiero libero” gruppo creato con l'obiettivo di contrastare l'impoverimento culturale e le diverse forme di discriminazione e violenza razziale che si stanno diffondendo nel Paese.

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