Per Júlio Monteiro Martins
Non volevo alzarmi,
ho mal di testa.
Guardo dalla finestra:
grigio e umido tutt’intorno,
raccapricciante la voce del vento.
Accendo il computer
come a invocare miracolo.
La lettera del direttore lì ad aspettarmi,
le sue parole a resuscitarmi:
pubblicato brano spedito da tempo,
quello scritto senza giri di parole
e di cui temevo la sorte.
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assisto a un altro prodigio:
ha fatto precedere il testo
da immagine del Monte Roraima
che svetta al di sopra di nuvole.
La nostalgia dell’Amazzonia svetta al di sopra
di giorno italiano di maggio intriso di noia,
pioggia, umidità, mal di testa,
senso di abbandono, fatica di vivere.
La mia nostalgia è fatta di roccia:
dalla cima del Monte Roraima
Júlio mi esorta a guardare la vita,
inebriante è scoprire
che sono sopra le nuvole.
Loretta Emiri è nata in Umbria nel 1947. Nel 1977 si è stabilita in Roraima (Brasile) dove ha vissuto per anni con gli indios Yanomami. In seguito, organizzando corsi e incontri per maestri indigeni, ha avuto contatti con varie etnie e i loro leader. Ha pubblicato il “Dicionário Yãnomamè-Português”, il libro etno-fotografico “Yanomami para brasileiro ver”, la raccolta poetica “Mulher entre três culturas”, i volumi di racconti “Amazzonia portatile” e “Amazzone in tempo reale” (premio speciale della giuria, del Premio Franz Kafka Italia 2013), il romanzo breve “Quando le amazzoni diventano nonne”. È anche autrice dell’inedito “A passo di tartaruga”, mentre del libro “Se si riesce a sopravvivere a questa guerra non si muore più”, anch’esso inedito, è la curatrice.
Foto in evidenza e foto dell’autrice a cura di Loretta Emiri.