Dareen Tatour, 33 anni, è una poetessa palestinese che è stata condannata agli arresti domiciliari dall’ottobre del 2015 dalla polizia israeliana. Tale condanna trova pretesto nell’accusa rivolta alla poetessa, ovvero quella di incitare alla violenza, attraverso i suoi scritti e i social network, e di sostenere organizzazioni terroristiche. Il caso è ancora in corso e in attesa di sviluppi.
Resisti o popolo mio, resisti loro.
A Gerusalemme ho curato le mie ferite, innalzato i miei dolori a Dio
e portato l’anima sul palmo della mano
per una Palestina araba,
non accetterò la soluzione pacifica
né mai abbasserò la bandiera del mio paese
fino a levare loro da una patria
e farli piegare per un tempo a venire.
Resisti o popolo mio, resisti loro.
Resisti all’aggressione del colonizzatore
e segui la carovana dei martiri,
strappa la costituzione vergognosa
che ha portato umiliazione forzata
impedendoci di ripristinare giustizia.
Hanno bruciato bambini senza colpa
e Hadil ,con cecchinaggio in pubblico,
l’hanno uccisa in pieno giorno.
Resisti o popolo mio, resisti loro.
Resisti all’assalto dei coloni
non prestar attenzione ai loro seguaci
che ci hanno incatenato con l’illusione della pace.
Non temere lingue sospette
la verità nel tuo cuore è più forte,
finché resisti in una terra
che ha vissuto grandezza e vittoria.
Ali ha chiamato dalla sua tomba:
Resisti o mio popolo ribelle,
e scrivimi come vittoria nell’incenso
hai i miei resti come risposta.
Resisti o popolo mio, resisti loro.
Resisti o popolo mio, resisti loro.
Alcuni scrittori israeliani hanno organizzato una manifestazione di solidarietà per liberare la poetessa palestinese arrestata per aver espresso le sue opinioni, e come risposta la poetessa ha scritto una lettera aperta di ringraziamento, pubblicata in originale in arabo, poi tradotta successivamente in ebraico e in inglese “Chi non ringrazia gli altri, non ringrazia Dio”.
Questa lettera è un chiaro messaggio di amore, come denotano queste righe che citiamo dal testo di Tatour: “Il mio messaggio a tutti voi, senza eccezioni, è il messaggio di una donna che ama, che lotta per la pace e la sicurezza, con la speranza che la giustizia e l’uguaglianza possano esser ovunque condivise da tutti gli esseri umani. Una donna la cui vita è stata dedicata ad una penna, una carta e un’immagine”.
Articolo e traduzione per gentile concessione di Sana Darghmouni
Foto in evidenza di Teri Allen Piccolo.
Foto dell’autrice per gentile concessione di Facebook.