QUATTRO PAROLE – Franca Dumano

IMG_3570

 

 

Quattro parole strappate all’angoscia, all’emozione dell’incontro, alla confusione dei tanti pensieri che turbinano nelle nostre menti. Quattro parole per resistere alle lacrime e raccontarti- appena ti vedo -dell’arrivo in una Roma bellissima, striata di autunno e speranze, magica città sensuale che mi invoglia a restare, a fermare i continui spostamenti degli ultimi due anni. Quattro parole per riuscire a non chiederti come stai, come mai hai occhiaie sempre più profonde e raccontare- per distrarti- dei giorni appena trascorsi a Torino, della bellezza delle tue montagne innevate, intraviste dai tetti rossi di Pinerolo, dai sentieri popolati di marmotte, del profilo superbo e maestoso del Monviso, del vento che increspava le onde del lago sotto i miei sguardi solitari. Quattro parole per frenare le lacrime di nostalgia che vedo nascerti negli occhi e raccontarti del fascino delle labbra di Marco, che in treno parlava della mia scrittura, che mi invitava ad osare, a rompere le consuetudini, esprimendo emozioni forti, come le storie ambientate nella Palermo della mia infanzia, popolata di panelle, canditi e fantasmi. “Palermo non la nominare” – sono le tue uniche quattro lapidarie parole nel nostro breve e tumultuoso colloquio… Palermo e il nostro incontro in un’estate ormai lontana nei vicoli della Kalsa, in cui tu fotografavi per una rivista americana le insegne colorate del teatro dei pupi. Palermo e la morte di tuo fratello, che aleggia intorno a noi e di cui non oso ancora parlarti. Palermo e una mano assassina, impressa dal caso in una tua fotografia, che ha cambiato il corso della tua vita. Quattro parole di risposta alla tua invocazione e comincio a descriverti un nuovo amore di tua madre e le feste sfarzose che animano le terrazze sul mare della villa di Rapallo; a raccontarti del viaggio in Perù della tua collega Patricia e della scuola con i bambini di strada, dei colori sgargianti delle foto che mi invia e non posso mostrarti. “Non preoccuparti delle foto, preferisco i tuoi racconti” – gesticolano le tue mani avvicinandosi alle mie, per consolarmi del tempo che sta ormai scadendo. Quattro parole e non di più, per non annacquare le emozioni e riflettere un istante in silenzio sulla nostra resistenza alla mafia, all’invisibile vetro di terrore che ci separa anche stavolta, ai poliziotti che sono già apparsi alle tue spalle, per ricondurti alla tua segregazione, in luoghi che speriamo sicuri, fino a un processo che potrebbe anche non celebrarsi mai …

 

 

franca-dumano

Franca Dumano (Sora, Frosinone 1963) laureata in Giurisprudenza e Antropologia, scrive poesie e racconti. Suoi testi sono apparsi nelle riviste SagaranaSarapegbeAutLa rete di Indra e nella raccolta Lavoro cultura, disabilità e nell’antologia Poeti allo specchio. Cerca di costruire un mondo più giusto attraverso progetti di auto-sviluppo e volontariato.

 

 

 

 

 

 

Immagine di copertina: Foto di Pina Piccolo.

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

Pagina archivio del macchinista