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Quasi perfetta (uno spettacolo sull’anoressia) di Valeria Cavalli e Claudio Intropido (con introduzione degli autori)

29 marzo 2017La macchina sognante, La macchina sognante num. 6, Teatroanoressia, monologo, Quasi perfetta, Teatro, Valeria cavalli e Claudio Intropido
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Quasi perfetta: trama e descrizione dello spettacolo

In scena Giulia Bacchetta ci racconta la storia di Alice, una ragazza che ha vissuto il dramma dell’anoressia ma ormai allontanatasi dall’urgenza del problema. La sua è una vicenda come tante in cui un disagio adolescenziale, apparentemente “nella norma”, si trasforma e si amplifica fino a sfociare in una grave patologia. Intorno ad Alice, evocate dall’attrice stessa, ruotano alcune figure significative: una madre competitiva e poco “accogliente”, un padre pressoché assente, un’amica, Irene, un amore mai corrisposto, Pietro. Infine Adele, la custode del palazzo in cui vive Alice, che grazie al suo calore spontaneo e umano, è l’unica persona in grado di dare alla ragazza affetto, ascolto e comprensione. Il percorso di Alice racconta un dolore, un’inadeguatezza di vivere che, in questo caso, si  trasforma in anoressia, ma che può assumere il volto della depressione, dell’alcoolismo, della tossicodipendenza.

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In questo “diario” fatto di flash-back, ricordi e immagini, vediamo la sua personalità trasformarsi e i suoi pensieri diventare ossessione; ci addentriamo lentamente nel suo disagio che esordisce –  come spesso avviene – in modo subdolo e silenzioso per poi farsi eclatante e disperato. È nella verità delle parole che la protagonista pronuncia alla fine dello spettacolo che scopriamo  la risposta: di anoressia si può guarire attraverso un percorso di cura. Alice avrà il coraggio di chiedere aiuto e così troverà la forza che le permetterà di camminare da sola. Quasi perfetta, uno spettacolo sull’anoressia ha debuttato nel febbraio del 2004 e, da allora, ha girato in molte città italiane prima di arrivare a Milano. È stata, questa, una precisa scelta della Compagnia: grazie alla tournée, abbiamo completato un percorso di studio sul pubblico e le sue reazioni per comprendere il tipo di ascolto, di necessità, di attenzione sull’argomento dell’anoressia e dei disturbi alimentari. Fin dall’inizio non ci siamo interessati alle statistiche – non le abbiamo prese in considerazione neppure durante la creazione dello spettacolo – ma ci è sembrato importante confrontarci e sentire quanto e se fosse realmente urgente parlare di un tema scottante ma anche già molto discusso dai giornali e dagli special televisivi. Il nostro intento è quello di parlare del disagio in maniera emotiva, evitando il linguaggio tecnico e specialistico dei nutrizionisti, cercando di prendere decisamente distanza da sottigliezze e disquisizioni psicoanalitiche e lasciando invece che fosse la semplicità a guidarci. La semplicità vuole essere un segno ben preciso dello spettacolo: marca nettamente la vicenda, che in verità si svolge come tante altre nelle quali si verifica una deviazione di percorso. È la storia di  una normalità che si trasforma in patologia, in ossessione, in dramma.

 

Noi per primi siamo consapevoli che la realtà di un percorso come quello di Quasi perfetta sia purtroppo attuale, soprattutto in fasi della vita in cui si attuano dei cambiamenti, la fiducia in se stessi vacilla e le risorse interiori sono più deboli. Abbiamo voluto creare uno spettacolo adatto a tutti i tipi di pubblico, senza confini  troppo marcati, in modo che un adolescente potesse trovare uno spunto di riflessione sui disagi tipici della propria crescita e un adulto potesse ricordare una fase importante del proprio vissuto. Ma, soprattutto, volevamo portare in scena l’intimità del dolore che spesso è alimentato da apparenti banalità: la storia di Alice infatti procede a balzi, fra ricordi felici, divertenti o tristi, un racconto partecipato e privo di giudizi morali. Cercare il colpevole e, magari, trovarlo è illusorio. Puntare il dito sui modelli proposti dalla televisione, sull’educazione permissiva o troppo rigida, fare la guerra alle “mode” alimentari dei nostri anni, porta lontano dal vero nodo che crea il disturbo alimentare e che è da sempre – da ancora prima che venissero pronunciate parole come anoressia, bulimia, obesità – il dolore soffocato, l’immensa fame di amore per la quale si arriva anche a morire.

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Nelle nostre tournée abbiamo presentato Quasi perfetta davanti a spettatori sempre diversi: ci siamo rivolti ad un pubblico di specialisti (psichiatri e psicologi), di ragazzi delle scuole superiori, di operatori sociali e di genitori. Le reazioni ed i consensi che abbiamo raccolto confermano le infinite possibilità che il Teatro offre perché – e lo diciamo senza retorica – apre veramente il cuore delle persone. Abbiamo trattato l’argomento con estremo pudore e proprio per questo abbiamo scelto di non lavorare con un’attrice anoressica ed abbiamo evitato di svilire un tema tanto delicato e di soddisfare certe morbose curiosità. Ci siamo limitati solo a dare l’idea del corpo magro, perché non abbiamo voluto mettere in mostra il disagio ma evocarlo. Quasi perfetta ha avuto grande successo ovunque, è stata ed è un’esperienza molto particolare per noi che facciamo teatro da tanti anni poiché non ci è mai capitato di ricevere tante parole, confidenze, e-mail, abbracci da persone sconosciute che alla fine delle repliche sentono il bisogno di dimostrare il loro apprezzamento in modo ben diverso dall’applauso.

 

Molti, purtroppo, anche coloro che ci hanno portato la loro testimonianza di malati oppure ci hanno raccontato il calvario di chi non ce l’ha fatta: amici, figli, compagni di scuola. Proprio a loro è dedicato lo spettacolo.

Valeria Cavalli e Claudio Intropido

 

 

Quasi perfetta 2

 

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Perfetta 2

 

VOCE FUORI CAMPO

 

Dai dai prendila sono solo 95 calorie – su coraggio – cosa vuoi che sia 95 calorie……….

 

SECONDO ME QUESTE SONO LE PAROLE CHE IL SERPENTE HA DETTO AD EVA PER CONVINCERLA A MANGIARE LA MELA PROIBITA. ED EVA, CHE NON ERA QUESTO GRAN GENIO, CI È CASCATA, E NON SOLO, LEI L’HA FATTA MANGIARE ANCHE AL SUO COMPAGNO, ADAMO, CHE ANCHE LUI, DA QUANDO GLI AVEVANO LEVATO UNA COSTOLA, NON CI STAVA PIÙ TANTO CON LA TESTA. E TUTTI E DUE, COME DUE IMBECILLI, DA QUEL MERAVIGLIOSO PARADISO TERRESTRE, SONO PIOMBATI QUI, IN QUESTO INFERNO, DOVE TUTTO, ACQUA A PARTE, MA COMINCIO A NON ESSERNE PIÙ TANTO SICURA, FA INGRASSARE. E’ UN PROBLEMA. E’ PROPRIO UN BEL PROBLEMA – (si cambia)

Ippopotamo: dal greco ippos (cavallo) potamòs (fiume): grosso e tozzo mammifero africano. In senso figurato: persona corpulenta dai movimenti goffi e impacciati.

 

Elefante: dal greco: elèfas: mammifero di grandi dimensioni con lunga proboscide. In senso figurato: persona grossa e pesante.

 

Maiale: mammifero domestico con corpo tozzo e grosso. In senso figurato: persona grassa e ingorda.

 

Balena: grosso cetaceo dei mari artici. In senso figurato: donna molto grassa.

 

Alice – io – questa ero io a 12 anni: altezza 1 metro e 47 centimetri – peso 58 kilogrammi – circonferenza vita 72 cm –

 

Giovanna – la mia mamma – altezza 1 metro e 72 cm – peso 54 kilogrammi – circonferenza vita 60 cm. Come Ava Gardner –

 

(vado a sedia senza sedermi) – La mia mamma era bellissima. Era la più bella di tutte le sue amiche che erano belle anche loro ma lei era la più bella…anche con addosso un sacchetto della spazzatura era elegante lo stesso. Non era mai stanca, non aveva mai fame, non aveva mai sonno, non aveva mai tempo. Non piangeva mai.

(qui mi siedo e divento mamma)

 

Alice, ma cosa c’è? Ma cos’hai? Non so, dimmi, parla, apriti, sono la tua mamma. Sei sempre lì con quel muso lungo. Mai un sorriso. Sei lugubre scusa. Ma confidati…io parlo come voi giovani, ogni tanto mi scappa anche una parolaccia. No dico, le tue amiche fanno la coda per confidarsi. Averne di mamme come me. Allegra, sorridente, e non è che non abbia i miei problemi. E poi stai dritta, sembri gobba. Già non sei tanto alta, aiutati un po’. Stai su con le spalle. E non trascinare i piedi quando cammini, sembri un maschio. Cos’è che vuoi fare? Un corso? Una palestra? Un’acquagym? Uno step? Basta dirlo. Pronti! Scusa guarda tua cugina Roberta. Fa tutto lei. Ha vinto le gare di nuoto settimana scorsa. Te l’ha detto? Cosa devo fare con te? E già che ci siamo facciamo qualcosa per quei capelli. Ma non so cos’è quella è una pettinatura? Curali. Usa il mio balsamo. Vai dal parrucchiere. Ti do i soldi tutti i mesi. Come li spendi? In patatine e gelati. Ma guarda la Roby che si è fatta i colpi di sole. Falli anche tu. Un po’ di iniziativa. La mia pazienza ha un limite Alice eh? Ma come, sono qui a perdere il mio tempo con te e tu cosa fai? Sempre con ….sti cosi nelle orecchie. E poi guarda, non è mia abitudine criticare…ma basta con quegli anfibi, con quei pantaloni tutti sformati col cavallo che tocca per terra. Credi di star bene? No. Te lo dico: io non stai bene. Mettiti un abitino. Hai l’armadio pieno. E anche un po’ di colore. Mettiti un bel rosso, un giallo. No lei no nera come ai funerali. E poi Alice, questa è l’ultima volta che te lo dico basta con questo maglione legato in vita. E sempre lo stesso oltretutto.

 

(diventa Alice)

Si mamma lo so…ho capito che ho sempre il muso. Che sono triste. Che mia cugina è migliore di me. E lo so che ho i brufoli e la pelle brutta. E il naso lungo come quello del papà. E poi ho le gambe a x. E se è per questo ho anche i denti in fuori e tutti mi chiamano Niki Lauda. E no, non lo voglio l’apparecchio. E sai perché tengo il maglione così? Perché ho il culo grosso e a scuola mi gridano cicciabomba.

 

Era vero, mi chiamavano proprio così…cicciabomba…palla di lardo….elefantona…..culona…mi prendevano tutti in giro…solo Irene non rideva di me. Irene era la mia amica, anzi…la mia migliore amica….abbiamo anche fatto un giuramento sotto l’albero del mio giardino – IO ALICE E IO IRENE GIURIAMO SOLENNEMENTE DAVANTI ALL’ALBERO GIGANTE CHE RIMARREMO AMICHE PER SEMPRE, CHE NON CI DIREMO MAI BUGIE E CHE NON LITIGHEREMO MAI…..era simpatica Irene. Facevamo tutto insieme. Una volta quando non c’erano i miei è venuta a dormire a casa mia, cioè tante volte, però quella lì me la ricordo bene. Perché Irene…sempre stata un po’ mistica lei ehhh….aveva sentito dire da qualche parte che si possono esprimere i desideri all’universo. Desideri all’universo…ma sei fuori? All’universo? Ma l’universo universo …quello coi pianeti? Ma sì dai l’universo, il cosmo…..ahhhhh…. io ho un desiderio bellissimo…no…zitta….non si possono dire…che se lo dici non si avvera….bisogna scriverlo…..l’universo non ascolta….legge. Bisogna prendere un bel foglio…una bella penna…scrivere in bella calligrafia…firmare e chiudere la lettera. Ma …bisogna essere precisi nelle richieste…perché l’universo è preciso. Poi si prende il foglio lo si brucia, pronunciando una formula magica…e si soffiano le ceneri nell’aria. Allora abbiamo aperto la finestra…solo che …allora se bruci controvento…è ovvio che i lapilli rientrano…infatti sono rientrati tutti…e le tende…..fffffffff …hanno preso fuoco….un casino… fuoco fiamme acqua fumo….pensa mia mamma così precisa com’è…allora prendi le tende e buttale nella pattumiera… e mia mamma il giorno dopo…. “Alice…ma le tende?”….eh mamma son venuti i ladri…che cazzata…ma figurati se adesso i ladri vengono e rubano solo le tende……un’altra volta abbiamo bigiato, cioè tante volte, però quella lì me la ricordo meglio…perché chi ti andiamo a incontrare in centro? La prof. di italiano….quel cesso con gli occhiali spessi così che non vede da qui a lì…però quel giorno ci ha beccato subito….uè voi due…..una sgridata…(gesto mano) …..chiusa in casa lì una settimana …..che due idiote…però che ridere…mi sono divertita un casino con Irene…e le volevo bene…era proprio la mia migliore amica ….era….tanto tempo fa…

 

(musica . – P. Conte – la petite tendresse) (esco, prendo torta rientro piano – accendo candela – sfilo biglietto – )

 

“Cara Alice, il 12 giugno è il mio compleanno. Mi piacerebbe che tu partecipassi alla mia festa che si terrà nella casa al lago, a partire dalle 15 fino a notte inoltrata. Fai di tutto per venire. Irene.”

 

(brucio bigliettino..)

 

Grazie Irene di avermi invitata alla tua festa. Come sei gentile. Che cuoricino d’oro. Quanto tempo è che non ci vediamo. Sei…no no aspetta sette anni…anzi otto per la precisione…e in tutto questo neanche una telefonatina alla tua amica Alice. Eh ma hai avuto tanto da fare. Sì sì capisco gli esami, l’università…gli impegni…certo….e adesso…improvvisamente ti è ritornata la memoria. Ma guarda. E ti presenti con questo bel bigliettino. Auguroni. (soffia)…”Tanti auguri a te, tanti auguri a te…” (tolta candela torta in faccia) ma io alla tua festa non ci posso venire…perché io non sono come tutti gli altri. Io ho le mie regole. Le mie tabelle. Non posso permettermi di sgarrare. Figurati se vengo lì…fra montagne di pasticcini, pizzette…torte e tortine….cioccolatini…coca cole…..schwepeesssss……e poi chi altri hai invitato, eh vediamo…chi? La Marina ….quella coi capelli ossigenati e il culo a mandolino?…e il Marco…..ahhhh ahhhh ahhhhh che ride sempre sempre anche quando non c’è un cazzo da ridere…e Philippe le francais….che avec la baguette sott le brascion…il prend l’avion de lyon ….(braccio) appost per il feston de l’Irenon….ma che sorpreson…… ma bravi…ma che bella gente…..che bella compa…tutti lì.. a ridere e scherzare….e parlar male di tutti…come a scuola…adesso tutti universitari modello…ma sempre con lo stesso vizio…prendere per il culo tutti…come facevate con me….e la mamma aveva un bel dire…..eh ma dai Alice un po’ di senso dell’umorismo….scherzano!

 

L’unica che mi capiva era l’Adele, la mia portinaia (mi vado a sedere) che era zoppa e si dice che chi è zoppo sa la verità…..(gamba)…te ghe resun Nani…lassà perd….quei quater stupidottt…piang no dai Nani…..ca ven chi dai….che ti faccio la cioccolata….(via gamba)…la cioccolata dell’Adele era la migliore del mondo e poi lei ma la serviva nella tazza del servizio bello, con la zuccheriera d’argento e io mi sentivo importante….e intanto l’Adele mi raccontava una delle sue storie……Nani…la sai quella del Sigismondo e della Severina….che erano insci’ poveri ma insci’ poveri che solo a nominarli vien voglia di regalare tutto ai poveri…..ah no ma quella te l’ho già raccontata….e quella della bambina cieca che l’è andada nel bosco col cane dei ciechi al guinzaglio e il cane l’ha ciapa’ un ramo in del oecc e lè diventato cieco anche lui….no ma quella fa paura dopo te dormet no….uhhhh Nani….questa è inedita….allora…sta atenta…c’era una volta un re.…ma non un re normale…un re dell’Arabia…come se dis…un sultano ecco…..e questo sultano viveva nel deserto….hai presente il deserto?…con tuta quela sabbia messa giù bene….e abitava in una tenda….ma non una tenda come quelle del camping…una tenda tutta d’ora…con anche i rubinetti d’oro…e anche i sanitari d’oro….e anche lui il sultano…era tutto dipinto d’oro anche lui ch’el pareva la madunina…..el g’aveva tanti danè ma tanti ma insci’ tanti che poteva comprarsi tutte le mogli che voleva….e infatti ne aveva 99, ciumbia….ma la sua preferita l’era la piu’ giuvina …che la se ciamava Cabira….e la Cabira, Nani sai dove l’aveva conosciuta il sultano? Va che qui viene il bello. L’aveva conosciuta in un circo. Perché lei, le faseva la funambola. Sai chi sono i funamboli? Sono quelli che van su sul filo e stanno in equilibrio e allora tutte le sere la Cabira el ghe faseva lo spetaculin al sultano. (filo – equilibrismo…) Le passeggiava su sul filo avanti e indrè, e lui dal basso la guardava e lei dall’altro lo guardava e si mandavano i baci…com’era romantico! E intanto che le passeggiava in equilibrio la Cabira gli declamava el sultano le poesie d’amore. No dico, Nani c’hai presente? Son quelle che parlano dei baci, dei sentimenti, com’era brava la Cabira a recitare…

 

Poesia

 

Se vuoi amarmi

Per null’altro sia

Se non per amore

Mai non dire:

“l’amo per il sorriso e per la chioma

e per le dolci parole

ed i pensieri

che somigliano ai miei

che oggi m’han dato

un dolce sentimento di quiete

poiché possono tali cose

o amato

per se stesse cambiare

e in te l’amore così sorto morrebbe

e non amarmi

per asciugare il pianto alle mie ciglia

potrebbe non più piangere chi ebbe il tuo conforto

e ne morrebbe amore

amami solo per amore

s’ama così

per sempre

per l’eternità

 

Quasi-perfetta-3

Pietro – la prima volta che l’ho visto mi ha folgorata. Un leader naturale – di una bellezza da togliere il fiato. Nessuno mi ha mai più fatto battere il cuore così. Quelle mani, quell’aria svagata, quegli occhi ….strani…oddio a essere realisti quegli occhi li usava per guardare in tutte le direzioni tranne che nella mia – sorrideva a questa e a quella – ……e io….ou’….poi un giorno… magicamente….. ahhhh……mi ha sorriso…. – vuoi vedere che i desideri all’universo funzionano? – e non era finita lì…mi ha fermato all’uscita di scuola… “ehi ciao come ti chiami?” Io, Alice. “Sei libera sabato?”…no…si…bohhh…non so se ho l’abbigliamento adatto…(gesto)…che stronzata! Ma che risposta è?…e lui meraviglioso “sabato andiamo a ballare vuoi venire? Ci vediamo alle tre davanti alla discoteca…ah dillo anche alla tua amica…quella bionda come si chiama?”… pronto Irene? Ho una notiziona. I desideri all’universo funzionano. Ne ho la prova. Mi ha invitato a uscire. Come chi? Pietro. Ma ti rendi conto? Madonna che ansia …non riesco a star ferma….cosa faccio…no dico…cosa mi metto…mi presti qualcosa tu? Ma no dai …Tu sei uno stecchino, le tue cose non mi stanno….cosa faccio mi trucco?….ma non sono capace….e i capelli ….ah vieni a farmeli tu….e cosa gli dico? Ma no la prima parola…..Madonna mi sento svenire….e si respira respira…respiro ma urca….ma lo sai che quando me l’ha chiesto ho fatto una figura troppo di merda….gli ho dato una risposta che …guarda non te la dico neanche….ah senti mi ha detto se volevi venire anche tu. Vieni? Dai ti prego vieni…che da sola non ce la faccio…Adele….dovresti vederlo….è bellissimo …ma non bello normale…..di più….bello da morire…..e mi ha invitato fuori….taaas Nani…di’ nient…u’ già capi’……..(davanti)…no perché anche a mi quand seri giuina me invitavan a bala’ ne’….ma il mio preferito l’era il Giuan…che dopo me lo sono sposato…che l’era bel come un attore del cinematografo…distinto… elegante…..sempre con la sua bella cravatta…cunt el capel sulle 23…se scherza minga eh…..be’ morale…il Giovanni un giorno arriva li’ e mi fa’.. “signorina Adele, vuole venire al dancing con me…ciumbia…e mi alura…tuta vestita come una regina …la collana di perle di mia mamma…e con tuta un’impalcatura in testa che sembravo la Moira Orfei…sono entrata nella sala da ball…..e il Giuan …m’ha preso la mano….o Gesu’ d’amor acesss….e mi ha portato nel centro della pista…non mi ricordo neanche più se gera altra gent……..(STACCO VALZER – DISCOTECA – )

 

Ciao – sono io – ti ricordi? Alice…3 d…..sono arrivata…sono in orario….?….cosa? la mia amica…ma non so era qui…dev’essere qui in giro…….mi hanno detto che giochi a basket…è il mio sport preferito….ho detto che è il mio sport preferito….io faccio nuoto…e acquagym….come …no non ho caldo…sto bene col maglione…cosa? Vai a cercare Irene? Vuoi che vada io….ah va bene allora aspetto qui……sto qui…non mi muovo…aspetto qui….(mi fermo – guardo un po’ in giro – balletto piccolo – in avanti – prendo biglietto dalla tasca – cambio emozione)

 

  • Cara Alice, scusa se non te ne parlo a voce come due vere amiche dovrebbero fare, ma questa volta penso sia meglio così. Volevo solo dirti che ieri in discoteca Pietro mi ha invitata al cinema e io ho accettato. Questo non significa assolutamente nulla. Pietro è molto carino però un cinema è un cinema cosa vuoi che sia. Pensa che ieri mentre mi accompagnava a casa abbiamo anche parlato di te. Ha detto che sei simpatica e magari diventerete amici. Non te la prendere Alice d’altra parte non è colpa di nessuno se lui preferisce me a te. Con affetto. La tua amica Irene. –

 

Svuotamento – ma come…ma Pietro l’ho conosciuto prima io…è a me che ha chiesto di uscire…e tu Irene…io ti ho chiesto di venire con me perché sei la mia migliore amica…lo sapevi benissimo che mi piaceva….e adesso tu e lui al cinema …e io?…ma allora non è vero niente…le migliori amiche…il patto sotto l’albero gigante…io ci credevo…..e mi dici che non è colpa di nessuno? E no che non è colpa di nessuno…ma neanche mia però…io non te l’avrei mai fatto…ma tu? Eh? Tu?

 

 

(APRE FINESTRA) – UNIVERSOOO…POSSO ESPRIMERE UN DESIDERIO??? VOGLIO DIVENTARE UN ASTRONAUTA. PERCHE’???…PRIMO PERCHE’ NELLO SPAZIO NON C’E’ NESSUNO NEANCHE LE MIGLIORI AMICHE. SECONDO – PERCHE’ NON C’E’ LA FORZA DI GRAVITA’ –TERZO PERCHE’ GLI ASTRONAUTI INGOIANO SOLO PILLOLE – QUARTO – PERCHE’ NON SONO NEANCHE SICURA CHE NELLO SPAZIO CI SIANO LE BILANCE – E QUINTO PERCHE’ GLI ASTRONAUTI HANNO QUELLE MERAVIGLIOSE TUTE BIANCHE CHE COPRONO DA QUI A QUI –

VOGLIO ANDARE SULLA LUNA.

VOGLIO DIVENTARE LEGGERA.

COME SI FA A SPARIREEE

 

 

(CAMBIO ATMOSFERA)

 

Io avevo solo voglia di vomitare tutto questo. L’idea del vomito mi girava nella testa da qualche giorno. Avevo già provato a mettere due dita in gola ma non era venuta fuori che un po’ di saliva. Piangevo per ore seduta sul bordo della vasca da bagno. Mi sentivo soffocare. Avevo paura. Mi sentivo in colpa. Ero triste, Ero grassa. Ero sola.

 

VA INDIETRO

 

Alice ma allora vuoi uscire di lì si o no? No dico è mezz’ora che sei chiusa in bagno. Ed è la terza volta nella giornata. Basta adesso eh. Almeno vieni fuori e parliamo. Cos’è non ti piace la tua stanza? Vuoi che cambiamo la disposizione dei mobili? Ma si hai ragione tesoro. Forse è una camera troppo da bambina. Tu sei una ragazza hai le tue esigenze. La mia piccolina è diventata grande. Oddio guarda che stupida mi commuovo. Vedi che mamma sensibile cha hai. Però Alice, mi spieghi come si fa a parlare con una porta chiusa. E poi te l’ho già detto mille volte. Non chiuderti a chiave. Ma sei lì? sei ancora viva? Alice… mi fai agitare, ho la tachicardia – non mi fa bene….guarda che l’ho detto anche al papa’ eh…di questa bella novità di passare ore e ore in bagno. Ma cos’è…..ahhhhh è per quel ragazzo…..eh vabbe’ Alice, dai su che sei giovane. Sai cosa ti dico? Primo: il mondo è pieno di uomini. Secondo: si chiude una porta si apre un portone. E’ così, matematico…..guarda me…anch’io ho avuto le mie delusioni….ma poi si gira pagina e si va avanti….ahhhh è per quei tre chili in più….ti porto da un nutrizionista…ti mette giù una bella dieta…..però adesso apri eh. Non mi costringere a prendere drastiche decisioni. Perché insomma sono stata adolescente anch’io ma non mi chiudevo a chiave. È un modo veramente sciocco di risolvere le questioni. Troppo comodo. Lei si chiude dentro e fine, eh. Ah ma non finisce qui eh…Alice apri, apri questa porta…(musica dode che parte con bussata….) (secchio con pelati) (vomitata)

 

E dopo più niente. Dopo non provi più niente. Dentro sei vuota pulita pura. Sei liscia, scavata, tutto entra ed esce da te con facilità. Entra ed esce. Scivola fuori, non si può fermare. Entra e quando stai per scoppiare ti svuoti. Via tutto quel peso, l’eccesso, quello che non serve, quello che se resta lì diventa la parte brutta di te. Invece così stai bene, vuota, leggera, che ti pare di volare.

 

Da piccola ero una bambina buonissima, un angioletto mi chiamava mio papà. Stavo zitta, ferma, tranquilla. Ubbidivo, dove mi mettevano io stavo. Come quella volta che mio padre mi ha portato nel suo ufficio. Era la prima volta. Che emozione. Mi ha fatto accomodare sulla sua poltrona e mi ha detto: “Alice mi raccomando, stai lì buona, non toccare niente, torno subito. Subito. È passata un’ora, lo so perché guardavo la lancetta dell’orologio sulla sua scrivania. E io lì ferma. Se è per questo un giorno si è dimenticato di venirmi a prendere a scuola. Me l’aveva promesso io lo aspettavo e ha mandato l’Adele. E anche alla maturità… “Papà mi raccomando eh, almeno questa volta”… “Alice tesoro….non mancherei per tutto l’oro del mondo…la maturità” infatti un bel telegramma….”IMPEGNI INDEROGABILI IMPEDISCONO MIA PRESENZA. TI SONO VICINO CON TUTTO IL CUORE – PAPA’”. E io sempre buona e zitta. Perché sapevo che se chiedevo, se avevo qualcosa da ridire…davo un po’ di fastidio…ero noiosa.

 

Perché gli alberi non si muovono mamma? Perché hanno le radici. E cosa sono le radici? Sono dei rami che stanno sottoterra. E perché gli uomini non le hanno? Oh quante domande. Chiedilo a tuo padre. Papà, papà le nuvole quando non sono in cielo dove vanno? Vanno dove devono andare Alice. Mamma chi soffia il vento? Sono al telefono, te lo dico dopo. Papà se non respiro più quanto ci metto a morire? Ma che domanda è? Dai che ho fretta devo andare in ufficio. Papà è vero che non sono figlia vostra? Che mi avete preso in un circo? Alice ma che fantasie sono? Mamma non è che tu metti il veleno nella minestra perché vuoi avere il papà tutto per te? Ehhhhh. Mamma. Ma mi rispondi? C’è qualcuno che mi può rispondere? C’è qualcuno che mi può ascoltare? C’è qualcuno che mi ascolta?…NO (mi alzo tengo sguardo su me bambina e gesto punizione – vado verso zona neutra)

 

E allora volevo che si dimenticassero di me. Che si dimenticassero di avere una figlia. Volevo scivolare fuori dai loro pensieri. Che mi lasciassero chiusa in bagno quanto volevo senza chiedere continuamente cosa stessi facendo. E che cosa facevo? Mi specchiavo (gesto specchio) di fronte di profilo trattenendo il respiro. Ecco così. Le costole. Le ginocchia a punta. Le braccia scarne. Le clavicole bene in evidenza. Le scapole in fuori. Solo sentendo le ossa del mio scheletro ero tranquilla. Nell’ora di scienze studiavamo com’erano fatti gli animali. Un gabbiano…sembrava il quadro di un pittore astratto, linee perfette, che coincidevano l’una con l’altra, forme geometriche che si univano per formarne altre. Linee dritte, precise, nette, senza sbavature, senza contorni morbidi e rotondi, solo angoli, spigoli pungenti, quasi acuminati come la punta di un coltello. E con quell’impalcatura rigida il gabbiano poteva volare, seguire le correnti dei venti sbattendo le ali, ossa, pelle e piume. Solo ossa pelle e piume.

 

Eh già solo ossa pelle e piume – si – ero orgogliosa di me – dei chili persi – ero orgogliosa delle mie ossa che pungevano la pelle – ero orgogliosa dei pantaloni che mi stavano sempre più larghi – ero orgogliosa dei vestiti che mi stavano appesi addosso, di un corpo tanto sottile da essere quasi invisibile, e non mi accorgevo che invece di volare stavo precipitando.

 

(prendo cartello) – sono orgogliosa di queste occhiaie nere – dei capelli che perdo a ciocche e di questo colorito giallastro – mi vanto delle mie gengive doloranti – dei denti che si cariano – delle mestruazioni che da mesi non ho più – sono orgogliosa della mia pelle rugosa e secca – di questo stomaco che si contrae sempre fino a farmi mancare il respiro – e mi vanto dei succhi gastrici che mi riempiono la bocca – sono il mio vanto questa stanchezza – il respiro corto e affannoso – questo mio viso senza sorriso senza espressione – sono orgogliosa di questo mio aspetto simile a una pianta senz’acqua – sono orgogliosa dei miei 39 chili . (delirio)

 

Tutti mi guardavano. Eh beh, ero diventata strana. Prima per qualcuno, poi per qualcun’altro e poi alla fine per tutti. Ma guarda com’è diventata strana Alice. Strana! Davvero strana quella ragazza. Strana. Anzi – stranissima! Anche per mia madre che, per non smentirsi aveva preso per me un appuntamento dal professor Tal dei Tali, luminare, specialista in tutto e anche di più, il quale mi aveva prescritto una sfilza interminabile di vitamine e integratori. Che intuito! E così, mentre mia madre si vantava al telefono con le sue amiche di come era stata brava, di come stava gestendo bene la situazione, vitamine e integratori…finivano nel water. Troppo calorici! La mia giornata era piena di impegni, regole, tabelle. 300 addominali mattino e sera e poi la sauna, la palestra, la piscina e la corsa. Io non mi fermavo mai! Non me lo potevo permettere!

Un giorno, uscendo dalla palestra…Toh, ma guarda che sorpresa chi si vede…Irene…e non è sola! C’è anche suo marito, Pietro! Quanto tempo, che sorpresa…gentili…mi invitano a prendere un aperitivo con loro…un aperitivo! Un happy hour…ora felice!…Tutti giù a ridere ah ah ah, che bello! E bla bla bla parlano parlano parlano e più parlano, più io sento che le parole mi vanno dietro! Irene è lì…col suo bel prosecchino…lui invece ha ordinato un Mojito – vuol fare il figo! Eh beh, d’altra parte è diventato consulente … per me…un succo d’ananas, anzi no una spremuta di pompelmo, anzi no un bicchiere d’acqua naturale…anzi no mi scusi, abbia pazienza…niente! Grazie davvero sto bene così. Che tristezza! Restiamo in silenzio per un po’…eh beh non abbiamo proprio niente da dirci. Poi, ad un certo punto Irene si alza, ha fretta di andarsene. Beh come non capirla, la situazione è un po’ imbarazzante. E lui? Dietro. Sempre con quel bel sorriso ebete…beh Alice allora magari ci si vede una di queste sere eh? Eh come no, sì ci si vede quando? Mercoledì no…mercoledì non posso, nemmeno giovedì no…neanche venerdì, io…guarda, fino alla fine della prossima settimana non ho un’ora libera, anzi fino alla fine del mese…no Irene no…non chiamarmi…ho il telefono rotto…chiamo io…sì chiamo io…no io non ho bisogno che mi accompagni da nessuna parte, sto benissimo. Sono solo molto stanca, lavoro tanto…no, non ti posso far salire a casa mia perché, vedi, devo fare una relazione per domani mattina. Adesso basta insistere però eh, dopo un po’ mi da fastidio se dico no è no…anche tu Adele smettila di insistere, non la voglio la cioccolata, no nemmeno i biscotti – sono allergica. Sì, sono diventata allergica. No mamma, io mangio dopo da sola in camera mia, sì preferisco…no papà, la pizza ti prego…no non posso venire al cinema, devo fare una relazione…no, in discoteca no, mi devo allenare…no grazie non posso…sono stanca…no…BASTA! Smettetela di dirmi tutti quello che devo fare! No dottore, assolutamente no! Non ho nessun problema. Mangio regolarmente e non sono dimagrita nemmeno di un etto. Sono solo molto stanca. Lavoro troppo. Ah, gli esami del sangue sballati? Ma io le posso spiegare. E’ perché li ho fatti dopo l’influenza. L’avevo detto a mia madre che non era il momento giusto, ma lei ha insistito! Lei sa dottore come sono fatti i miei – si preoccupano. Mia madre poi è meglio che stia zitta visto che mangia solo tre pomodori al giorno e mio padre cosa ne sa lui? Non c’è mai!! Come? Un ricostituente – e perché scusi? Io non ho bisogno di nessun ricostituente – sto benissimo! Cosa? Vado troppo in palestra?? Ah questa poi! Ma se fa bene andare in palestra, lo dite anche voi medici che l’attività fisica fa bene e comunque a me fa bene! Ma guarda! Mi scarica! E già che ci siamo dottore, mi fa la cortesia di dire ai miei di smetterla di ossessionarmi con questa storia del peso. E con i loro continui “cosa c’è che non va?” Niente! Non c’è niente che non va. Solo io non sono come tutti gli altri. Ho le mie regole – le mie tabelle. E non posso permettermi di sgarrare. Voglio restare sola. Voglio che mi lasciate in pace. Andate via. Tutti!!

 

Da un po’ di notti faccio sempre lo stesso sogno. Sono su una spiaggia, il cielo nero, da temporale. A un certo punto si alza un vento fortissimo che mi spinge in alto. Mi porta su come un petalo, una foglia, un palloncino, leggera leggerissima, sempre più su più su fino a diventare un puntino invisibile – fino a scomparire.

 

Nani…te me paret un po’ pallidina eh…ma mangi?…cos’è..c’avrai mica la stupidera delle ragazze di adesso?….mica mi diventi uno stecchino eh? Va’ che ti vengono le malattie….va’ che te se minga bela con tutte le ossa di fuori …nani sto già minga ben mi…che cio’ il cuore che fa’ i capricci…fa’ minga stremi’…almeno te fa la brava che mi sto minga ben.

 

E infatti no che non stava bene – povera Adele – qualche tempo dopo tornando a casa una sera ho visto un’ambulanza davanti al portone. La stavano portando in ospedale. E il Giovanni che di solito era un po’ burbero…mi viene incontro con gli occhi rossi, mi dice di star tranquilla che non è niente di grave, mi da’ un pacchettino da parte dell’Adele e mi dice di aprirlo solo il giorno del mio compleanno.

 

Alice, per favore almeno un pezzettino. Sono a chiedertelo anche a nome del Papà. In questa casa nessuno ti ha mai obbligata a fare niente ma adesso stiamo esagerando. C’è un limite a tutto. Dove vogliamo arrivare, sei perfino più magra di me. Poi cosa credi, non sono mica scema. Ho capito benissimo cosa fai tutte quelle ore chiusa nel bagno. Fumi! Te l’ho detto mille volte che le sigarette fanno male. C’è scritto anche sul pacchetto. Alice ti ricordo che tu vivi ancora con noi quindi sei pregata di rispettare delle regole – se vuoi andare, vai! Ma se resti qui per favore cerca di venirci incontro visto che oltretutto io e il papà non siamo più giovanissimi e non ci fa bene preoccuparci sempre per te – smettila di sezionare il cibo in parti piccolissime. Mi innervosisci. Alice per favore non costringermi a usare le maniere forti – fallo per la mamma. Fallo per il papà. Almeno un pezzetto Alice, un pezzetto piccolo. Ma per favore – mangia!

C’era una volta una bambina che era odiata dalla sua matrigna, invidiosa della sua giovinezza. Ogni sera la matrigna consultava il suo specchio magico “specchio delle mie brame…chi è la più bella del reame?” … “ahimé mia regina…la tua figlioletta è assai più bella di te e la matrigna era sempre più arrabbiata. Così un bel giorno preparò una mela avvelenata per la ragazzina. “tieni cara, guarda com’è bella succosa dolce e buona…mangia la mela…vedrai ti farà bene. Mangia la mela. Coraggio” ma la ragazzina che era furba e aveva capito tutto ebbe un’idea. Tagliò la mela in pezzetti minuscoli, tanto sottili da sembrare fogli di carta, cosicché mangiando solo un pezzettino al giorno il veleno che stava nella mela non l’avrebbe uccisa e la matrigna sconfitta dalla rabbia si gonfiò, si gonfiò, si gonfiò fino a scoppiare. Buuuum.

 

Preparo sedia – C’ero quasi. Stavo per spiccare il volo. Ero diventata leggera, leggerissima come nel mio sogno. Ero quasi perfetta. E invece per non farmi volare mi hanno ancorata qui a terra, legata a questo letto e io ho dovuto arrendermi perché non ho più la forza di fare niente. Guardo fuori. Sta piovendo. È una giornata grigia e triste. Anch’io sono grigia e triste e anche tu mamma, sei grigia e triste. Seduta lì accanto al letto. Hai le rughe. La mia bellissima mamma ha le rughe. E ti stanno bene. Veramente. E tu papà sembri sorpreso. E’ proprio tua figlia quella lì distesa? lo so ti conosco, minimizzerai facendo finta come sempre che tu tanto non sei affatto preoccupato, che hai la situazione sotto controllo, come sempre. Dirai che è l’aria di Milano, lo smog e scriverai una lettera al sindaco perché così non si può andare avanti. Guarderai l’orologio e dirai: “tesoro ora devo andare, sai com’è, l’ufficio” e vai, vai pure papà cosa vuoi che ti dica…che per anni interi mentre tu guardavi l’orologio io ero infelice al punto di lasciarsi morire di fame….mamma….mamma …..tu mi guardi….mi sorridi….cerchi di incoraggiarmi….mi domandi con gli occhi…..mi chiedi risposte che io proprio non so darti….mi fai tenerezza poverina anche tu……dammi la mano…ma tu hai quasi paura a stringerla questa manina piccola, livida, con le unghie violacee, la pelle ruvida e secca. Pare una mano non finita questa. La mano di un feto.

 

(MUSICA) prende carrillon – L’ultimo pensiero dell’Adele prima di morire è stato per me.

Nani, è un po’ di tempo che me senti minga ben. Sai…la mia pressione alta ….e il dutur mi ha detto che mi devo curare. La vita l’è fata inscì. Nani, non ho più avuto il coraggio di parlare con te, che mi sembra che sei diversa e che neanche ciavevi più voglia di raccontarmi le tue cose….è successo qualcosa Nani….che mi su no’ cos’è perché sono ignorante, non sono andata a scuola come voialtri. Ma sono preoccupata. La cioccolata, le mie storie non ti interessano più e nemmeno i vestiti che ti facevo per le bambole, te li ricordi? Io divento sempre più vecchia ma te’ Nani…te’ che sei giovine….sta’ atenta…che la vita è preziosa…..e che se po’ minga buttarla via così. Quello che stai facendo…su no come se ciama…ma so che l’è minga giust, che stai prendendo una strada sbagliata, che ti stai facendo male…e la mia bambina io la voglio vedere sempre col sorriso, come quando ti raccontavo la storia della Cabira. Io non ho studiato e quello che ti dico viene solo dal cuore. Mi poedi’ minga turna’ indrè, ma ti si. Nani, guarda che io ti aspetto, ma fai in fretta perché il dottore dice che il mio cuore fa’ un po’ il matto e speriamo che non impazzisce del tutto.

 

Io sapevo benissimo che cosa avevo. Io ero malata. Ero anoressica. E di anoressia si può morire. Dovevo fare qualcosa, dovevo chiedere aiuto, ma dovevo essere io a farlo. E l’ho fatto. (DESCRIZIONE – CAMBIAMENTO – VESTIZIONE)

 

di Valeria Cavalli e Claudio Intropido.  Versione integrale pubblicata per gentile concessione degli autori,

 

 

Per saperne di più su Valeria Cavalli e Claudio Intropido, vedi intervista http://colomboandrea.altervista.org/valeria-cavalli/  e articolo di Wikipedia su quelli di Grock https://it.wikipedia.org/wiki/Quelli_di_Grock

 

Tutte le foto a cura dell’archivio di Quelli di Grock.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di Valeria Cavalli e Claudio Intropido inserito da Walter Valeri
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Riguardo il macchinista

Walter Valeri

Walter Valeri poeta, scrittore e drammaturgo è stato assistente del premio Nobel Dario Fo e Franca Rame dal 1980 al 1995. Ha fondato il Cantiere Internazionale Teatro Giovani di Forlì nel 1999. Successivamente ha diretto il festival internazionale di poesia Il Porto dei Poeti a Cesenatico nel 2008 e L’Orecchio di Dioniso a Forli' nel 2016. Ha tradotto vari testi di poesia, prosa e teatro. Opere recenti Ora settima (terza edizione, Il Ponte Vecchio, 2014) Biting The Sun ( Boston Haiku Society, 2014), Haiku: Il mio nome/My name (qudu edizioni, 2015) Parodie del buio (Il Ponte Vecchio, 2017) Arlecchino e il profumo dei soldi (Il Ponte Vecchio, 2018) Il Dario Furioso (Il Ponte Vecchio, 2020). Collabora alle riviste internazionali Teatri delle diversità, Sipario, lamacchinasognante.com Dal 2020 dirige i progetti speciali del Museo Internazionale della Maschera “Amleto e Donato Sartori”. È membro della direzione del prestigioso Poets’ Theatre di Cambridge (USA).

Pagina archivio del macchinista
RAZZISMO, XENOFOBIA, COLONIALISMO, MISOGINIA: PER UN NUOVO LESSICO, NUOVI COMPORTAMENTI, NUOVE RESISTENZE! (redazione de lamacchinasognante.com in collaborazione con Candice Whitney)
A Giulio Regeni di Bartolomeo Bellanova

Indice de La Macchina Sognante numero 25

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Alessio Brandolini, Il tuo cuore è una grancassa (La Vita Felice, 2022) selezione di Giancarlo Baroni

Nel recente libro dell’editore, traduttore e poeta Alessio Brandolini Il tuo cuore è una grancassa (La Vita Felice, 2022) prevalgono sentimenti di preoccupazione e di sconforto che causano un malessere esistenziale. Ne sono colpiti sia il singolo che la collettività. Tale disagio provoca ansia («l’assalto dell’ansia che tutto divora»), affanno («un nodo che mi soffoca»), insonnia, angoscia («sotto la corteccia […]

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La farsa come specchio della politica borghese: MORTE ACCIDENTALE DI UN ANARCHICO – Pina Piccolo

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Archivio videoletture in solidarietà con le poete e i poeti ucraini, 7 settembre 2022

  Rispondendo all’appello lanciato da Internationales LiteraturFestival Berlin che proponeva letture mondiali il sette settembre dalle opere di scrittori e scrittrici ucraini in solidarietà con la resistenza alla brutale aggressione russa La Macchina Sognante e The Dreaming Machine hanno organizzato una lettura zoom multilingue con partecipanti anche in India, Portogallo, Germania, Polonia e California. Il sito web Frontiere News  ha dimostrato […]

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Materiali dalle letture in solidarietà con Salman Rushdie alla Libreria Ubik Irnerio di Bologna

Proponiamo un piccolo archivio di materiali dalle letture bilingui italiano inglese dalle opere di Salman Rushdie tenutesi alla Libreria Irnerio-Ubik, a cura de La Macchina Sognante e The Dreaming Machine il 29 settembre 2022, nell’ambito dell’appello per letture mondiali lanciato dall’Internationales LiteraturFestival Berlin in solidarietà con lo scrittore bersagliato da censure e fatwa già dagli anni 80 del 900 per la […]

# Origine (1)

La casa, di notte – Predrag Finci, trad. Božidar Stanišić

La casa, di notte   1.   Un anno fa mi sono trasferito di nuovo. Ultima fermata, High Barnet. Il confine di Londra, limes. Sobborgo. Villaggio. Forse non lo sarà tra qualche anno. Ora lo è. È bello vivere qui adesso. Mirko Kovač nota che solo due appartamenti sono veramente importanti: il primo, dove cresciamo, e l’ultimo, dove finiamo la […]

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E il poeta è pronto ad aspettare la volpe del deserto – Poesie di Marija Čudina, trad. Božidar Stanišić

Non importa perché piangeranno   Non importa perché piangeranno quando saremo morti, non importa perché le donne rimarranno senza cavalli ed eroi, poiché da ogni morte in una moltitudine di cose appariranno ragazze nuove e più belle.   Non ci importa perché soffrendo come cani raccolti in giardini siamo rimasti soli, perché solo dopo di noi su barche a vela […]

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“che ne sai tu del bene e del male”, poesia inedita di Rita Degli Esposti

Dai Quaderni inediti, titolo provvisorio “Timidezza delle fronde”, questo testo è parte del Quaderno n. 7.   che ne sai tu del bene e del male un’entità che ti possiede per qualche minuto esegue il suo compito lascia uno scenario di crudeltà superficiali si nasce non si può diventare purtroppo vedi? tutto quel che ti circonda ha esattamente la tua […]

# Catrame (1)

Poesie di Amer Al Taib (a cura di Sana Darghmouni)

Dalla Fotogallery: catrame – Nadia Blarasin   Raramente trovo un amore come il tuo che dalle luci delle auto mi protegga senza schermarmi gli occhi con la mano. In alcune auto i fari si abbassano da soli mentre altre spariscono come cartelli stradali. Anche questo è amore che a sorpresa mi fa coprire gli occhi per schivare le auto a […]

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Le giullarate di Dario Fo: Parabole dialogiche al servizio degli oppressi – Pina Piccolo

Nel corso di tutta la sua lunga carriera Dario fo dimostra un intenso interesse per  produzione di conoscenza e saperi utili agli oppressi. Mentre il grottesco costituisce una sorta di suo paradigma onnicomprensivo e la demistificazione l’obiettivo principale, nella produzione successiva al 1968 Fo utilizza due strutture drammatiche distinte per trasmettere tipi di conoscenza e saperi diversi. Nonostante la presenza costante […]

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Amuleti di Lorenzo Pataro (Ensemble 2022) – selezione a cura di Bartolomeo Bellanova

I° Sezione: Richiami, amuleti   Anche le parole sono richiami, non definiscono            niente, chiamano qualcosa perché resti con noi. E quello che possiamo fare è chiamare le cose invo- carle perché vengano a noi con i loro racconti: chiamarle perché non diventino tanto estranee da partire ognuna per conto suo in una direzione di- versa del cosmo, lasciandoci […]

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Fiore ucraino nell’Appennino – Resoconto di Natalia Beltchenko del tour italiano delle tre poete ucraine

Traduzione italiana dell’articolo di Natalia Beltchenko apparso in ucraino in  Maydan Drohobych il 15 dicembre 2022. Qui  il link all’originale. Molti paesi sostengono l’Ucraina  nella lotta contro l’aggressore russo. Tra le protagoniste delle iniziative culturali più ardite c’è Pina Piccolo, che un mese fa ha ideato e realizzato un tour di tre poeti ucraini attraverso le città italiane dal titolo […]

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da AfroWomen Poetry: Tre poete dalla Tanzania – Eunice Mtavangu, Gertrud Tom e Lydia Kasese

    Eunice Mtavangu   Vuoi che usi la penna o le labbra per raccontare le cose che mi toccano? E se le racconto, sarai in grado di ascoltare e comprendere? Ma perché il mio genere si insinua e si prende gioco di me deliberatamente? Forse dovrei tacere come una vecchia campana, ma… Come posso cambiare questa avventura chiamata vita […]

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“Una casa per la libertà” e altre poesie, di Yuliya Musakovska

  UNA CASA PER LA LIBERTÀ L’uomo che è diventato la mia casa vuole diventare la mia libertà, ma sta fallendo Pensa che io stia ingigantendo la cosa, esagerando, sovrascrivendo le parole di canzoni familiari, devastando i principi della calligrafia, storpiando le parole delle preghiere, agendo spericolatamente, facendo di una mosca un elefante, schiacciando un insetto con una ruota, e […]

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Sette animali da Il Bestiario dei giorni di festa di Gabriele Galloni (con estratti dall’introduzione di Ilaria Palomba)

dall’Introduzione di Ilaria Palomba:   Il divenire-animale come specchio Sul modello dei bestiari medioevali, Gabriele Galloni costruisce un mondo di animali fantastici in cui tornano, come distorsioni speculari, alcuni vizi umani. […] Con quell’attenzione per metrica e rima che tra i contemporanei solo lui ha (scrivere aveva mi sembra irreale) – per solo lui intendo, in questa specifica accezione, unire […]

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Le bambine sbocciate dalle pietre del mare – Quattro poesie di Sabrina Amadori

POESIE TRATTE DA VUOTO FRONTALE (CAPIRE EDIZIONI, 2020)     L’orizzonte si è svuotato il mare ha coperto le ombre il respiro dei bambini mangiati dal sale.         Bruciano sul corpo le ombre ormeggiate sulla riga dell’acqua, corrono l’aria le bambine sbocciate dalle pietre del mare.       Abbiamo ciglia bianche di sale per metà donne […]

# That's the matter

L’arte di disegnare con la voce l’idea – Tre poesie di Julio Monteiro Martins da La grazia di casa mia (Rediviva,2013)

Verbi gratia   Avevo tanta paura dei sostantivi astratti che mi sentivo al sicuro persino fra gli aggettivi.   Paura per esempio della parola libertà (è usata in sensi opposti, uno a destra, l’altro a sinistra, e nessuno dei due credibile).   Ero anche allergico al concetto di verità. Tagliato su misura per ogni convenienza da un tessuto logoro, dai […]

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La bellezza straziante del coraggio ucraino: Camilla Boemio intervista la scrittrice e giornalista Zarina Zabrisky

Camilla Boemio: La rappresentazione della guerra è un tema ricorrente nel fotogiornalismo, che, per trasmettere la cronaca e le notizie, supera con un fermo immagine il cortocircuito espressivo dell’orrore, che non sempre trova descrizione nelle parole. Purtroppo, spesso la società si ferma a una spettacolarizzazione dell’immagine come se si trattasse di un videogioco o di un film di successo. Come […]

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Quattro scrittori ucraini su letteratura, solidarietà e il futuro della giustizia – dal sito Chytomo

Quattro scrittori ucraini su letteratura, solidarietà e il futuro della giustizia A cura della redazione di Chytomo 7 novembre 2022 “Words and Bullets” è un progetto lanciato dall’editore indipendente ucraino Chytomo e da PEN Ukraine con il sostegno del National Endowment for Democracy (NED). Si tratta di una serie di interviste con autori e giornalisti che si sono arruolati nell’esercito […]

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Piantare un fiore nella terra bruciata -Tour delle poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre

Piantare un fiore nella terra bruciata -Tour delle poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre (Abano Terme, Bologna, Verona, Trento,  Milano, Roma) Piantare un fiore nella terra bruciata – Questo il titolo del tour italiano delle tre poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre 2022, all’insegna […]

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“Dalla biografia dei giorni smarriti” di Samira Albouzedi – BOLOGNA 9 Nov. ore 18,30

Presentazione del libro Dalla biografia dei giorni smarriti della poeta libica Samira Albouzedi   Bologna, mercoledì 9 novembre, ore 18,30 L’Altro Spazio da Osvaldo Via del Pratello 96A   Con la partecipazione via Zoom di  SAMIRA ALBOUZEDI della traduttrice SANA DARGHMOUNI, redattrice de La Macchina Sognante della dottoranda in lingua e letteratura araba GIULIA AIELLO del poeta e redattore de […]

Poesie dall’Ucraina: Volano alla finestra gli angeli feriti dalla casa – Elina Sventsytska

*** Це життя по клаптинках збирали ми всі… чорний дим над домами зникає потроху. Ми в Cлов’янську жили, ми в Донецьку жили, Наші душі розкидані смертнім горохом.   Як з самої землі, із самісіньких жил, Із самісіньких м’язів, нап’ятих пітьмою, Вийшов чорний вогонь та пішов через світ – Від нечистої правди до неправди святої.   Досить, досить гарматних атак на […]

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I generi letterari adatti alla guerra: Scrittori in Ucraina sulla letteratura – Zarina Zabrisky

L’appartamento distrutto della scrittrice  Olga Kryazhich, foto per gentile concessione della stessa pubblicato il 26 ottobre 2022 in The Paris Review CORRISPONDENZA Traduzione italiana di Pina Piccolo dall’originale inglese.   Quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio avevo quasi finito una bozza del mio romanzo, così tra la distruzione e la devastazione che sono seguite, continuare il mio […]

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‘Baraye’ canzone delle proteste iraniane e video coreografia a cura di Dance Company 058

Baraye (PER) In questo articolo, vogliamo presentare una coreografia lanciata il 10 ottobre 2022 a cura  del gruppo olandese Dance Company 058, ideata dal direttore Meysam Zeynalabedin sulla musica della canzone ‘Baraye’ diventata nelle ultime settimane una specie di colonna sonora per le proteste che  hanno luogo in tutta Iran a partire dall’uccisione di Mahsa Amini per mano della ‘polizia […]

People walk next to a row of cars waiting to pick up family members and refugees fleeing the war in Ukraine, in Palanca, Moldova, Wednesday, March 2, 2022. Russian forces have escalated their attacks on crowded cities in what Ukraine's leader called a blatant campaign of terror. (AP Photo/Aurel Obreja)

Poesia dall’Ucraina: NUOVO CANTO DEL SILENZIO – Anastasia Afanasieva (a cura di ilya Kaminsky)

Da un post nel profilo Facebook dello scrittore Ilya Kaminsky del 4 ottobre 2022. Traduzione italiana di Pina Piccolo dalla traduzione inglese di Ilya Kaminsky e Katie Farris, in attesa di approvazione.   Durante la fuga da Kharkiv, in Ucraina, sotto un pesante bombardamento, la poetessa Anastasia Afanasieva ha scritto questa poesia. Grazie ad Atmos per aver appena pubblicato la […]

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Sei poesie di Artem Kamardin, poeta picchiato e violentato dalla polizia russa, per un’azione poetica contro la mobilitazione bellica (a cura di Andrea Garbin e Pina Piccolo)

IL POETA ARTEM KAMARDIN PICCHIATO E VIOLENTATO DALLA POLIZIA RUSSA Il 25 settembre, presso il monumento al poeta Vladimir Mayakovsky a Mosca, si sono svolte le letture Mayakovsky, un’azione in cui i presenti leggono poesie. Le tradizionali letture di poesie in piazza Triumfalnaya a settembre sono state dichiarate dagli attivisti “anti-mobilitazione”. Kamardin ha partecipato alle “letture” questa domenica. Secondo OVD-Info, […]

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UCRAINA: poesia in tre voci settembrine, a cura di Marina Sorina (Anastasiia Alekseenko, Iryna Potanina, Boris Khersonskyi)

In questi giorni si parla molto delle ragioni della disfatta dell’esercito russo, della differenza nel modo di fare la guerra, del ruolo della motivazione, diversa fra chi aggredisce seguendo gli ordini e chi agisce di volontà sua in difesa. Analizzate le strategie e le armi, si cerca di scavare nella profondità, e come sempre la poesia ci aiuta ad orientarsi. […]

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Maratona di letture dall’opera di Salman Rushdie- 29 Sett. Bologna

  Giovedì 29 settembre, dalle 17,30 alle 19,00 la libreria Ubik-Irnerio di Bologna (via Irnerio 27) ospita una maratona di lettura bilingue, italiano e inglese, dai romanzi e dalla saggistica di Salman Rushdie. L’iniziativa è stata lanciata per esprimere solidarietà con l’acclamato autore di romanzi apripista per la letteratura postcoloniale come “Midnights Children” (1981, vincitore anche del Booker Prize) come […]

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Zoom di lettura poesie dall’Ucraina – 7 Sett. ore 18,30 -20,00

Oggi siamo lieti di annunciare che ci uniamo all’appello lanciato dal Internationales LiteraturFestival Berlin per letture mondiali in solidarietà con l’Ucraina organizzando una lettura in zoom dalle opere di poeti ucraini che si terrà il 7 settembre dalle 18:30 alle 20:00 organizzata congiuntamente dalle riviste letterarie digitali La Macchina Sognante e The Dreaming Machine. La prima parte della lettura sarà […]

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Brezze sussurranti. Biennale di Venezia, 2022. Parte 2: Acque sonore, di Maica Gugolati

Traduzione italiana di Maica Gugolati dell’articolo  a lei commissionato dall’Aica e pubblicato in inglese qui   Brezze sussurranti. Biennale di Venezia, 2022. Parte 2: Acque sonore.   Zot Konn-Yeman/ Lo Sanno. Il saggio.   “Lo sanno”, percepisco il riverbero delle voci che scorrono dalle mie orecchie al mio corpo. Sono al Teatrino Groggia. “Lo sanno”, sento ripetere. Ancora una volta, […]

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Sull’identità palestinese: una conversazione con Salman Rushdie – di Edward Said (trad. di Giorgio Canarutto)

Sull’identità palestinese: una conversazione con Salman Rushdie, di Edward Said[1]   Salman Rushdie: Lo scopo di questa serata è parlare del nuovo libro di Edward Said, After the Last Sky.[2] Prima vorrei presentarvi brevemente Edward—anche se, giudicando dal numero di persone che sono venute e non riescono ad entrare, sembrerebbe non essere necessario. Per quelli di noi che considerano il conflitto […]

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Zebù bambino: una nota di lettura nordica (a cura di Luigi Balocchi)

In mezzo a la buàscia* di genti che, stringi stringi, vivono a stento, ecco che sento spùssa di zolfo. Il che mi piace assai. Lo zolfo principia dal fuoco. Sul fuoco, noi tutti che di carne ne mangiamo eccome, ci si cuoce in primis la bestia uccisa. Ma ecco che la Bestia, oplalà, d’un colpo risorge. E appare il bel […]

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Il corpo nero disabile: l’omicidio di Alika Ogorchukwu non è solo razzista – Rahma Nur

 Articolo ripreso dalla rivista Pasionaria, uscito il 29 agosto, per gentile concessione. Il razzismo è un’oppressione che nella maggior parte dei casi mortifica e uccide nell’indifferenza generale. In Italia raramente le persone nere hanno l’attenzione della cronaca e se succede è quasi sempre perché sono protagoniste di episodi violenti. Quest’estate è accaduto in due casi. Il più recente è quello in cui […]

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Dalla biografia dei giorni smarriti di Samira Albouzedi (a cura di Sana Darghmouni)

    Dalla prefazione di Salem Alokaly “Fin dai suoi inizi, le poesie di Samira, che si attorcigliava nel calderone della poesia alla ricerca di una sua identità, hanno attirato gli osservatori della storia della poesia libica. L’osservatore vede questa forte tendenza verso un testo vivace, senza eccessi in devozione poetica ai valori elevati. Laddove la questione della libertà come […]

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CÉSAR VALLEJO PROSATORE: UN ESTRATTO DA TUNGSTENO E NOTE DEL TRADUTTORE

«Nel Perù di inizio Novecento, l’impresa statunitense Mining Society acquista le miniere di tungsteno della zona di Cuzco, creando un giro d’affari inconsueto per gli abitanti del luogo. Ma l’arrivo dei gringos equivale a un’invasione nelle terre ancestrali degli indigeni, e nelle loro vite. Ben presto il lavoro in miniera si trasforma in schiavitù. Il lettore non può restare indifferente […]

Copertina Chiara Catapano

Poesie di Chiara Catapano pubblicate da La Dimora del Tempo sospeso il 29 giugno 2022

Per gentile concessione:   Autunno d’Agosto (2017-08-10) Ti tengo nel mio utero cielo. Ti tengo sollevato, dentro la terra. Sole quadrupede acceso, un sole di resina, alza aghi di soffio, vento soffio su polvere accesa. Ora vedi il sole d’agosto, sole agostano riverbero suono. In Piazza Vittorio gli alberi son tutti carcasse: vibrano in cima il riposo dell’ombra, lo zufolo-ombra […]

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Le mie metafore, immagini e metonimie a letto addormentate: Riflessioni sul grottesco nelle poesie di Najwan Darwish – Pina Piccolo e Sana Darghmouni

Ascoltare qualche mese fa dal vivo la poesia di Najwan Darwish, dalla raccolta Più nulla da perdere (Il Ponte del sale, 2021), recitata in lingua originale dall’autore e nella efficace, dinamica traduzione italiana dal traduttore Simone Sibilio è stata una esperienza di grande intensità sia dal punto di vista intellettuale che da quello emotivo. È stato anche uno stimolo a […]

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ANTEFISSE, sette poesie di Walter Valeri

    ANTEFISSE sette poesie di Walter Valeri     1   Nel vetro (ma nel vento) riflessa l’ombra d’un gabbiano dal porto disancora   l’aria, scolora l’orma del tempo. Poi la sciarpa fatta a mano sul ponte se ne va accorata ci separa     2   Addio al calcolo delle necessità anch’io senza un lamento   anch’io preso […]

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LA ZIA: UN RACCONTO ESILARANTE DI FRANCESCA GARGALLO

LA ZIA Francesca Gargallo Traduzione di Lucia Cupertino a Melissa Cardoza La mia migliore amica è lesbica. Mia madre odia ogni forma di sessualità. Non appena intuisce che non c’è nessuno ad osservarla, spegne la televisione alle sue nipoti, prima che qualcuno si baci sullo schermo. Ride stridula. Ha raccontato a mia sorella che quei litigi con mio padre, che […]

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Anteprima Tanzania dal progetto AfroWomenPoetry: IO SONO di Delphina Robert Makaramba

IO SONO Sono incapace di sentirmi legittimata Cerco il senso di cose che non mi importano poi tanto Non sono capace di amare me stessa Sono una sconosciuta Quel sentimento Quella sensazione mi è sconosciuta Inizio a mettere in discussione tutto quel che credo di sentire Metto in dubbio le mie motivazioni Il mio algoritmo La mia struttura biometrica Le […]

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NELLA BOCCA DEL LINGUAGGIO – Guido Cavalli

    I testi che seguono sono tratti dalla sezione Sorella minore, la terza della raccolta inedita Nella bocca del linguaggio. Dopo aver oltrepassato nelle precedenti sezioni un paesaggio montano – il “terzo paesaggio”, quello che precede l’uomo e resta dopo che l’uomo se n’è andato, ovvero: il passato dell’uomo – in questa, il prima e il dopo emergono come […]

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Poesie scelte (2010 – 2020) di Raphael d’Abdon – traduzione e cura di Lorenzo Mari (Besa Muci 2022)

Poesie scelte – selected poems nasce dall’importante lavoro di selezione e di traduzione effettuato da Lorenzo Mari sui testi delle tre raccolte poetiche del poeta italo sudafricano Raphael d’Abdon (nato a Udine e vivente dal 2008 in Sudafrica) e sulle poesie più recenti non ancora pubblicate in formato cartaceo, tradotte per la prima volta in volume in Italia, dopo essere […]

Bosnia Herzegovina

L’incontro tra mondo occidentale e mondo islamico: scontro di civiltà? di Saida Hamouyehy

Foto: veduta di Sarajevo di Saida Hamouyehy Articolo pubblicato sul Blog dell’Associazione Culturale “Luigi Battei”, nel contenitore Oriente Occidente (Link https://www.battei.it/2022/06/22/lincontro-tra-mondo-occidentale-e-mondo-islamico-scontro-di-civilta/). Oggi possiamo parlare di scontro di civiltà tra mondo occidentale e mondo islamico? Partiamo innanzitutto dalla definizione di civiltà[i]: “[dal lat. civilĭtas –atis, der. di civilis «civile»]. 1. La forma particolare con cui si manifesta la vita materiale, sociale e spirituale d’un popolo– sia in tutta […]

Verde Eldorado, il nuovo romanzo di Adrián Bravi: incipit e nota di lettura di Maria Rossi

“Prima che si spenga l’unico occhio che mi è rimasto in vita, quello sinistro, con la palpebra che scende giù da sola, vorrei raccontare le disavventure che anni addietro mi hanno portato sulle rive di un fiume rimasto nascosto negli anfratti del creato. Se non vado errato, la galeotta e il brigantino in cui mi avevano imbarcato sono state le […]

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Protese verso la luce attendono con pazienza: Poesie di Rahma Nur da Il grido e il sussurro, nota introduttiva di Pina Piccolo

Per orientarci all’interno della raccolta di poesia di Rahma Nur Il sussurro e il grido occorre individuare e seguire le briciole che l’autrice dissemina sin dal titolo, le contrapposizioni, i contrasti, i paradossi, il sussurrato e il gridato.  Nella sua sapiente prefazione (di cui consiglio vivamente la lettura) pur non trascurando  gli elementi ‘sussurrati’ della poesia, Mackda Ghebremariam Tesfaù ci […]

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Mavke a Kharkiv: Poesia di Inna Romenska, con nota introduttiva di Marina Sorina

Nota introduttiva della traduttrice, Marina Sorina:   La poesia ucraina adesso nasce nei luoghi e nei momenti più improbabili, dalle persone che si trovano in situazioni poco poetiche: proprio in mezzo allo stress e alla frenesia nascono versi lunghi, avvolgenti, carichi di riferimenti alla mitologia e alla antichità. Come se la ricerca di terra sotto i piedi portasse le poetesse […]

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Brezze sussurranti: La Biennale di Venezia, 2022. Parte 1: Mura loquaci – Maica Gugolati

  Non ho mai perso una Biennale d’Arte di Venezia in vita mia. Alla mia prima Biennale avevo un anno. Mia madre, artista e professoressa di scultura, ha sempre portato la sua famiglia a questo evento. Crescere a Verona, situata a 120 km da Venezia, ci ha reso relativamente più facile la sua visita. Andare alla biennale in famiglia è […]

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dalla newsletter Dear Reader- The Satanic Verses, di Deepanjana

Un amico mi ha chiesto di recente: ” I versetti satanici è un buon libro?” La domanda mi è stata fatta la mattina dopo che Salman Rushdie è stato aggredito durante un evento letterario negli Stati Uniti. Ho replicato non con una risposta, ma con una domanda: “Perché, se il romanzo è brutto, va bene pugnalarlo più volte?” “No, no, […]

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Stralci dallo storico dibattito del 1997 tra August Wilson e Robert Brustein su razzismo, diversità e teatro

  Stralci dai dibattito pubblico tra August Wilson e Robert Brustein, moderato da Anna Deavere Smith, avvenuto  davanti a 1500 spettatori nel New York’s Town Hall il 27 gennaio 1997. https://www.youtube.com/watch?v=1ipyTbojAxg     Robert Brustein: Se ho capito bene la posizione di August Wilson, egli considera il teatro in parte una via d’accesso al potere politico e culturale, un mezzo attraverso […]

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Atti linguistici per un mondo moribondo – Peter Gizzi

  Un passero di campo è alla mia finestra, e picchietta sul suo riflesso, antica divinità stanca che cerca di comunicare arriva a me mentre mi accingo a cantare il nembo della flora sotto un cielo in parte screziato mentre osservo la fine cantando “e quindi?” cantando ora dal vivo, pensando ”perché no?” sto ascoltando e ricevendo ora e questo […]

Copertina La memoria

La memoria dei senza nome di Luca Ariano il Leggio Libreria Editrice 2021

Come dichiara l’autore nell’intervista a cura di Luigi Cannillo che chiude la raccolta, La memoria dei senza nome nasce dal desiderio di narrare in versi le vite di uomini e donne, poi divenuti personaggi tra realtà e finzione. Questa intenzione è già chiara nell’esergo dell’opera affidata alle seguenti parole di Walter Banjamin:  «È più difficile onorare la memoria dei senza […]

La Linea Gustav COP1

La Linea Gustav di Nino Iacovella (Il Leggio 2019)

Nota per essere la principale linea difensiva tedesca sul fronte dell’Italia meridionale, la linea Gustav (o Winter Line), si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, confine naturale tra sud e centro Italia sul versante tirrenico, alla città di Ortona, sull’Adriatico, a circa 25 km a sud di Pescara. Il suo fulcro strategico era rappresentato da Cassino e dalla sua abbazia. […]

Copertina book crossing

BOOKCROSSING: COS’È E COSA CI PUÒ INSEGNARE di Andrea Genzone

Pubblicato il 28 Marzo 2022 su LeNiUS CULTURA SOCIETÀ Fare bookcrossing significa lasciare libri in luoghi aperti al pubblico in modo che altre persone possano trovarli, leggerli e a loro volta liberarli altrove. Un aspetto aggiuntivo riguarda la possibilità di contrassegnare i libri con codici, timbri o etichette in modo da conoscerne la provenienza e poterne seguire il percorso nello […]

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Abituarsi all’invisibile di Giorgio Montanari (Giacovelli Editore 2022)

FULL IMMERSION   In autostrada, fari spenti. Notte. L’ipnotico rumore delle ruote.   Mezzanotte. Miliardi di diamanti incastonati nella volta cupa.   Costellazioni. Centodieci all’ora. Full immersion. Quattro ruote. Angosce.   Un gioco d’ombre, un fantasma avanza nella fantasia degli anni persi.   Affanno terso. Orme. Nell’immenso cielo notturno si vedono meglio…   Centotrenta all’ora. Fari spenti. O spettri? Nell’immenso […]

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Genesi della memoria – l’impatto della primavera araba di Raed Anis Al-Jishi (Edizioni il Cuscino di Stelle 2021)

Versione francese a cura di Abdelmajid Youcef Traduzione dal francese a cura di Claudia Piccinno   Un seno non ancora raggiunto ثدي لم يتورم بعد A una donna ammalata di cancro al seno Se fossi me stesso dopo una maturità in poesia scriverei quello che scrivo? Il mio braccialetto corteggia discretamente il gambo del mio occhio scende. Alcune passioni sono […]

Copertina articolo

ABBRACCIAMO LE NOSTRE EMOZIONI AMBIENTALI (Redazione)

Pubblicato il 26 maggio 2022  su Agenzia di Stampa Giovanile Uno “speed date” ha dato inizio al terzo incontro di Circolo Climatico al MUSE di Trento. Lo scopo, però, non era quello di trovare l’anima gemella, bensì di scovare, nel gruppo di giovani tra i 16 e i 35 anni che partecipano al progetto, qualcuno che avesse degli interessi affini […]

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Canto di lode alla ‘creatura di basso intelletto’, poesia afghana di Ali Moshtaq Askari

“عقل کم “؛ وجدان بالا داره لیلی، داره لیلی La “creatura di basso intelletto” un alto quoziente di coscienza ha, Lillì, lillà گوھری چون مھر عظمی داره لیلی، داره لیلی La preziosa gemma dell’empatia ha, Lillì, lillà در میان دود و آتش تا کنون آزاد زیست Sempre tra fumo e fiamme la sua libertà کھکشان حجم و حیا داره لیلی، […]

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(da) UN BAOBAB TOCCO’ IL CIELO DELL’AFRICA – Giacomo Pozzi

  La stesura di questo romanzo è iniziata per gioco, da un’immagine: un foglio bianco con al centro un punto nero. Proprio da quel punto di partenza tutto è mutato, assumendo le sembianze di un concerto di musica classica di cui sono stato il direttore; un bambino che si faceva vestire bene dalla propria madre aspettando di uscire allo scoperto. […]

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Stralci da “I’M NEW YORK (MY DIARY)” – Diario inedito di Reginaldo Cerolini

    30 aprile 2013 (08.05) Harlem, in Harlem YMCA 7° Floor, living room   Sento il tipico rumore dell’ambulanza che ritma tutta NY, e dal basso un sottofondo di voci di bambini, più una volante della polizia, un clacson. Sono qui seduto da un paio di minuti. Sono sveglio dalle 6.30 anche se mi sono addormentato alle 00.45 circa. […]

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“Come What May” anteprima del primo capitolo – Ahmed Masoud

Capitolo 1   “Ma a chi mai potrebbe importare? Ancora un altro morto, e allora?” “Importa a me. È . . . era mio marito.” Mi fissò come se si trovasse davanti una pazza, una donna indifesa che implorava un funzionario di crederle: un caso umano. Tuttavia lo sguardo dell’uomo era difficile da decifrare. Provava empatia? Disgusto? O semplicemente noia? Nonostante fuori soffiasse un vento gelido, la sua pelle […]

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Gaza, un territorio sotto assedio e le sue molteplici complessità in “Come What May” – Layla Maghribi

Gaza, un territorio sotto assedio e le sue molteplici complessità in “Come What May” – Layla Maghribi Layla Maghribi. Recensione apparsa in The National 18 maggio 2022, traduzione dall’inglese di Pina Piccolo.   La guerra e la sopravvivenza sono state a lungo le principali preoccupazioni di chi vive nella Striscia di Gaza, come è possibile, quindi, svolgere le indagini su un omicidio nel […]

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Non chiedermi – Farah Ahamed

Non chiedermi Non chiedermi il mio nome, chiedimi di dove sono, da dove vengo veramente, dove sono nata, perché ci sono nata e dove vivo ora e perché. Non dirmi il tuo nome, o perché sei qui vicino al posto di blocco, nel bel mezzo di una catena montuosa, a vendere scarpe usate in un chioschetto dal tetto in rovina. […]

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Lezione magistrale. Terzo atto – Julio Monteiro Martins

TERZO ATTO   ( L’appartamento dello scrittore è tutto sottosopra, i suoi libri e i manoscritti vengono imballati in due grandi casse. A realizzare questa opera di smontaggio ci sono Alzira e Marzia, che chiacchierano tra loro mentre lavorano.)   MARZIA I libri fanno tanta polvere, vero Donna Alzira?   ALZIRA È sì. Prima qui facevo pulizia una volta al […]

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Da “Questo istante presente” – Cinque poesie di Gary Snyder (trad. Rita Degli Esposti)

I POSTI SELVAGGI DELLA TERRA   I tuoi occhi, la tua bocca e le mani, le autostrade pubbliche. Mani, come stazioni di servizio, grossi camion a brontolare negli angoli. Occhi come lo sportello di un bancario cambiavalute. Amo ogni parte del tuo corpo amici abbracciano le tue periferie si autorizzano le coltivazioni agricole ma io conosco il sentiero per il […]

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ALLE BESTIE, cap. XIII e XIV, di Francesca Sarah Toich

ALLE BESTIE   Un romanzo a puntate di Francesca Sarah Toich     Parigi, Francia, in un prossimo futuro. Maya è incinta di un rinoceronte bianco. Un’inseminazione imposta dal Regime – fanaticamente ambientalista e vegano – che ha preso il potere anni prima con un colpo di stato. E che ora propone con forza il proprio modello estremista a un […]

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TEATRO E MULTICULTURALISMO IN USA- Intervista a Robert Brustein

TEATRO E MULTICULTURALISMO IN USA   Robert Brustein, una delle voci più autorevoli e rappresentative che da anni riflettono sulla funzione del teatro negli Stati Uniti, recentemente è insorta contro il “mul­ticulturalismo” e ogni ulteriore condi­zionamento, da parte della politica, per rivendicare l’autonomia e l’indipenden­za del teatro secondo principi di qua­lità. Nel suo ultimo libro ‘Dumbocracy in America’ analizza il […]

Napoli 1 maggio 76

ANNI ’70: STORIE DI AUTONOMIA MERIDIANA (UN ESTRATTO A CURA DI CARLA PANICO)

Le autonome. Storie di donne del Sud. Raccontare la storia dell’autonomia meridionale e raccontarla, per giunta, dal punto di vista delle donne, delle compagne, del complicato percorso di ibridazione e distanziamento dalla grande stagione politica del femminismo italiano ed europeo degli anni ’70, è un’operazione complicata, difficile, che suona a tratti simile ad un’eresia[1]. Provare ad intraprendere questo percorso, significa […]

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STORIA DELL’ESPROPRIAZIONE DELLE TERRE MAPUCHE – INTERVISTA ALL’ANTROPOLOGO MARTÍN CORREA CABRERA

Intervista a cura di Paula Huenchumil (traduzione di Lucia Cupertino) “La historia del despojo. El origen de la propiedad particular en el territorio Mapuche” (editoriales Ceibo y Pehuén), ovvero “La storia dell’esproprio. L’origine della proprietà privata nel territorio Mapuche” è l’ultimo libro dello storico e dottore di ricerca in antropologia, il cileno Martín Correa Cabrera, che approfondisce le diverse modalità […]

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PERTUGIO: UN RACCONTO DI TULLIO BUGARI

PERTUGIO Tullio Bugari   Aprì gli occhi e capì subito che qualcosa stava accadendo. Scese dal letto, dal buio afferrò la macchina fotografica avvolse la cinghia al polso e uscì sull’aia. La notte si era fermata, il buio ovunque e dal buio il clamore della città che si stava allontanando. Gettò lo sguardo laggiù e prese a camminare. Al primo […]

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Libri con un tocco di magia: intervista alla libreria Macarìa di Gallipoli

Intervista a Macarìa a cura di Lucia Cupertino   Intervistiamo Gaia Giovagnoli, Andrea Donaera e Alessio Fasano, librai di Macarìa – Indie Bookshop & Bottega Culturale, una nuova realtà nel centro di Gallipoli (Lecce). Estremamente significativo il nome del vostro progetto, Macarìa, con la sua allusione alla stregoneria così come concepita a livello antropologico e linguistico nel Salento. Come siete […]

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La donna è un verso… 6 poesie inedite di Nizar Qabbani, il poeta dell’amore del Novecento arabo (trad. di Idriss Amid)

  8   Oh donna, chi sei? Tu, pugnale intruso nel mio passato tu, docile come gli occhi di un coniglio morbida come la buccia di una pesca tu, pulita come una collana di gelsomino innocente come i grembiuli dei bambini tu, feroce come la parola, esci dai fogli dei miei taccuini, esci dalle lenzuola del mio letto, esci dalle […]

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Lettura delle migrazioni attraverso i testi poetici (Samuele Rizzoli)

  3.2. Lettura delle migrazioni attraverso i testi poetici       Analizzando la poesia migrante dei viaggi della speranza, nei testi raccolti in questa sede[1], si delinea un fenomeno letterario che risponde direttamente agli eventi di cronaca dei fatti del Mediterraneo. Gli eventi di cronaca diventano i temi cardine sui quali il discorso poetico si costruisce facendo della scrittura […]

Amor y Dolor

5 poesie da “D’amore e di lotta: Poesie scelte di Audre Lorde” (Le Lettere 2018) con saggio di Daniela Maurizi

NON ERA PREVISTO CHE NOI SOPRAVVIVESSIMO.   La furia necessaria di Audre Lorde di Daniela Maurizi La  raccolta D’Amore e di lottaè uscita emblematicamente nel 2018, cinquant’anni esatti dai giorni in cui Audre Lorde si affermava politicamente e letterariamente sulla scena americana, una ricorrenza difficile tuttavia per la cultura italiana che ha bisogno di rielaborare gli slanci utopici e le luci delle […]

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OR-DITE! – teatro e poesia contro la violenza maschile sulle donne (a cura di Serena Piccoli)

da “OR-DITE” Parte Terza SERENA PICCOLI,   “NON NE USCIAMO VIVE” (monologo) Da piccola mi hanno insegnato che i maschietti sono indipendenti, coraggiosi, forti, aggressivi di natura, energici, attivi, audaci.
Dominanti. Do-mi-na-nti.
Da piccola mi hanno insegnato che le femmine sono dipendenti, affettuose, sognatrici, attraenti, emotive, tenere, gentili, dolci. Remissive.
Re-mis-si-ve.
Non mi ci ritrovavo in tutti questi aggettivi, ma mi sono sforzata, da […]

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da “Poesie attraverso la perla dell’Africa” (a cura di Hamid Barole Abdu)

Introduzione del curatore Poesie attraverso la perla dell’Africa è una raccolta di poesie scritte da studenti di letteratura del College School di Makerere, Kampala, Uganda. Il primo obiettivo è quello di far conoscere il paese attraverso i suoi giovani studenti con predisposizione alla scrittura. L’idea del libro ha più di uno scopo: capire il loro pensiero rispetto al mondo che li circonda, cioè il livello […]

Chi Siamo



lamacchinasognante.com è nata con il suo numero 0 il primo ottobre 2015, fondata da scrittori e poeti che sentono la necessità di costruire uno spazio, un contenitore di scritture dal mondo, per scritti e dibattiti, sia nazionali che internazionali, che, per la loro natura dirompente, stentano ad emergere in altri contesti letterari ed editoriali. Per una discussione più approfondita delle motivazioni e degli obiettivi, vedere i due scritti di riflessione contenuti nel numero 0 http://www.lamacchinasognante.com/riflessione-1/ e http://www.lamacchinasognante.com/riflessione/

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Eventi e news

Ucraina_poesia_in tempo_di_guerra_28-06-2023_sito

Roma 28/06. UCRAINA. Poesia in tempo di guerra: Serata di poesia con Natalia Beltchencko, Iya Kiva e Halyna Kruk

Mercoledì 28 giugno 2023 ore 21.00 Tempio di Venere e Roma  – Cella della dea Roma Posti limitati, prenotare con Eventbrite. La Macchina Sognante rinnova il proprio sostegno a chi in Ucraina resiste l’invasione su larga scala operata con crescente brutalità dalla Federazione Russa. Come rivista, per un anno e mezzo abbiamo espresso il nostro impegno diffondendo le poesie e […]

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Annuncio interruzione uscite della rivista

La Redazione de la Macchina Sognante, a causa di forza maggiore, annuncia l’interruzione delle uscite della rivista. Informeremo le lettrici e i lettori su eventuali prossimi sviluppi.

COPERTINA DARWISH

Presentazione 8 febbraio alla Biblioteca Cabral di Bologna: “La saggezza del condannato a morte, e altre poesie” Di Mahmud Darwish

Mercoledì 8 febbraio vi aspettiamo alle 17.30 alla Biblioteca Cabral di Bologna per conoscere la nuova raccolta “La saggezza del condannato a morte, e altre poesie” del poeta palestinese Mahmud Darwish, edito da emuse, curato da Tariq Aljabr, e tradotto dallo stesso e Sana Darghmouni, con il riadattamento poetico di Emiliano Cribari. Questa nuova edizione colma un vuoto nel panorama […]

hemp head

MOSTRA CAPELLI AL VENTO: CALL APERTA PER POETI E POETE

Capelli al vento è una mostra dedicata al coraggio delle donne iraniane e alla loro drammatica lotta che ha avuto inizio dopo l’uccisione di Mahsa Amini, ragazza curda di 22 anni, picchiata a morte dalla polizia morale perché non indossava bene il velo, da cui fuoriusciva una ciocca di capelli. Il progetto ideato e curata da Antje Stehn si intende […]

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Piantare un fiore nella terra bruciata -Tour delle poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre

Piantare un fiore nella terra bruciata -Tour delle poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre (Abano Terme, Bologna, Verona, Trento,  Milano, Roma) Piantare un fiore nella terra bruciata – Questo il titolo del tour italiano delle tre poete ucraine Natalia Beltchenko, Iya Kiva e Oksana Stomina dal 18 al 24 novembre 2022, all’insegna […]

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“Dalla biografia dei giorni smarriti” di Samira Albouzedi – BOLOGNA 9 Nov. ore 18,30

Presentazione del libro Dalla biografia dei giorni smarriti della poeta libica Samira Albouzedi   Bologna, mercoledì 9 novembre, ore 18,30 L’Altro Spazio da Osvaldo Via del Pratello 96A   Con la partecipazione via Zoom di  SAMIRA ALBOUZEDI della traduttrice SANA DARGHMOUNI, redattrice de La Macchina Sognante della dottoranda in lingua e letteratura araba GIULIA AIELLO del poeta e redattore de […]

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Maratona di letture dall’opera di Salman Rushdie- 29 Sett. Bologna

  Giovedì 29 settembre, dalle 17,30 alle 19,00 la libreria Ubik-Irnerio di Bologna (via Irnerio 27) ospita una maratona di lettura bilingue, italiano e inglese, dai romanzi e dalla saggistica di Salman Rushdie. L’iniziativa è stata lanciata per esprimere solidarietà con l’acclamato autore di romanzi apripista per la letteratura postcoloniale come “Midnights Children” (1981, vincitore anche del Booker Prize) come […]

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Zoom di lettura poesie dall’Ucraina – 7 Sett. ore 18,30 -20,00

Oggi siamo lieti di annunciare che ci uniamo all’appello lanciato dal Internationales LiteraturFestival Berlin per letture mondiali in solidarietà con l’Ucraina organizzando una lettura in zoom dalle opere di poeti ucraini che si terrà il 7 settembre dalle 18:30 alle 20:00 organizzata congiuntamente dalle riviste letterarie digitali La Macchina Sognante e The Dreaming Machine. La prima parte della lettura sarà […]

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FESTIVAL INTERSTIZI: NARRAZIONI DI CONFINE (27-28 AGOSTO) – PROGRAMMA COMPLETO

La seduzione e altri demoni: l’America Latina contemporanea, tra fascino, mistero e dolore 27 e 28 Agosto 2022 – Fondazione Oasi, Monte San Bartolo Festival Interstizi: narrazioni di confine, a cura di Armida Loffredo e Maria Rossi con la collaborazione della Casa Editrice Arcoiris e col Patrocinio di CIDI – CIDI Rimini   SABATO 27 AGOSTO 17.30 apertura dei cancelli […]

immagine Pino Pascali

INVERSO MUNDUS: MOSTRA PRO UCRAINA PRESSO LA FONDAZIONE PINO PISCALI (POLIGNANO A MARE) DEL COLLETTIVO RUSSO AES+F

AES+F: INVERSO MUNDUS Diffondiamo il comunicato stampa della Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare (Bari), con cui abbiamo collaborato in precedenza per la mostra Latidos, a cura di Lucia Cupertino e Maria Rossi.   Sabato 9 luglio alle ore 19 la Fondazione Pino Pascali presenta l’opera Inverso Mundus (2015) del collettivo russo AES+F, già vincitori della XVIII edizione del Premio Pino Pascali. A […]

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