da Edifici pericolanti, Dot.com Press 2017
Le cose con le dita
Transitiamo nella zona industriale
su questa terra defunta
riposano
nomi di cose in disuso
gonfi
di piogge oblique
fioriscono gli uomini dismessi
Aspettiamo, alla fermata dell’autobus
la sera
Sono questi i vegetali oscuri
di rumori senza forma
e cose
con le dita, impermeabili
fiori all’incontrario
Corpi scivolati nell’ingorgo
di acque difettose
defluiscono
nome dopo nome, dentro i tabulati
fino all’estinzione
In questo modo precipitano
notti, e aliti
assenti scivolano fra i denti
Aspettiamo l’accredito sul conto
corrente
*
da Io scrivo nella tua lingua, di prossima pubblicazione
Memoria olfattiva
Per molte notti ho dormito abbracciato al tuo maglione
fino a quando il tuo odore se n’è andato
Ho letto da qualche parte che la memoria olfattiva
è la più dura a morire
e che rifiorisce
all’improvviso, e non ti avverte
Sarà per questo che stamattina
il barista ha posato sul bancone
due tazzine di caffè
*
Madre
Non è corretto
e non è poesia
raccogliere un dolore
per scrivere parole
se stai piegata in due dentro la stanza
al primo piano della casa abbandonata
mentre urli al bambino
che scappa, e cade per le scale, e si nasconde
Nel buio ascolta
il latrare del tuo male
che sfonda il tetto
…
Tornavi dall’ufficio, facevi da mangiare, indossavi
un rumore dilagante per la casa
e i suoi fondali
senza suono, e lunghi, dove dormo, e aspetto
d’abitare
il calore mai fiorito nel tuo nome
Ma anche strappare le labbra è
amore, anche
chiudere a chiave i sudori dei risvegli senza sonno
quando il sonnifero t’interrompe
e il balcone e il cortile ritornano al respiro
e le ombre ricoprono di segni
il vetro
…
T’ho vista costruire una mutilazione
che scende fino alla radice
in uno stridere di denti che si scheggiano
quando ti strozzi con un vento di animali
che risalgono la gola
C’è poi il momento che sembri ritornare
e guardi inebetita
il mio ventaglio di mani aperte
dove si contorce una farfalla rotta
…
Ogni volta che ritorno
ti avvolgo
in uno spargimento di silenzio
e guardo il vento attraversarti, come un
fiume, caduto
fra i disegni delle urla nella pelle
Così ci teniamo nel vuoto
dove le pareti quando crollano
non fanno alcun rumore
e il guscio vuoto dell’insetto
la città sommersa
abitiamo
*
da Vapore, libro inedito
Conversazioni con gli assenti / 4
Non ricordo di essere vissuta
mi dirai
non ricordo, dirò, di averti vissuta
Non ricordo a un certo punto
di aver sbottonato la carne, dirai
e io non ricordo di averti chiusa
nel legno
E nemmeno ricordo bene, dirai, che significa
carne
forse legno, forse albero
ah, se tutto fosse albero, mi dirai
Ma adesso tutto è albero
amore
*
Bottiglie per i naufraghi
a Francesco Marotta
Le parole che non trovi
sono tutte in certi uomini
impegnati a coltivare interi alfabeti d’aria
E anche se nel posto dove vivono
l’unica acqua è quella della pioggia
loro li affidano a certe bottiglie per i naufraghi,
che se non s’infrangono prima
c’è il rischio possano perfino
dissetare
*
Una semplice faccenda di vento
Il fatto d’insistere a innaffiare parole
sperando che fioriscano
in caldi succedanei della vita,
il timido scostare un po’ la pelle
per guardare oltre la gabbia delle vertebre
l’insistente dischiudersi di vuoti,
e che dire della carne, corta rincorsa
verso un dirupo di orologi
per depositi di volti che non parlano,
se non che ci manca il talento della foglia
di ospitare una nuvola sul palmo
e poggiare fra i denti acini di aria
Seduti al tavolino di un caffè
guardiamo questo gioco del vento
con le briciole del corpo di chi passa
e non fa più in tempo a poggiare il piede
a terra,
piacevole arabesco di polvere nell’aria
che agli occhi, però, ci dà fastidio
*
Biografia: Massimiliano Damaggio, poeta italofono che vive in Grecia, dove scrive e traduce. Ultime pubblicazioni: “Poesia come pietra” (poesia, 2011); “Edifici pericolanti” (poesia, 2017); “Ceux qui prennent un café face à la mer” (poesia, Francia, 2017); “Paulo Leminski, Distratti vinceremo (traduzione, 2022). Suoi scritti e traduzioni compaiono in riviste e antologie, italiane ed estere. E’ co-fondatore di “Perìgeion, un atto di poesia” e redattore della “Dimora del tempo sospeso”.
(Foto dell’autore di Donatella D’Angelo)