(immagine di copertina: dalla Fotogallery di Francesca Brà e Enrica Luceri)
بجعة سوداء
وقوفي فوق نشرة الأخبار
يمنحني حكمة راع جلس فوق ربوة
متأملا هلع خرافه
.من رائحة الذئب في العشب
،بعدها طرق بعصاه الأرض
،وكان نداء لأسافل الكائنات
وإيذانا لهم بمشاهدة نسخة رخيصة
.من الجحيم
شيخوخة العالم جعلتني
لا أعي خطورة أن أكون في العشرين من عمري
،رهين أربعة جدران تتوسع
،بينما تضيق روحي وتنحسر
،والقوقعة التي أصنعها في نومي
تثير في أمي خوف أن أستحيل
جدارا خامسا
،يهلك أساس بيتنا الهش
.فتدركه يد عمياء لحروب العائلة الخفية
خبث الرغبات يقتات قوى تخيلي
،ويضيف القدرة على الحلم
على قائمة الندرة، بوصف الحلم بجعة سوداء
،تسبح في ضباب
وهذا ما يجعل نظرة الاقتصاد نحوه
.شزرا وتأنيبا
هذا الوقوف فوق شيء لا أراه
يمنحني حكمة
أشعر من خلالها
.بتعب الهواء الذي نتنفسه نحن المتعبون
Cigno nero
Fissare il telegiornale
mi conferisce la saggezza del pastore seduto su un colle
a guardare le sue pecore spaventarsi
dell’odore di lupo nell’erba.
Poi batte il suolo con il suo bastone,
chiamando gli esseri umili dagli abissi
e dando il permesso di guardare una copia economica
dell’inferno.
La vecchiaia del mondo mi ha reso inconsapevole
di quanto sia pericoloso avere vent’anni
ed essere ostaggio di quattro mura che si espandono
mentre la mia anima si restringe e si ritira senza posa
e il guscio che costruisco nel sonno
suscita in mia madre il terrore che io diventi
una quinta parete
che abbatte le fragili fondamenta della nostra casa
afferrata dalla mano cieca delle guerre segrete di famiglia.
La malignità dei desideri nutre le forze della mia immaginazione
e aggiunge la capacità di sognare
alla lista delle rarità, descrivendo il sogno come un cigno nero
che nuota nella nebbia
e per questo guardo il sogno
con rimprovero.
Fissare una cosa che non vedo
mi conferisce saggezza
dalla quale sento
la stanchezza dell’aria che noi, stanchi logorati, respiriamo.
حقيقة في فم الأبكم
كيف أقنع طائرا يحط قرب نافذتي
!أن جناحيه يختصران الآفاق
أصمت أمام هذه الغفلة
محبوسا خلف نسيانه
.وذنب نظرتي
أظل مثل رقاص الساعة
.أذرع غرفة يخنقها قلقي
أنظر إلى النافذة المغلقة
،الطير يأكل سمعته
وأنا في دوراني
لا أخشى الأبواب
بل انغلاقها
وهو يحبس شعاع الضوء
.مثل حقيقة في فم الأبكم
أي محنة هذه؟
،أن تكون السر ونقيضه
،وشساعة الأخطاء تلاحق اسمك
.وتجعلك شيطانا أخرس
Una verità in bocca al muto
Come posso convincere un uccello che atterra vicino alla mia finestra
che le sue ali accorciano gli orizzonti?
Taccio di fronte a questa distrazione
imprigionato dietro il suo oblio
e la colpa del mio sguardo.
Rimango come un pendolo
facendo avanti e indietro in una stanza soffocata dalla mia ansia.
Guardo la finestra chiusa
l’uccello perde la sua lucentezza
e io nel mio vagare
non temo le porte
ma la loro chiusura
che blocca il raggio di luce
come una verità in bocca al muto.
Che calvario è questo?
Essere il segreto e il suo opposto
mentre il peso degli errori insegue il tuo nome
rendendoti un diavolo muto.
حيرة الصيدلية
يا ماء الماضي بك أستعين
فالأيام جفت
،وعلا الوجوه تراب مذبوح
اجر في سواقي القلوب
بدد صدأها
.وافرش زهورك على توتر الأعصاب
تنقل بين أسماء الألم
،وامحها
لأن هوة في الروح
لن تملأ بقطن الذكريات
إذ تُجرح
وتصير الحياة شريان دم نافر
.أمام حيرة الصيدلية
اجر من قلوب الأمهات
إلى توحش الأطراف
واصهر خشونتها
،كي تصب في قناديل الود وتوقدها
،فتضيء عتمة حواس انغلقت على نفسها
،وتناست قدرة الحب على الاشتعال
إثر الغفلة التي تلد نرسيس كل لحظة
وتعده بانطفاء فرحه
.مثل شذرة خاتم ضائع
La perplessità della farmacia
O acqua del passato, cerco rifugio in te
le giornate sono prosciugate
e sui volti si è sollevata una polvere ferita.
Corri nei ruscelli dei cuori
dissipa la loro ruggine
e stendi i tuoi fiori sui nervi tremanti.
Spostati tra i nomi del dolore
cancellali
perché un abisso nell’anima
non sarà colmo del cotone dei ricordi
se viene ferito,
la vita diventa un’arteria indomabile
davanti alla perplessità della farmacia.
Corri dal cuore delle madri
verso la desolazione delle membra
e sciogli la loro ruvidità
per sfociare nelle lampade della cordialità e accenderle
per illuminare l’oscurità di sensi rinchiusi in se stessi
e dimentichi della capacità dell’amore di infiammarsi
per la distrazione che in ogni istante partorisce Narciso
promettendo di spegnere la sua gioia
come il frammento di un anello perduto.
Mubeen Kishany, poeta e artista iracheno, nato nel 1998, laureato alla facoltà di ingegneria. Ha una raccolta poetica da cui sono tratte le poesie tradotte intitolata “Irriquieto”, libro che ha vinto il premio al-Rafidain per il primo libro. E’ uno dei fondatori della rivista Maska. Le sue poesie sono tradotte in italiano, persiano e inglese.