Poesie dall’Ucraina- Oksana Stomina e Dominika Kozlovska, tradotte da Marina Sorina

Anna290531732_5266277986784828_2294799908452641033_n

Due poesie ucraine                                                                           Traduzione di Marina Sorina

 

Oksana Stomina, Mariupol

 

Ciascuno di noi è solo un atomo nell’universo.

Lo so. Ma questi occhi, così profondi…

Dio, se hai bisogno che lui sia soldato,

Dagli una chance di tornare da questa guerra.

 

Dio, nel vertiginoso girare del mondo,

non contano più né cause né concetti.

Sai, se sarà ad un passo dalla morte,

fai che non si accorga di questo ragazzo.

 

Come in trincea tacciono i cuculi del pensiero,

sotto le macerie della fede il sole è oscurato.

Fai che pallottole e cannoni lo lascino stare,

Dio, manda l’angelo protettore nel suo finestrino!

 

Se è davvero necessario, magari, puoi fare

fai che lui non sia punito dalla tua mano destra?

Lascialo sparare per primo, Dio, e poi

perdonalo quando tutto sarà finito.

 

 

 

Dominika Kozlovska

 

Le dicevano: nonna, i russi si avvicinano al villaggio;

pigli il suo gatto e salga presto sul bus.

Lei rifiutava: sono una gallina vecchia,

salvate i bambini e le ragazze,

io qui mi arrangerò…

 

La nonna scende nel sotterraneo, sposta i cetrioli,

fa rotolare un badile di stracci e una pila di tinozze;

Lì sulle porte, chiavistelli d’acciaio e lucchetti d’argento.

Dietro le porte qualcuno fa tintinnare le catene.

 

Non pensavo – dice la nonna, – che sarei vissuta abbastanza.

Settant’anni e oltre sono passati, e di nuovo avanzano.

Vai, – basta che non mi rovini l’orto, se no ti maledico, –

Fa sì che arrivi presto il “putin kaputt”, per noialtri.

 

Il gatto della nonna soffia,

il vetro si screpola nelle finestre.

I carri armati rombano e avanzano fra le case.

I russi entrano nel villaggio.

 

Dal sotterraneo, esce un cane tricefalo.

 

 

Per gentile concessione di Marina Sorina, in attesa di consenso per la pubblicazione da parte delle autrici.

 

Per notizie su Oksana Stomina, leggi intervista in lingua inglese qui

 

Marina Sorina è nata a Kharkiv (Ucraina) e vive e lavora a Verona dal 1996. Si è laureata in Lingue Straniere nel 2004 presso l’Università degli Studi di Verona, completando il dottorato nel 2009 presso la stessa università. Nel 2012 ha conseguito il diploma di guida turistica. È attiva nella vita della comunità ucraina a Verona. Il suo primo romanzo Voglio un marito italiano, del 2006, è stato recensito favorevolmente. I racconti successivi sono stati inseriti in antologie e raccolte. Nel 2012 ha vinto il premio “Scrivere altrove” nella sezione Racconti.

 

Immagine di copertina: opera in pastello della pittrice ucraina  Anna Yarmolyuk

 

 

 

 

 

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

Pagina archivio del macchinista