Il progetto AfroWomenPoetry lanciato online dalla giornalista Antonella Sinopoli e al quale collabora anche wwww.lamacchinasognante.com e molti amici e amiche del contenitore, particolarmente in qualità di traduttrici, ha concluso con successo le sue due prime tappe: il Ghana e il Togo. Incoraggiamo i nostri lettori e lettrici di visitare il sito, molto ricco di poetesse (11 dal Ghana e 9 dal Togo), corredato di video di letture e presentazioni, poesie in lingua originale e con traduzione in italiano. Intanto ecco una nostra prima selezione di sei poete- 3 dal Ghana e 3 dal Togo.
Il progetto è alla ricerca di istituzioni e spazi che vogliano invitarlo a programmare eventi in Italia, preghiamo chi fosse interessato/a di contattare Antonella Sinopoli al sito AfroWomenPoetry o alla sua pagina Facebook.
Nana Nyarko Boateng
Lista nera
Mischia metalli distinti e falli esplodere in frantumi
fabbro, che nero non sei
E nemmeno fabbrichi
Africa Nera
Un anello d’oro con un diamante
Un anello di diamanti con una montatura d’oro?
Sono Nera
non perché io sia Africana
Nera è come mi sento
un’anima esplicita che parla in gergo
una candela che mai si fonde rischiarando il carattere più profondo
La mia casa è l’Africa
Un santuario estetico
gigantesca fortezza di culture rotolanti
dove sono le anime nere, le teste nere le azioni nere le nazioni nere
che hanno fatto l’Africa?
Dove sono le voci nere l’Arte nera le masse nere che muovono il mondo?
I bambini si raccolgono nel villaggio globale della magia nera
per ascoltare le canzoni della bestia nera
storie nere troppo esagerate per essere scritte
su lavagne nere in inchiostro nero nell’inglese nero
sono la pecora nera in un mondo oscurato
un segno nero che mantiene il mio look nero il mio occhio nero slegato
Avevo/ho una lampada nera
lo Zio Tom e Stepin Fetchit l’hanno venduta gratis
nel giorno del mercato nero
Cucrucucuu!!
Non sono un corvo
Entro nell’umore nero del mattino
avvolta in un nero mantello e cappuccio portando
una lista nera di orgoglio nero, amore nero
melassa nera marchio nero testa nera acque nere
Gente di casa, gente andata gente tutta
benvenuti alla gente nera gente nera punita
un africano dal cuore nero
un pellicano dal capezzolo nero
nero nerastro annerito
annerito pesce nero nero pesce
nero nerissimo merlo
Mamma Africa
Un buco nero che nutre colline nere con
Pantere nere scimmie nere guardie nere
Ena Africa
hai superato le camicie nere la bile nera la vedova nera e i monaci
neri
distruggi la morte nera a casa mia
afferra la palla nera
tieni la spina nera
Nuota nel Mar Nero
trova la cintura nera
Solleva l’economia nera
ferma il cellulare, il Black Maria della penitenziaria!
scopri il Black Jack
mettimi nella scatola nera
baciami il… la gamba nera
lotta contro di me per la mia macchia nera
coltivatori di ribes nero
Liberatori mangiatori di budino nero
rompitori di ghiaccio nero
trovate aria nella pozza nera
poi dipingetemi di nero
nero assoluto nero invincibile nero onnipresente
nero nero
Nero Potere Nero
***
Lista nera [Black List, Nana Nyarko Boateng] Traduzione di Pina Piccolo
Nana Akosua Hanson
Lei mare
Lei mi porterà via
Se la fisso abbastanza a lungo
E intensamente
Mi bisbigliò all’orecchio una volta una donna saggia
Se avessi danzato abbastanza a lungo
E intensamente per Lei Mare
Lei Mare avrebbe danzato dentro le sue onde
Mi avrebbe portata nell’esultanza delle sue profondità infinite
Quella grossa, fragorosa risata che fa tremare il centro della terra
Se avessi riso abbastanza a lungo e intensamente per Lei Mare
La vecchia saggia l’aveva fatto
E ora è lei il Mare e il Mare è lei
Lei Mare Mare Lei
Se diventassi Mare…. A lungo e intensamente…
Lei diventerebbe me e io diventerei Lei.
Lei Mare [She Seas, di Nana Akosua Hanson] Traduzione di Pina Piccolo
Apiorkor Seyiram Ashong-Abbey
La preghiera delle labbra
Le tue labbra sono mie e le mie sono le tue.
Possano le mie labbra glorificarti e onorarti sempre.
Possano le mie labbra dirti sempre il vero.
Possano le mie labbra calmare la tua fronte ardente e guarire i tuoi muscoli indolenziti.
Possano le mie labbra asciugare le tue lacrime.
Possano le mie labbra tergere il sudore della fatica dal tuo petto.
Possano le mie labbra difenderti, quando la legge sbaglia, quando la famiglia e gli amici ti abbandonano.
Possano le mie labbra sollevarti da terra, quando non puoi camminare.
Possa tu sfamarti delle mie labbra, quando non puoi permetterti di comprare cibo.
Possano le mie labbra essere il più prezioso e il preferito dei tuoi dessert.
Possano le mie labbra placare la tua sete.
Possano le mie labbra essere la luce sul tuo sentiero più buio.
Possa tu trovare consolazione nelle mie labbra.
Possa tu agognare le mie labbra.
Possano le mie labbra professare il mio amore per te sempre…
Le mie labbra furono fatte per te e le tue per me.
E possano le mie labbra testimoniare sempre la bellezza agrodolce della nostra unione, del nostro AMORE.
***
La preghiera delle labbra [Lip Prayer, di Apiorkor Seyiram Ashong-Abbey] Traduzione di Maria Pia Arpioni
Djeri Wapondi
Belle e bestie
Bestia da soma a servizio dei gadget dei consumi
Esposta agli sguardi, senza testa e senza cuore nuda
agli sguardi di tutti nelle strade
Che vengano banditi i video clip
L’industria pornografica continua a produrre
La donna è il suo unico prodotto,
una creazione femminile geocentrica
Guida gratuita della biancheria intima
le sia nocivo il prodotto cosmetico
Al solo scopo di essere ricca
Lavora per un paio di granelli
Si lavora più per un pezzo di pane che per la Dea
Le mie terre madri vogliono mettere sotto la Francia
Saartadji, Batman, pace alla vostra sofferenza
Qui, tutto è pronto
Per essere
Lei si fa festa
La bella e bestia
Schiava dei tempi moderni, la donna!
Se ci penso, mi daranno della barbara
Abbelliscimi, uomo,
Che sono una bambola Barbie,
allargami le gambe
olia, urla, gemito!
Ascolta, buon appetito.
Divora la mia fauna, a condizione che alla fine
Mi rimangano qualcosa da mangiare e un po’ di denaro
Professore, stuprami pure se vuoi
Spero di poter memorizzare le tue lezioni
Capo o collega, molestami pure
Infatti vengo assunta solo grazie al mio fondoschiena
Amico maschio, rimorchiami,
drogami, disonorami
finché ne sei ossessionato
Sei comunque codardo e brutale
Mie care sorelle, siate alte e forti come l’Himalaya.
Qui tutto è pronto
Per essere
Lei si fa festa
La bella e bestia.
Fonte e diritto alla vita, onore
La dignità non è monetizzabile, un orrore
Il dollaro e l’euro ci sottomettono
in modo immondo
Scambiare l’umano con il valore di una merce non fa che crollare la borsa dei valori.
Prezioso simbolo del diritto dell‘uomo
equazione perfetta dell’eguaglianza del genere femminile!
Apri il tuo cuore alla coscienza
Se la gallina lascia il gallo cantare il giorno
è perché lei glielo ha insegnato con amore
Ognuno ha la sua parte e la sua missione nella società
Solo le leonesse dal cuore d’agnello rimarranno delle torce e delle sentinelle
Qui tutto è pronto
Per essere
Lei si fa festa
Le belle e sentinelle.
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Belle e Bestie [Belles et Bêtes, di Djeri Wapondi] Traduzione di Milena Rampoldi
Germaine Koumealo Anate
Ayeva Falak
Delle nostre vite
Delle nostre vite tutto quello che è immenso è qui, sì, qui su questo lembo di terra, dove l’infanzia e la Nostalgia hanno il loro valore.
Poetessa slam l’hai nominato un piccolo giardino del cielo delle nostre vite, nulla è parziale.
Delle nostre vite, portiamo fedelmente nel cuore i nostri giorni offerti salendo e scendendo verso il giardino della creazione, e l’infanzia ne è la fonte che luminosa discende dal cielo.
Delle nostre vite, tutto quello che rappresenta la nostra felicità dovrebbe essere passione, e provare a brillare deve essere missione, tendere la mano al prossimo non deve essere compassione e sì, delle nostre vite Io, proprio io, vivo, e faccia a faccia coi vizi della vita, questa vita che malgrado tutto è ancora in rosa perché ho compreso che devo voler bene alla vita per essere felice. E questo bene è la riconoscenza che emana dalla pazienza dove alla nascita segue una rinascita.
Delle nostre vite tutto è sempre movimentato: pensiamo tutte che la nostra vita sarà favolosa, spesso rimettiamo tutto al cielo e siamo tranquille quando le nostre speranze non si realizzano, ci sentiamo lese ma l’aggrapparci alle nostre esperienze ci permette di essere equilibrate.
Delle nostre vite, c’è sempre bisogno di afferrare ogni occasione per donare gioia intorno a noi, è essere in buona fede.
È molto importante nutrirsi di speranza, e perciò continuare a scrivere la nostra storia non è sinonimo di annotare le nostre memorie, bensì di conferire a noi stesse il potere per raggiungere la gloria. Delle nostre vite, pensiamo che il potere è sempre frutto del volere. Delle nostre vite, io, proprio io, vivo, e faccia a faccia coi vizi della vita, questa vita che malgrado tutto è ancora in rosa. Perché ho compreso che devo voler bene alla vita per essere felice.
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Delle nostre vite [De nos vies, di Ayeva Falak] Traduzione di Giovanna Molinelli