Poesia sul letto di morte, di Saadi Youssef (trad. Sana Darghmouni)

Detail Epifania hands lightbox

Poesia trovata a Londra sul letto di morte del poeta Saadi Youssef, considerata a pieno titolo l’ultima poesia da lui scritta.

 

 

Quando ogni sera

nella sua stanza regna la calma

e nei corridoi si ferma il rumore,

mio nipote Chihab ripete la sua frase:

“Nessuna casa che abbiamo costruito dura

e la farfalla muore poco dopo aver lasciato il suo bozzolo”

Tra pochi giorni riposerà nel terreno

Londra è più vicina a me delle case di argilla di Hamdane

appese a rami di palma

i cui grappoli sono ancora carichi di freschezza

e il giovane Saadi attraversa ancora le sue strade polverose

in pieno mezzogiorno.

Cosa vuoi o Al-Akhdar  mentre appassisci?

L’Algeria è un mare

che i cieli non possono contenere

e Bassora un cielo che si è chiuso sull’onda.

Dopo questo allontanamento

non spegnerai la tua sete con l’acqua

di Shatt al-Arab.

 

All’inizio della notte

Imru-l-Qaïs mi ha fatto visita

Dietro di lui

Ritsos leggeva la sua “mu’allaqa”

“Fermiamoci a piangere…”

Perché piangere, amico mio?

L’alba è l’inizio della poesia

e i ricordi sono bellissimi

I più amari sono più belli di un’ora di esilio

E io sono come voi

forse smarrito

ma ho in memoria i segni del sentiero

potremmo incontrarci due volte

una nella poesia

l’altra alla foce del fiume

Al-Sayab ha raggiunto un ponte sul fiume Boueyeb

o è rimasto a metà strada

a correggere l’ultimo verso della sua poesia?

Tu, sei stato un giorno l’esiliato del Golfo

e io, o Badr

sono stato esiliato per tutti gli anni della tua vita.

Ci incontreremo sotto l’albero di giuggiole

o sotto le palme?

Presto l’alba spunterà

e la mia anima se ne andrà in pace.

Cadrà la bandiera rossa

o la mia mano continuerà ad afferrarla

per partire

nel cielo dell’alba?

O mio colore preferito,

mi viene in mente Baghdad,

la rossa di quest’alba, spaventata

come la colomba

che protegge i suoi piccoli.

Basta!

Sono stanco del colore del cuscino e delle lenzuola

dietro le tende

la domenica sta aspettando.

Andiamo …

Andiamo al pascolo del cielo!

saadi y

Saadi Youssef è uno dei massimi esponenti della poesia irachena contemporanea. Nato a Bassora nel 1934, in esilio dal 1979, viveva a Londra dov’è morto nel giugno 2021. Ha tradotto in arabo molte opere della letteratura inglese e ha pubblicato numerose raccolte poetiche. Molti componimenti di Youssef trattano il tema della persecuzione politica, dell’esilio e delle atroci sofferenze della guerra.

 

Immagine in evidenza: Michelle Angela Ortiz, “Arrival and Belonging”, Detail Epifania hands lightbox, 2021, Installazione Multimediale, Philadelphia Museum of Art.

Riguardo il macchinista

Sana Darghmouni

Sana Darghmouni, Dottore di ricerca in Letterature Comparate presso l'Università di Bologna, dove ha conseguito anche una laurea in lingue e letterature straniere. E' stata docente di lingua araba presso l'Università per Stranieri di Perugia ed è attualmente tutor didattico presso la scuola di Lingue e letterature, Traduzione e Interpretazione all'Università di Bologna.

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