L’Associazione Culturale Progetto 7LUNE, con sede a Venezia, si occupa della diffusione della cultura ispanoamericana contemporanea in Italia. Lo fa attraverso mostre, conferenze, festival ed eventi gratuiti ma anche attraverso la pubblicazione mensile di plaquettes di poesia offerte in lingua originale e in traduzione di Silvia Favaretto, scaricabili gratuitamente dal sito (www.progetto7lune.it) eventualmente anche in formato audio-podcast o video. Dal 2014 Progetto 7LUNE ha divulgato tre cataloghi d’arte, una antologia di landais e 30 plaquettes di poesia, di cui vi offriamo qui di seguito un assaggio.
Per scelta editoriale pubblichiamo solo alcuni titoli pubblicati dall’autore, e sorvoliamo su altri dati biografici per non influenzare il lettore prima della lettura dei testi: è la poesia a parlare, a coinvolgere ed irretire chi gli si accosta, senza il bisogno di fare menzione di curriculum pluripremiati o case editrici altisonanti. Scegliamo solitamente testi brevi, concisi, contundenti, e vi mostriamo il volto dei loro autori, per sentirli più vicini ed entrare nel loro mondo.
Vi proponiamo i testi di 7 affermati poeti costaricani, da noi non ancora conosciuti ai più, ma per noi di inestimabile valore letterario. Il lettore che si accosterà ai versi proposti vi ritroverà il dolce sapore della quotidianità (Arce), accenni di sensualità orientale (Bonilla Picado), elegie eteree (Díaz Chavarría), acute costruzioni cerebrali colme di sentimento (Roque), disperate grida d’angoscia (Salaverry Pardo), dichiarate fragilità che sono invece ironico scudo (Sancho) e appassionati versi d’amore (Zavala). Una splendida selezione che, nel caso di questa particolare plaquette, ci ha offerto la poeta costaricana ed editrice Teresita Aguilar Mirambell, curatrice di questa uscita.
LUIS ENRIQUE ARCE
ha pubblicato, fra gli altri: Entonces pasa un sol (1994), La casa y todo (1999), Caperucita roja se fue por la mar (2003).
LA CASA Y TODO
En la casa están los niños, el gato y la cebolla.
Con todo esto tan pequeño digo que somos la casa y todo.
Esta casa, con la noche adentro la queremos más.
Aunque pequeña,
qué importa si aquí nos preguntamos
por siglo nuevo y los paraguas del ayer.
¡Cómo no amarla y ponerle pintura fresca!
¡Cómo no dotarla de más lunes y domingos eternos!
¡Cómo agradecerle a los clavos que sostienen al reloj
a las ventanas que atrancan el frío,
a los orígenes del suelo donde tengo los dedos y los pies!
Mujer, en ti el hijo que pregunta,
la noche que nos escandaliza y sube
hasta restregarnos el coraje de la boca
y, los orgasmos.
Amo tu manera de armarme guerras en el dorso,
la paciencia de buscar en mi barba el cansancio
y hacerme música cansadas y vencidas.
LA CASA E TUTTO
Nella casa ci sono i bambini, il gatto e la cipolla.
Con tutto ciò di così piccolo dico che siamo la casa e tutto.
Questa casa, con la notte dentro la amiamo di più.
Anche se piccola,
cosa importa se qui ci interroghiamo
sul nuovo secolo o sugli ombrelli del passato.
Come non amarla e ridipingerla con pittura fresca!
Come non dotarla di altri lunedì e domeniche eterni!
Come ringraziare i chiodi che sostengono l’orologio
le finestre che proteggono dal freddo
le fondamenta del pavimento su cui appoggio dita e piedi!
Donna, in te il figlio che domanda,
la notte che ci scandalizza e sale
fino a cancellarti dalla bocca
la rabbia e gli orgasmi.
Amo il tuo modo di scatenarmi guerre sulla schiena,
la pazienza di cercare nella mia barba la stanchezza
e di rendermi musica stanca e vinta.
MARÍA BONILLA PICADO
ha pubblicato, tra gli altri: Mujer después de la ventana (2000), Hasta que la vida nos separe (2007), Hecho de guerra (2015).
Yo soy aquella a la que llamaron Scheherezada,
trastornada por conjurar cada noche,
las palabras milagrosas que inventarán esa historia maravillosa
que me permitiera vivir una noche más.
Una noche soñada, ambigua, ajena, tramposa.
Una noche que lo más lejos que iba a llevarme,
era a un amanecer,
que como los brazos de eso que llamamos amor,
es un ramo de flores de calabaza que se enreda en el pelo,
unas semillas de lavanda que se frotan en las muñecas,
una naranja madura que se desgaja y se muerde,
un malentendido, un misterio, una locura,
una rasgadura, una reparación, un absurdo,
una promesa que no se puede ni se quiere ni se trata de cumplir,
una fuerza que duerme agazapada en el corazón
del mismo asesino que me escuchaba contarle
historias hechas de palabras milagrosas, claras,
para poder vivir una noche más.
Io sono quella che hanno chiamato Sherazad,
sconvolta dall’escogitare ogni notte,
le parole miracolose che inventeranno la storia meravigliosa
che mi permetterà di vivere una notte ancora.
Una notte sognata, ambigua, aliena, ingannevole.
Una notte in grado di portarmi
fino all’alba,
che come le braccia di ciò che chiamiamo amore,
è un mazzo di fiori di zucca che si aggroviglia ai capelli,
dei semi di lavanda che si strofinano ai polsi,
un’arancia matura che si rompe e si morde,
un malinteso, un mistero, una follia,
uno strappo, una riparazione, un assurdo,
una promessa che non si può e non si vuole cercare di mantenere,
una forza che dorme accoccolata nel cuore
dello stesso assassino che mi ascoltava mentre gli raccontavo
storie fatte di parole miracolose, chiare,
per poter vivere una notte in più.
CARLOS DÍAZ CHAVARRÍA
ha pubblicato, tra gli altri: Mi propio tiempo (1997) e Aguas en celo (2000).
Sempiternos alientos
Porque hemos hecho de la sangre derramada
alquimias de lienzos de brasas
que intensifican los gozos
de nuestras libertarias apetencias…
nos hemos erigido
en la escritura de las Auroras,
-sempiternos alientos
en la etérea elegía de la noche-,
que hoy se pactan insaciablemente…
Respiri sempiterni
Perché abbiamo reso il sangue versato
alchimie di tele di braci
che intensificano i piaceri
dei nostri desideri libertari…
ci siamo innalzati
nella scrittura delle Aurore,
-respiri sempiterni
nell’eterea elegia della notte-,
che oggi s’accordano insaziabilmente…
RANDALL ROQUE
Ha pubblicato, tra gli altri: Itinerario de los amantes (2003) e Isla Pop (2015)
NACIMIENTO DE LOS DEDOS
No sabemos cómo las manos desarrollan los dedos Al principio todo es una cuenca vacía al final de un brazo o un muñón compungido de tristeza Luego nacen los dedos Ahí está el enigma Crecen como las yerberas, la araucaria, los espinos del porò o el captus Unos piensan que lo hacen para pedir, otros, para dar
NASCITA DELLE DITA
Non sappiamo come le mani sviluppino le dita Al principio tutto è una conca vuota alla fine di un braccio o un moncherino compunto di tristezza Poi nascono le dita Ecco qua l’enigma Crescono come le yerbere, le araucarie, le spine del porò o il captus Alcuni pensano che lo fanno per chiedere, altri, per dare
ARABELLA SALAVERRY PARDO
ha pubblicato, tra gli altri: Breviario del deseo esquivo, (2005), Chicas Malas (2009), Dónde Estás Puerto Limón (2011).
Llueven pájaros
Llueven pájaros
Azotan las ventanas
Pájaros que son ángeles agobiados
Llueven pájaros
los tejados repiquetean mientras los pájaros
golpean contra el claro de luna
llueven ángeles que son pájaros
para hablarnos desde el grito infernal de su caída
llueven pájaros saetas
flechas malheridas
llueven pájaros
habitantes desmesurados de las nubes
Estos pájaros que suelen ser ángeles
lloran este planeta que arderá
quemado por nuestro propio desatino
Estos ángeles que suelen ser pájaros
se llenan la garganta con arena
mientras escupen fuego
Sus palabras son entonces pedernales
que nos golpean desde la arremolinada soledad de la ceguera.
PIOVONO PASSERI
Piovono passeri
colpiscono le finestre
Passeri che sono angeli sfiniti
Piovono passeri
le tegole tamburellano mentre i passeri
vanno a sbattere contro il chiaro di luna
piovono angeli che sono passeri
per parlarci del grido infernale della loro caduta
piovono passeri fulmini
frecce ferite gravemente
piovono passeri
abitanti smisurati delle nuvole
Questi passeri che di solito sono angeli
piangono questo pianeta che arderà
bruciato dalla nostra stessa follia
Questi angeli che sono soliti essere passeri
si riempiono la gola di sabbia
mentre sputano fuoco
Le loro parole sono allora pietre focaie
che ci colpiscono dalla tormentosa solitudine della cecità.
MONTHIA SANCHO
ha pubblicato: Palomas de grafito (2015).
Sin puerto
Estoy sin puerto.
Se me ha perdido
en esta intersección
de desconsuelos.
Lo he visto lanzarse
tras el paso apresurado
de cinco golondrinas.
Empino el lápiz sobre estas lágrimas
que inundan mis dedos,
mientras tratan de sostener el tiempo
a pesar de sus hurtos y coartadas.
Estoy sin puerto
en el contorno de todo,
bajo las faldas de la noche,
abrazada al vientre del aire
y no quiero que nadie,
nadie
acuda a mi rescate.
SENZA PORTO
Sono senza porto
Mi si è perso
in questo crocevia
di desolazioni.
L’ho visto lanciarsi
al seguito nel volo frettoloso
di cinque rondini.
Sollevo la matita sopra a queste lacrime
che inondano le mie dita,
mentre cercano di sostenere il tempo
nonostante i suoi furti e alibi.
Sono senza porto
nel contorno di tutto,
sotto alle sottane della notte,
abbracciata al ventre dell’aria
e non voglio che nessuno,
nessuno,
venga a salvarmi.
MAGDA ZAVALA
ha pubblicato, tra gli altri: Tríptico de las mareas (2010).
Consonantes
Soy en vos,
asomado a estas palabras.
Somos un milagro momentáneo
en la agitación permanente
que todo lo transforma,
dúo de perfectos anónimos
por un lapso convergentes.
Somos, aunque no parezca
ni yo te mire ahora,
aliados aquí,
fraternos, próximos.
CONSONANTI
Sono in te,
mi affaccio a queste parole.
Siamo un miracolo momentaneo
nell’agitazione permanente
che tutto trasforma,
duo di perfetti anonimi
per un attimo convergenti.
Siamo, anche se non sembra
che neppure ti stia guardano ora,
alleati qui,
fraterni, prossimi.