Piantatemi – Tawfiq Ziyad (a cura di Sana Darghmouni)

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Piantatemi come giglio rosso nel petto

e in tutti gli ingressi.

Abbracciatemi come prato verde

che piange, prega e combatte

portatemi come una barca di palissandro

e di foglie di sottobosco.

Sono la voce di chi chiama

sono il canto delle carovane

il mio sangue fiore e sole

E onde per le spighe.

Sono un vulcano di amore e passione

divampano le mie acclamazioni.

O gente, a voi la mia anima,

a voi la mia canzone

per voi combatto sempre.

Quindi venite, venite

con mani e zappe

demoliamo l’ingiustizia e costruiamo il nostro domani.

libero e giusto

Bambini,

O basilico verde

O coro di usignoli

Per voi abbiamo protetto le radici del fico, l’ulivo

e la roccia

Per voi abbiamo custodito le case

O afflitti in lutto

O popolo che lotta

Queste bandiere non cadranno

Finché noi … cantiamo e combattiamo.

 

Traduzione dall’arabo di Sana Darghmouni.

 

 

Ziyad

Tawfiq Ziyad, noto come il “poeta della protesta”, è stato un poeta e politico palestinese. Nato in Galilea quando la regione era ancora sotto mandato britannico, studiò letteratura in Russia. Dopo il ritorno in patria, fu eletto sindaco di Nazaret il 9 dicembre 1973, in rappresentanza del partito comunista Rakah. Morì il 5 luglio 1994, in uno scontro automobilistico nella valle del Giordano, mentre ritornava a Nazaret da Gerico, dove aveva partecipato all’accoglienza di Yasser Arafat  che era ritornato dall’esilio.

Riguardo il macchinista

Sana Darghmouni

Sana Darghmouni, Dottore di ricerca in Letterature Comparate presso l'Università di Bologna, dove ha conseguito anche una laurea in lingue e letterature straniere. E' stata docente di lingua araba presso l'Università per Stranieri di Perugia ed è attualmente tutor didattico presso la scuola di Lingue e letterature, Traduzione e Interpretazione all'Università di Bologna.

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