Il poeta lotta con il pensiero e con la parola. Se un poeta viene condannato a morte per le sue parole e i suoi pensieri, questo non significa la morte del poeta, ma del pensiero e della parola.
Ashraf Fayad – il poeta palestinese condannato prima a morte, poi a otto anni di prigione e ottocento frustate in Arabia Saudita – è vittima di un regime che uccide le parole e i pensieri. È uno dei tanti “Bruno Giordano” del nostro tempo, vittima di un pensiero religioso rigido e intollerante, quale il wahabismo saudita.
Alcune delle accuse a carico del poeta sono davvero da favola, come ad esempio: il ritrovamento d’immagini di donne nel suo cellulare, l’essersi lasciato influenzare dalla filosofia occidentale, l’avere scritto su Twitter frasi come: “Odio gli uomini”, “L’egoismo è il signore delle virtù”, “La storia è un uomo ipocrita”. E altri capi d’accusa sarebbero stati individuati nella sua poesia, dove dice: “Una bottiglia di vino che sta per finire” e che a detta del Pubblico Ministero elogia l’ubriachezza. In un altro verso dice: “Il sole sta a letto perché la sua temperatura è troppo alta” qui, sostengono, che derida il sole che è uno dei miracoli di Dio.
Le accuse serie, se tali le possiamo considerare, dovrebbero essere ormai idee di tempi lontani, e invece ci ritroviamo ancora oggi di fronte a queste idee. Ashraf Fayad, infatti, è stato accusato di apostasia, diffusione dell’ateismo, di aver proferito blasfemie contro Dio e il suo profeta, e altre accuse. Tutte queste accuse vengono riprese dai testi poetici della raccolta “Le istruzioni all’interno” che il poeta aveva pubblicato anni prima.
Per tale motivo si è deciso di sostenere Ashraf Fayad dedicandogli una giornata di letture poetiche che si svolgerà il 28 luglio 2016, in diversi paesi del mondo.
Bologna pure risponde, generosamente, all’appello. La libreria Ubik, sempre impegnata culturalmente e umanamente, accoglierà i poeti di Bologna che hanno risposto all’appello e hanno deciso, con gran generosità, di sostenere il loro collega di parola, il poeta Ashraf Fayad, con le loro voci, i loro pensieri e le loro poesie.
Leggeranno i poeti:
Silvia Secco
Marina Mazzolani
Mirella Santamato
Pina Piccolo
Daniele Barbieri
Claudia Zironi
Maria Luisa Vezzali
Loredana Magazzeni
Enea Roversi
Alessandro Brusa
Domenico Segna
Gassid Mohammed
Vi aspettiamo dunque il 28 luglio alle ore 17:30, libreria Ubik, via Irnerio 27, Bologna.
Per approfondimento su caso di Ashraf si rinvia all’articolo su La Macchina Sognante, al seguente link:
http://www.lamacchinasognante.com/la-morte-e-vetro-la-poesia-e-luce/