Da Una Bellezza Lontana (Gnasso Editore, 2018)
ARAGOSTE
Cosa ne sanno i bambini del nostro dolore
quando l’unico problema è una palla bucata?
Non rimane che ascoltare le urla delle aragoste,
guardare l’acqua della pentola tingersi arancione.
Voler chiedere loro se si innervosiscono
poco prima di essere bollite.
BURATTINO
Rimane seduto il tuo fissarmi
dall’unica fotografia che conservo
come un burattino a cui hanno tagliato i fili,
vorrebbe andarsene ma non può,
colto dagli spasmi
nell’epilettico abbandono.
Se ne va invece, la voglia di incontrarsi
nel suo improvviso calcolo
di ciò che deve sopravvivere e
ciò che deve dissolversi.
Ci allontaniamo come gatti
feriti da uno scontro con il topo.
IL PESO
Se non compaio nelle foto è perché sono quella
che le scatta, quella che scappa.
La lotta tra me e le stagioni.
Puoi passare l’anno a contare le foglie che cadono.
Oppure osservare le persone allontanarsi come pezzi di domino
staccati e riconnessi,
poi riposti nella scatola.
Ci appoggiamo alle nuvole, nella nostra leggerezza,
colpevoli solo di non avere calcolato bene il peso.
È una primavera che fatica ad uscire,
un po’ come le nostre parole, le scuse,
le cose che cambiano.
Viverti è un divieto senza pene,
la sottile linea tra le labbra
che non si capisce se sia sbocciata
per ridere
o respirare.
da Invecchiano Anche Le Rose (Il Rio Edizioni, 2014)
TRAMONTARE
Vuoi dei figli
e senza accorgertene ti risvegli
nonna.
SO
Le piccole cose.
L’aria sul collo dell’alfabeto
muove lettere incomprensibili.
È un apparire fugace
poi andarsene
e non tornare indietro.
Non ti volterai, lo so,
per questo ti sto avanti.
da Siamo Sopravvissuti A Un Altro Inverno (Thauma Edizioni, 2014)
FLOWERS. WHAT ELSE?
I
Capire attraverso le rose
che si può ferire
anche con il profumo.
II
Assaggiare i petali.
Fermarsi sugli scogli.
Da qualche parte
le colline sono grigie.
Da qualche parte
le conchiglie sono in mare.
Da qualche parte i matrimoni son reali.
Da qualche parte
la persona giusta
aspetta quella sbagliata.
III
Una spilla sul cuore: farà sanguinare,
ah, ma ne rideremo, un’estate.
RICORDO
Permettimi di abbracciarti
un’ultima volta
prima di sbiadire
Sara Comuzzo (Udine, 1988) ha vissuto in Canada, Scozia, Australia, Nuova Zelanda, Africa, Irlanda e Inghilterra. Ha vinto il Premio ‘Valerio Gentile’ con la raccolta di racconti Dove Nessuno può cadere (Schena Editore, 2014). Alcune sue poesie e recensioni sono comparse su riviste online e siti come Versante Ripido, Iodio, unarosainpiú, IoSoffoco, Literary.it e Lo spazio rubato e Stampa2009. Una Bellezza Lontana edita da Gnasso (2018) è la sua quarta raccolta di poesie. Sta attualmente completando un master a Brighton in letteratura moderna e studi di genere con una tesi sul teatro di Sarah Kane.
Immagine in evidenza: Tessuto ricamato. dell’artista iraniano Seyed Mojtaba Vahedi.