Nessun titolo è adatto – Poesie inedite di Gentiana Minga

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Nessun titolo è adatto

I

Sorridi e fai bene, ama e perdona,

e butta nel fiume i beni compiuti,

dicevano i nonni.

Niente  ritorna  dall’acqua.

Sarà stato condiviso tra chi ha poco o niente

ma se ritorna

Maratonomaco ti ha portato un ramo d’ulivo,

un segno di vittoria.

Chissà quanto ha sanguinato combattendo

da solo e indifeso…

E adesso, al ritorno, auspica solo un nido caloroso

il tuo bene compiuto

appoggia  la testa sul tuo cuscino,

si distende nel tuo letto,

ha combattuto per essere utile agli altri,

ed ora è spossato

mentre si addormenta con i suoi resti

stretti al petto e il suo cuore trasparente

preparagli  un decente funerale.

 II.

Che le fiamme della candela r/esistano dentro inalterate.

Questo è ciò che auspico, ciò che credo per davvero,

alle partenze programmate in attesa,

alla prontezza briosa del destino di essere compiuto,

che perduri lo stesso il piano  perfetto,

il  disegno che attornia una folla di gente,

gente che si scambia del cibo, rinfresca la gola,

spolvera  il cuore dalle mestizie.

M’incanta il sorriso bambino dell’adulto

che diventa lago e nutre la vita,

la vita che si  espande e affonda

infilata  nel suolo.

Mi chiama la brama di assaggiare un’altra sorte.

Essere un altro e provare  stupore,

la dolce polpa di un cuore arguto,

il palmo della mano dove scivola

una parte dell’universo in sabbia

per via  di un soffio

che  giunge sempre

al momento giusto.

III.

La sera rincasa la gente, le cose.  Due leonesse,

una donna corpulenta di Casablanca,

dieci occhi rossi,  il fato  sospeso sul capo del credente.

La ragazza in lutto per la perdita del criceto.

Recitò  la preghiera del morto mentre lo seppelliva

sotto un albero di tiglio. 

 

Rincasa il vecchio fermo al semaforo.

Angustiato infila una mano nella tasca,

e con il capo alzato verso dove cola la neve

auspica che diventi pioggia,

toccasana per il suo cuore torrido, poiché

desideroso di attraversare la strada

si è accorto di non poter camminare in fretta.

Teme di essere travolto,

spirare in mezzo ai frastuoni,

senza  alcuna tenerezza, solitario.

Rincasano Herr arno, signor maurizio.

All’inverno con un ché di spasmo, come me.

Con una certa brama  di calore

rintracciano i punti più illuminati delle stanze,

più  battuti e riscaldati dal sole.

Rincasa persino chi casa non ne ha, alcuna,

rientra all’aperto, si sveglia all’aperto, ne esce all’aperto.

Rincasa di nuovo al crepuscolo

con un certo spasmo, con una certa brama di calore.

Come arno e maurizio in inverno, come me.

Rintracciano i bivacchi più illuminati dal sole,

più battuti e riscaldati della città.

Poiché scappati da inferni paralleli

sereni avvertono dai loro giacigli

il diluirsi delle luci.

Può darsi che, desti domani, cadremo lo stesso

nelle trappole della gente

che odia le cose limpide, ma

 

nel parco distante da casa,

con il criceto sotto terra, tuttora

l’albero di tiglio s’infiora.

Inediti, per gentile concessione dell’autrice.

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Gentiana Minga, scrittrice, giornalista. Nata il 12 aprile 1971 nella città di Durazzo (Albania). Laureata in Letteratura e Lingua Albanese presso la Facoltà di Storia e Filologia dell’Università di Tirana.

Opere edite: –“Autopsia e shkatërrimit”(Autopsia del disastro), (racconti e novelle), (edizione Europa, Tirana, 1993);“Zonja e Shkodrës”(La signora di Scutari) ( poesie), (edizione Florimont, Tirana 2003), “Ciao mamma, un saluto da Bolzano”, Antologia poetica, Editore Terra d’Ulivi, 2017“.

E’ stata inserita in diverse antologie, tra qui: “Sotto cielo di Lampedusa II”, edizione Rayuela; “Muovimenti – segnali da un mondo viandante”– Antologia della e sulla migrazione – Editore Terre d’Ulivi ;  “Donne combattive e solitarie”– reportage- “ Donne d’Albania- tra migrazione, tradizione e modernità”, edizione Com Nuovi Tempi ;  Antologia “Matrilineari, Madri e figlie nella poesia italiana dagli anni Sessanta a oggi “, Edizione La vita felice ; Antologia “ Poesia Urgente per Giulio Regeni”, Edizione Rayuela, 2019 ; Rivista letteraria Lichtungen, 157-2019, Zeitschrift für Literatur, Kunst und Zeitkritik  (Austria).

Le sue poesie sono state tradotte e pubblicate in lingua rumena e tedesca.

 

 

Immagine in evidenza:  Dipinto di Dafinë Vitija, del 2017. le sue opere sono reperibili nella pagina Facebook Dafinë Artwork. Secondo Dafinë   #ogni donna albanese è una dea#, in albanese “ Cdo grua shqipetare eshte hyjneshe”..

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

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