Nella stanza degli interrogatori (Samih Al-Qassim, trad. a cura di Sana Darghmouni)

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Il tuo nome?

Quale vuoi:

Il primo, il terzo oppure questo che

il mio nuovo passaporto porta

 

I tuoi anni?

Due morti primaverili

e una notte che mi cela un’altra

o il giorno.

 

La tua prima professione?

Un cantante pubere, e sale

che cade sopra una ferita.

 

La tua professione oggi?

un ucciso sdegnato, indovino ucciso

fuoco, cantante esausto

e un bel assassino.

 

Il tuo hobby?

La morte tra il ridere e il piangere.

 

Il tuo ultimo desiderio?

Che conosciate il mio nome intero

unico, e chiaro.

E forse potrebbe essere il mio ultimo desiderio

che mi liberiate.

 

traduzione di Sana Darghmouni, per gentile concessione della traduttrice.

 

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Samih Al-Qassim: Poeta palestinese nato in Cisgiordania a Zarqa nel 1939 e morto a Rameh nel 2014 dopo una lunga lotta con il cancro. E’ stato poeta e giornalista attivista, e la sua opera è stata associata alla resistenza del popolo palestinese di Israele. E’ stato anche membro del partito comunista israeliano.

 

Foto in evidenza di Melina Piccolo.

Foto dell’autore da Internet.

Riguardo il macchinista

Sana Darghmouni

Sana Darghmouni, Dottore di ricerca in Letterature Comparate presso l'Università di Bologna, dove ha conseguito anche una laurea in lingue e letterature straniere. E' stata docente di lingua araba presso l'Università per Stranieri di Perugia ed è attualmente tutor didattico presso la scuola di Lingue e letterature, Traduzione e Interpretazione all'Università di Bologna.

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