NEGRO MOMENT: 4 YANK L’ALFIERE NEGRO, di Reginaldo Cerolini

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È una notte strana quella del 28 Giugno, quando decido, stanco e tardi (sono le 23.59), di scrivere finalmente la rubrica Negro Moment. So già di chi voglio parlare, ma è il contesto che mi sfugge.

Ascolto Bjork di Utopia, Sigur Ros Heima, Arvo Part Spiegel in spiegel poi Travis Scott Antidote ed ossessivamente Asap Rocky con Moby Forever e mi accorgo che cerco un senso, un’anima, a questa notte da abitare con tutte le mie emozioni, il mio corpo. Poi il pensiero mi va a Frankie Hi Nrg Quelli che ben pensano, l’ho sentita due volte in questi giorni, perché lavoro con un presidio (insomma lo spazzino!) al MacDonald di un grande centro commerciale, occasione umana faticosa e colma di bellezza a saper ben guardare. Un gruppo di ragazzi tra i 14 ed i 17 anni me l’hanno fatta ascoltare mentre pulivo e mi fermavano per chiedermi, come mi và (sottinteso la vita), dato che da una settimana abbiamo smesso di salutarci semplicemente, da quando 4 di loro nella mia pausa mentre mi nutrivo di MCcibo, si sono seduti con me a parlare del più e del meno finché mi hanno parlato della loro passione per la Musica Elettronica, la Trap italiana e il Rap americano e così ho avuto occasione di presentargli alcuni nomi di Negro Moment che li hanno sorpresi, almeno quanto mi hanno sorpreso artisti a me sconosciuti [1]che loro mi presentavano. Ecco ci sono, la musica non ha davvero confini, e crea il gusto, attraversa la carne per parlare ai pensieri ed alle emozioni, contribuendo in modo vivo a formare il sé e la memoria dei ricordi. Perché lo dico, perché contro chi sminuisce il Rap, la Trap ed i gusti musicali io sono convinto che ognuno abbia bisogno di senso – anche musicale-, e questo senso è personale ed insindacabile. Per tanto chi si interessa di musica, o di arte dovrebbe pensare, sentire e concepire gli orizzonti infiniti di senso che la musica trasmette. Mi piace dirlo mentre è passato esattamente un anno dall’uscita dell’encomiabile Ap sh**t[2] il Manifesto Rap-Trap in The Carter, ad opera degli imperatori del genere Beyonce e Jay-Z e nel contesto italiano la Trap nella sua era d’oro continua i fasti ufficiosi del suo dominio, sottovalutando i corrieri di Negro Moment, che però si fanno strada da soli.

Un degno cavaliere di Negro Moment, che fa la sua strada col proprio sudore e la propria passione è Yank. Presente in rete dal   2016. Appena uscito con Nemico Immaginario (first day out) (5587 v.) ha uno stile di diretta provenienza americana, precisamente si ispira a Scott Trevis[3]. Della scuola americana del 2015-2018 prende anche una deriva punk-futurista dal tono cupo, non escludendo l’influenza gutturale e vocale dei Migos.

I testi delle sue canzoni sono schietti rispetto alla questione razziale ed alla rivendicazione di un diritto di vita e di espressione dei negri, sia rispetto al contesto politico mediatico che, vorrebbe invece ridimensionare e paternalisticamente gestire la diffusione migrante sotto una prospettiva bianca. Yank ha il suo più grande successo con Particolando (123.915 v.) Testo di forte identità, di forte critica e rivendicazione di un’autonomia di pensiero. Sono però degne di menzione anche Menomale (97.779 v) e Shoes (50.726 v.).

Eppure Yank, che ha la maggior parte delle sue produzioni da Syler, sembra dare il meglio di sé in un contesto di gang[4], come dimostrò nei suoi esordi con la commovente ed originale, per autenticità e forza, Più in là (video tribute) ( 45.634)[5] dedicato all’amico Adrian, e nelle partecipazioni, molto seguite, di Esse Magazine Freestyle #1 nel, 2017 (270.778 v.) e Real Talk Street, sempre del 2017,  (85.117 v.).

In modo particolare degne di nota sono le sue collaborazioni con l’alfiere Roy Raheem, che citiamo Tony (323.922 v.) e più recentemente Come Lvi(8208 v.). In generale ha partecipato ad importanti collettivi musicali di identità negra e migrante come, assieme a Tommy Kuti, fra gli altri, in Stranero (86.144 v.) e con Tek Money, Chef Tek, Magnum 357 Ratatata ((216.293 v.)[6].

La cifra stilistica di Yank, è forse ancora incerta, per via di una videografia ancora esile, ma la forza del suo senso civile unito ad un’estetica della trap, convincente, segnano momenti di estasi pura, nelle misure e nell’estensione di musiche dal flow vincente. In questo senso, Non vedo Non sento (prod. Syler)  con la sua frase “i negri non fanno silenzio” è un lascito importante in un’era di incapacità di riconoscere umanità a chi non è della propria nazione, quando non di vero e proprio violento, consapevole razzismo etnico e culturale.

[1] Fra questi ho scoperto Nerone e Young Slash, davvero non si finisce mai di imparare e scoprire talenti.

[2] Merita un lavoro approfondito di tesi di dottorato, sono convinto. In Italia si vede la produzione di Money, con molti degli artisti di Negro Moment: NFN (Magnum 357, FN (Magnum 357, Yank, Chef Tek, Sedrick, Isi Noice)

[3][3] Lo si può notare in modo estetico in Non vedo, Non Sento (v.43.050 ) dove in una periferia agreste tutta italiana, il video di Yank, richiama l’intro di Mamacita in cui Travis Scott con una mascherina  da schiavo tematizza una delle derive dei negri dovuto all’abuso di crack, come violenza strutturale.

[4] La sua partecipazione attiva al movimento artistico Mom, Mancamelanina Records, è significativa.

[5] Stupisce che nella sua pagina ufficiale non metta né questa sua canzone d’esordio né quelle in cui collabora con gli altri. Si tratta forse di una distinzione di percorso personale e collaborativo, oltreché di una costruzione identitaria.

[6] Si tratta di due importantissimi manifesti di affermazione di identità e diritto di espressione negra e migrante, con esiti diversi, mentre Stranero è inclusivo, rispetto la cultura mitteleuropea, e sostanzialmente divertito, Ratatata segna un passaggio ad un’opposizione violenta e risentita verso la cultura mitteleuropea, dove ratatata si riferisce ad una “lingua a mitraglia”. Si tratta certo di un’opposizione artistica, ma il cui tono direttamente violento ridefinisce i contesti del risentimento negro e migrante. In questo pezzo l’intro di Yank è sensazionale. Questa deriva è confermata in Come Lvi.

 

 

Immagine di copertina: Foto di Teri Allen Piccolo.

Riguardo il macchinista

Reginaldo Cerolini

Nato in Brasile 1981, Reginaldo Cerolini si trasferisce in Italia (con famiglia italiana) divenendo ‘italico’. Laureato in Antropologia (tesi sull’antropologia razzista italiana), Specializzazione in Antropologia delle Religioni (Cristianesimo e Spiritismo,Vipassena). Ha collaborato per le riviste Luce e Ombra, Religoni e Società, Il Foglio (AiBi), Sagarana, El Ghibli . Fondatore dell’Associazione culturale Bolognese Beija Flor, e Regista dei documentari Una voce da Bologna (2010) e Gregorio delle Moline. Master in Sceneggiatura alla New York Film Academy e produttore teatrale presso il National Black Theatre. Fondatore della CineQuartiere Società di Produzione Cinematografica e Teatrale di cui è (udite, udite) direttore artistico. Ha fatto il traduttore, il lettore per case editrice, il cameriere, scritto un libro comico con pseudonimo, l’aiuto cuoco, conferenziere, il commesso e viaggiato in Africa, Asia, Americhe ed Europa.

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