Nakba – Poesia di Sheikha Hlewa (ripresa da The Baffler)

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Nakba

 

Mia madre ha tre anni meno della Nakba.
E lei non crede nelle grandi potenze.
Due volte al giorno fa scendere Dio dal suo trono
e poi si riconcilia con lui
con la mediazione delle migliori
recitazioni coraniche registrate.
E non sopporta le donne remissive.
mai in vita sua ha menzionato la Nakba.
Se la Nakba fosse stata una sua vicina,
mia madre l’avrebbe rimproverata senza ritegno:
“Sono stufa dei vestiti che mi porto addosso!”
E se la Nakba fosse stata la sua sorella maggiore,
le avrebbe fatto la corte con un piatto
di khubaizeh, e se avesse insistito con i suoi piagnistei
mia madre le avrebbe detto: “Basta!
mi stai bucando il cervello! Forse
è meglio se non ci vediamo per un po’?”
E se la Nakba fosse stata una vecchia amica,
mia madre avrebbe tollerato le sue idiozie
fino alla sua  morte, per poi imprigionarla in una foto da giovane
lì, sulla parete dedicata ai defunti,
una specie di rituale di purificazione prima di sedersi a guardare
le soap opera turche doppiate.
E se la Nakba fosse stata una donna ebrea anziana
di cui si  dovesse prendere cura nel Sabbath,
mia madre le avrebbe detto scherzosamente
nel suo ebraico birichino: “Sgualdrina,
hai ancora un’idea di come si fa, vero?”
E se Nakba fosse stata più giovane di mia madre,
le avrebbe sputato in faccia dicendo:
“Tieni a freno i tuoi figli, riportali nel recinto,
vagabonda che non sei altro”.

 

                                        —Haifa

Traduzione italiana di Pina Piccolo, dalla traduzione inglese di Fady Joudah apparsa nella rivista The Baffler il 13 luglio 2021.

 

 

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La scrittrice palestinese Sheikha Hlewa è nata a Dhayl ‘Araj un villaggio beduino non riconosciuto, vicino Haifa.  E’ autrice di tre raccolte di racconti ed una raccolta di poesia, tradotte in molte lingue. E’ Lettrice di femminismo arabo all’Università  Ben-Gurion.

 

 

 

 

 

 

 

 

Immagine di copertina: ripresa da The Baffler, dettaglio da “Presenza assente” di Sliman Mansour, per gentile concessione di Zawyeh Gallery

 

 

Riguardo il macchinista

Pina Piccolo

Pina Piccolo è una traduttrice, scrittrice e promotrice culturale che per la sua storia personale di emigrazioni e di lunghi periodi trascorsi in California e in Italia scrive sia in inglese che in italiano. Suoi lavori sono presenti in entrambe le lingue sia in riviste digitali che cartacee e in antologie. La sua raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” è stata pubblicata nel 2018 da Lebeg. È direttrice della rivista digitale transnazionale The Dreaming Machine e una delle co-fondatrici e redattrici de La Macchina Sognante, per la quale è la cosiddetta macchinista -madre con funzioni di coordinamento. Potete trovare il suo blog personale digitando http://www.pinapiccolosblog.com

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