Millepiedi, selezione poetica di Rómulo Bustos Aguirre, traduzione e selezione a cura di Stefano Strazzabosco

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Quotidiano

 

Come nei quadri appesi alle pareti

ogni mattina osservi

una lieve stortura del tuo dentro

Ogni mattina credi di correggerla

Ma tra com’era prima e com’è dopo

resta sempre un residuo

una brina di polvere ammucchiata

 

Su questa oscura aritmetica s’innalza la tua anima

 

 

 

Cotidiano

 

Como sucede con los cuadros que cuelgan en las paredes

cada mañana sorprendes

una leve inclinación de tu adentro

Cada mañana crees corregir este desnivel

Pero entre la primera posición y la segunda

queda siempre un residuo

una brizna de polvo que se acumula

 

Sobre esta oscura aritmética se edifica tu alma

 

*

 

Millepiedi

 

Il millepiedi per terra nel bagno

che cerca di scalare la parete

O dimena le zampe

nel breve precipizio della tazza

 

Le lisce, inespugnabili pareti

E le migliaia di zampe dell’anima

 

 

 

Ciempiés

 

El ciempiés en el piso del retrete

tratando de escalar la pared

O braceando

en la pequeña vorágine de la taza

 

Las lisas inexpugnables paredes

Las cien patas de tu alma

 

*

 

Scena di Marbella

 

Vicino agli scogli c’è Dio supino

I pescatori in fila hanno tirato lungamente la rete

E adesso giace lì cogli occhi bianchi verso il cielo

Sembra un bagnante definitivamente distratto

Sembra un gran pescione dalla coda molto grande

Invece è solo Dio

gonfio e con squame impure

Per quanto tempo si sarà rivoltolato nell’acqua?

I curiosi osservano la pesca mostruosa

Alcuni ne staccano un pezzo e se lo portano a casa

Altri si domandano se sarà conveniente

mangiare un alimento che è stato tanto tempo esposto alle intemperie

 

 

 

Escena de Marbella

 

Junto a las piedras está Dios bocarriba

Los pescadores en fila tiraron largamente de la red

Y ahora yace allí con sus ojos blancos mirando al cielo

Parece un bañista definitivamente distraído

Parece un gran pez gordo de cola muy grande

Pero es sólo Dios

hinchado y con escamas impuras

¿Cuánto tiempo habrá rodado sobre las aguas?

Los curiosos observan la pesca monstruosa

Algunos separan una porción y la llevan para sus casas

Otros se preguntan si será conveniente

comer de un alimento que ha estado tanto tiempo expuesto a la intemperie

 

*

 

Della difficoltà di acchiappare una mosca

 

La difficoltà di acchiappare una mosca

deriva dalla complessa composizione del suo occhio

 

È il più somigliante all’occhio di Dio

 

Per mezzo di una rete di piccoli ocelli

è in grado di osservarti da ogni angolo

sempre pronta a volare

 

Sembrerebbe che il grand’occhio della mosca

non distingua i colori

 

Probabilmente non distingue nemmeno fra te che cerchi di prenderla

e i resti decomposti sui quali si posa

 

 

 

De la dificultad para atrapar una mosca

 

La dificultad para atrapar una mosca

radica en la compleja composición de su ojo

 

Es el más parecido al ojo de Dios

 

A través de una red de ocelos diminutos

puede observarte desde todos los ángulos

siempre dispuesta al vuelo

 

Parece ser que el gran ojo de la mosca

no distingue entre los colores

 

Probablemente tampoco distinga entre tú que intentas atraparla

y los restos descompuestos en que se posa

 

*

 

Consiglio

 

Scegliere con cura un punto dell’aria

Coprirlo con la conca delle mani

Cullarlo

Levigarlo nel suo silenzio

Pensa a Dio quando costruì

la sua prima conchiglia o il primo uovo

Avvicina l’orecchio per sentire come batte

Scuotilo per vedere se risponde

Se non resisti alla curiosità

fagli un buchino per guardare dentro

Non vedrai niente. Niente sentirai

Hai costruito un eccellente vuoto

Mettilo adesso sopra il cuore e aspetta

fiducioso che passino gli anni.

 

 

 

Consejo

 

Elegir con cuidado un punto del aire

Cubrirlo con el cuenco de ambas manos

Arrullarlo

Irlo puliendo en su silencio

Piensa en Dios cuando construyó

su primer caracol o su primer huevo

Acerca el oído para oír como late

Agítalo para ver si responde

Si no puedes con la curiosidad

haz un huequito para mirar adentro

Nada verás. Nada escucharás

Has construido un buen vacío

Ponlo ahora sobre tu corazón y aguarda

confiado el paso de los años.

 

*

 

L’eterno

 

L’eterno sta sempre accadendo davanti ai tuoi occhi

Vivo e opaco come un sasso

E tu devi levigare quel sasso

fino a farne uno specchio in cui guardarti guardandolo

Ma allora lo specchio sarà già acqua e ti sfuggirà dalle dita

L’eterno è sempre in fuga davanti ai tuoi occhi

 

 

 

Lo eterno

 

Lo eterno está siempre ocurriendo ante tus ojos

Vivo y opaco como una piedra

Y tú debes pulir esa piedra

hasta hacerla un espejo en que poderte mirar mirándola

Pero entonces el espejo ya será agua y escapará entre tus dedos

Lo eterno está siempre en fuga ante tus ojos

 

*

 

Il necrofago

 

Il necrofago fa bene il suo lavoro:

mondare l’osso, purificarlo della putrida escrescenza

In qualche luogo della vita, qualcosa

fa esattamente l’opposto: copre l’osso

spinge l’oscura fioritura della carne

Nel suo bizzarro modo

anche il necrofago lavora alla resurrezione dei morti

 

 

 

El carroñero

 

El carroñero hace bien su tarea:

mondar el hueso, purificarlo de la pútrida excrecencia

En algún lugar de la vida algo

hace exactamente lo contrario: cubre el hueso

empuja la oscura floración de la carne

A su extraño modo

el carroñero también trabaja en la resurección de los muertos

 

*

 

Osservazione fatta con l’emisfero sinistro del cervello

 

È probabile che Dio non esista

 

In fondo questo non ha molta importanza

 

Più interessante è sapere

che esiste l’emisfero destro del cervello

la cui funzione è sognarlo

 

 

 

Observación hecha desde el hemisferio izquierdo del cerebro

 

Es probable que Dios no exista

 

Esto en realidad carece de importancia

 

Más interesante es saber

que existe el hemisferio derecho del cerebro

cuya función es soñarlo

 

 

*

 

Psicologia dell’ostrica

 

In qualche oscuro momento all’ostrica

è dato sapere

che il male di cui soffre non è un intruso ma la sua radice

Pertanto non può espellerlo

Allora

amorosamente, duramente

decide di cullarlo nella sua madreperla

Poi lo inabissa in seno

Poi lo trasforma nella sua seconda radice

Poi lo dimentica

Poi

fa fatica a riconoscerlo nella poesia

pubblicata su qualche rivista

 

 

 

Sicología de la madreperla

 

En algún oscuro momento a la madreperla

le es dado saber

que el mal que la aqueja no es un intruso sino su raíz

Por tanto no puede expulsarlo

Entonces

amorosa, duramente

decide arrullarlo en su nácar

Después lo absima en su seno

Después lo convierte en su segunda raíz

Después lo olvida

Después

le cuesta trabajo reconocerlo en el poema

que aparece publicado en alguna revista

 

I testi che si presentano in questa sede sono tratti da: Juan Calzadilla, Rómulo Bustos Aguirre, Doble fondo III. Antologías, Biblioteca Libanense de Cultura, Colombia 2010.  Traduzione e selezione a cura di Stefano Strazzabosco

 

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Rómulo Bustos Aguirre è nato a Santa Catalina de Alejandría, un piccolo paese dei Caraibi colombiani, non lontano da Cartagena, nel 1954. Ha studiato Legge e Scienze Politiche all’Università di Cartagena; Letteratura Ispanoamericana presso l’Instituto Caro y Cuervo; Scienza delle Religioni presso l’Università Complutense di Madrid. Attualmente lavora come professore di Letteratura nella Facoltà di Scienze Umane dell’Università di Cartagena.

Ha pubblicato le raccolte: El oscuro sello de Dios (1988), Lunación del amor (1990),  En el traspatio del cielo (Premio Nazionale di Poesia Colcultura 1993), Palabra que golpea un color imaginario (poesia riunita, Spagna, 1996), Sacrificiales (2007) e Muerte y levitación de la ballena (2010). Le sue poesie sono state riunite prima in Oración del impuro (2004), poi in La pupila incesante. Obra poética 1988-2013 (2013, 2016).

 

Imamgine in evidenza:  Foto di Tracy Allen.

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Riguardo il macchinista

Maria Rossi

Sono dottore di ricerca in Culture dei Paesi di Lingue Iberiche e Iberoamericane, ho conseguito il titolo nel 2009 presso L’Università degli Studi di Napoli l’Orientale. Le migrazioni internazionali latinoamericane sono state, per lungo tempo, l’asse centrale della mia ricerca. Sul tema ho scritto vari articoli comparsi in riviste nazionali e internazionali e il libro Napoli barrio latino del 2011. Al taglio sociologico della ricerca ho affiancato quello culturale e letterario, approfondendo gli studi sulla produzione di autori latinoamericani che vivono “altrove”, ovvero gli Sconfinanti, come noi macchinisti li definiamo. Studio l’America latina, le sue culture, le sue identità e i suoi scrittori, con particolare interesse per l’Ecuador, il paese della metà del mondo.

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