Migranti Climatici cause definizioni e numeri di un fenomeno in crescita – di Marta Ellena

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Per gentile concessione di LeNiUS; articolo pubblicato il 13 novembre 2020

 

Oggi l’1% del pianeta Terra è una zona calda appena vivibile e miliardi di persone chiamano questa terra “casa”. Entro il 2070, a causa del riscaldamento globale, questa percentuale potrebbe arrivare al 19%, forzando così la popolazione di queste aree a spostarsi in altri luoghi, e dando ulteriore impulso al fenomeno dei migranti climatici.

Il riscaldamento globale e le altre conseguenze del cambiamento climatico non hanno infatti ripercussioni solo sull’ambiente, ma innescano cambiamenti geografici, politici e demografici strutturali che condizionano il presente e i prossimi decenni della vita sulla Terra.

D’altra parte, l’idea che i modelli di insediamento umano siano strettamente collegati al clima è nota dall’antichità e supportata da diverse fonti internazionali. Halvard Buhaug e Paola Vesco scrivono ad esempio nel Routledge Handbook of Peace, Security and Development:

Non è infatti una coincidenza che gli studiosi abbiano collegato il crollo della maggior parte delle antiche civiltà umane a condizioni climatiche avverse, tra cui i Maya (area meridionale del Messico), la dinastia Tang (Cina) e l’impero romano (Mediterraneo).

Il legame tra condizioni climatiche, insediamenti umani e modelli migratori è dunque ben radicato. E oggi? Quali conseguenze deriveranno dai cambiamenti climatici in corso? Come verranno trattati e considerati i migranti climatici costretti a muoversi per trovare condizioni di vita più sostenibili?

Quali sono le cause delle migrazioni climatiche?

Gli stress ecologici tipici del nostro tempo, causati da aumenti di temperatura, intense precipitazioni, inquinamento e aumento del livello del mare stanno fortemente minacciando la disponibilità dei mezzi di sussistenza e di bestiame in molte aree del mondo.

La diminuzione dei mezzi di sussistenza pesa sull’insicurezza alimentare già presente, mentre l’incremento degli eventi meteorologici estremi è destinato a diventare sempre più frequente, comportando così forti squilibri nelle diverse aree del mondo.

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Biografia:

Marta Ellena, ricercatrice in Scienza e Gestione dei Cambiamenti Climatici presso l’Università di Venezia, collabora con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) dal 2017. Per Le Nius si occupa di divulgare le sue conoscenze sul cambiamento climatico e sugli impatti che può avere a livello sociale, economico e ambientale.

Riguardo il macchinista

Bartolomeo Bellanova

Bartolomeo Bellanova pubblica il primo romanzo La fuga e il risveglio (Albatros Il Filo) nel dicembre 2009 ed il secondo Ogni lacrima è degna (In.Edit) in aprile 2012. Nell’ambito della poesia ha pubblicato in diverse antologie tra cui Sotto il cielo di Lampedusa - Annegati da respingimento (Rayuela Ed. 2014) e nella successiva antologia Sotto il cielo di Lampedusa – Nessun uomo è un’isola (Rayuela Ed. 2015). Fa parte dei fondatori e dell’attuale redazione del contenitore online di scritture dal mondo www.lamacchinasognante.com. Nel settembre’2015 è stata pubblicata la raccolta poetica A perdicuore – Versi Scomposti e liberati (David and Matthaus). Ė uno dei quattro curatori dell’antologia Muovimenti – Segnali da un mondo viandante (Terre d’Ulivi Edizione – ottobre 2016), antologia di testi poetici incentrati sulle migrazioni. Nell’ottobre 2017 è stata pubblicata la silloge poetica Gocce insorgenti (Terre d’Ulivi Edizione), edizione contenente un progetto fotografico di Aldo Tomaino. Co-autore dell’antologia pubblicata a luglio 2018 dall’Associazione Versante Ripido di Bologna La pacchia è strafinita. A novembre 2018 ha pubblicato il romanzo breve La storia scartata (Terre d'Ulivi Edizione). È uno dei promotori del neonato Manifesto “Cantieri del pensiero libero” gruppo creato con l'obiettivo di contrastare l'impoverimento culturale e le diverse forme di discriminazione e violenza razziale che si stanno diffondendo nel Paese.

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