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Bologna antica così ti lasciavo
Ogni mattina dopo aver toccato
Con la punta delle dita le tue albe rose perla
Perla per la mia adolescenza austera
Tesoro che portavo con me fino all’ingresso
Della fabbrica con le sue luci elettriche
Accese per l’eternità.
da Quaderni della fabbrica (1948)
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La ballata
Madre – voglio ballare !
Dammi il vestito rosso.
Voglio andare ballando
Sulle rotaie del tram
Per tutta la città.
Campanaro – suona un valzer
Dal campanile grande –
Venite tutti in piazza
A cantare e a ballare.
Piangeremo domani.
da Poesie (1949)
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E’ passato l’inverno, sereno
Mi attende un purissimo cielo –
Nessuno, nessuno si nasconde
Nell’ombra, nessuno m’insegue
Ormai – Ho raggiunto il silenzio
Ho fermato la tragedia. Lontana
M’attende la Sorella paziente
Nel cuore della terra – La sua vena
scorre da secoli e mi chiama
per congiungersi alla mia vena.
da Hanna (1948-1950)
Per un approfondimento della figura di Nella Nobili e della sua opera leggere il breve saggio introduttivo al suo lavoro di Jessy Simonini, nella sezione Sconfinante di questo numero de La Macchina Sognante.
Foto dell’autrice a cura dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.
Immagine in evidenza; Foto di Melina Piccolo.