L’amore segreto di Alessandro che trasuda da ogni sua poesia è l’amore per la libertà, che è il piacere di esistere, come scrive l’autore nella lirica che dà il titolo alla raccolta, incarnata nell’ideale dell’anarchia, in senso storico-politico, quale dottrina che propugna la liberazione dell’animo umano da ogni forma di costrizione e da ogni forma di governo sull’individuo. Riecheggiano nei versi di Alessandro le parole del noto anarchico tedesco Gustav Landauer (1) tese alla riscoperta dei valori umanitari di affratellamento e assorellamento. “Si deve edificare in grande iniziando dal piccolo, dobbiamo espanderci in ampiezza e possiamo farlo solo se scaviamo in profondità”.
Anarchia che quindi non ha nulla a che vedere con la banalizzazione del sostantivo divenuto oggi, assumendo un connotato volutamente negativo, sinonimo di confusione, caos e assenza di regole.
Questo amore dell’autore si svela già dalla dedica A Martina, mia figlia, che è amore / A Roberta che è libertA / e al mistero della luna.
La libertà declinata attraverso i corpi degli amanti o attraverso la dispersione panteistica e giocosa nella natura, in ogni forma vegetale e animale e, in definiva, in tutto il creato con stelle e galassie, osservate con l’eccitazione sincera di un fanciullo.
I versi di Scarpellini sono vivi e vitali attraverso la ricerca puntuale e sapiente delle parole e il dialogo intessuto con i suoi numerosi riferimenti letterari (Borges, Alda Merini, Pessoa ecc…), mitologici, culturali ed artistici della civiltà occidentale: da Pitagora a Sant’Agostino, da Bach a Dioniso, Orfeo, Narciso ecc…
Il rapporto dell’autore con Dio è un filo conduttore che attraversa la raccolta e assume toni diversi. Nel testo La boutique di Cristo, denuncia potente dei mali insopportabili della nostra civiltà, l’urlo del Cristo morente in croce con cui termina la poesia, Eloì, Eloì, lama sabactàni (Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato) è l’urlo dell’uomo davanti all’indifferenza del creatore ai propri destini di sofferenza e dolore.
In altri testi, invece, è l’amplesso amoroso che, attraverso l’estasi di piacere, porta a Dio: i corpi liberi di amare raggiungono toni che si avvicinano a quelli del Cantico dei Cantici, come in Sfere: Attendo la fine / per iniziare di nuovo / il mio camino / dal tuo ombelico / agli occhi / del Dio che piange.
L’AMORE SEGRETO
Ancora ancora
io viaggio
fra il sasso spaccato
e la vena d’acqua sorgiva
che è il piacere
di esistere.
AMARE
A volte m’insegue il dolore
per un colpo imprevisto di sole
quando mi sveglio e sogno
cigni
che volano oltre l’orizzonte.
Allora,
come l’alba solitaria del monte,
declino e scivolo nel nulla creatore
che è lo smarrimento
o l’amore.
So d’essere un fiore
dal polline segreto
umido di una malinconia
che chiamo sete di te o poesia.
Odoro di fiume e cerco il mare.
GOCCE DI LUCE
Qualcuno si appiglia a Dio
offendendolo
per essere mestolo di potere
attimo di gloria
sputo di memoria
che vive oltre il fango
la melma della sopravvivenza.
Poi un raggio imprevisto di sole
obliquo e rugiadoso
mi sorprende
e fa della mia mente
un porto verso l’altrove.
ANCORA
Sangue e vino
ho visto versati
abbandonati
sugli scalini delle Poste
dove i clochard dormono
l’utopia della ribellione
e sono stazione di passaggio
fra la vita e la morte.
Assaggio le labbra di una fata
che mi sussurra
che esistere è un dono,
una briciola di Paradiso.
Ma il transito delle stelle
è un’altra cosa
come lo schiudersi di una rosa
di scirocco e chiodi rugginosi.
Nuovamente credo nell’Anarchia
intravista in uno specchio opaco
in un secchio d’acqua ghiacciata
e nel fragile guscio di una lumaca.
Ancora.
SUONI
Sant’Agostino
ha scritto il De Poesia,
io faccio della malinconia
uno scacciapensieri
che ha lamine sottili
d’argento lunare.
M’accontento
d’essere la mia imperfezione.
L’ORO NASCOSTO
Lecco lecco lecco
la tua voglia di vita
e divento Borges
davanti a una scacchiera
che muta ogni momento,
Alice di fronte a un imbuto
che parla,
la volpe che si nasconde.
È sfera di vetro
il tuo seno eccitato,
rubini
di astri mai visti,
cannabis
di costellazioni sconosciute,
ombelico di diamanti.
Qualcuno mi dice che
potrei diventare potere
con un bastone da prete
e una mitria da Papa,
preferisco essere
un piccolo fiore di terra
che muore finisce
e rinasce in altra forma.
FERITE D’OMBRA
La vita è un capriccio,
un riccio di segni confusi
che sputa saliva
crea per esprimersi
e germogliare
in fiori sconosciuti
È Pan che suona il flauto
Dioniso che lancia conchiglie
Atena che si spoglia
Marte che gioca con una bambina
e il big bang della mente.
Avverto nell’etere
stellato di punti invisibili
il canto delle sirene
e le sirene rauche del porto,
lo sguardo di mio padre
che guarda passare i giorni
in bicicletta.
Il ticchettio del cuore
mi raccomanda di prendere
il sentiero ignoto dell’amore
e di bere il siero fatato
di crocus e non ti scordar di me,
quasi le Pleiadi fossero un gioco.
M’aspetto di vedere il fuoco di Dio
nell’acqua che scorre
e lentamente annerisce.
M’inebria il morso del lupo.
NIENTE DI NIENTE
Alda Merini
intravide la voce
e la nudità
nel morso di un matto
che pensava d’aver dato
un bacio
alla fugace immagine
dell’esistenza.
LA BOUTIQUE DI CRISTO
La fame sfinisce
la vita quotidiana ferisce.
Divampa la guerra
nelle stazioni e nelle vie
lontane
dalle dimore dei signori,
poveri rubano a poveri
e vendono eroina gialla
segatura di false stelle
a due euro o poco più
a chi vuole strafarsi
in buchi / luccichii di assenza.
Ovunque si macella, macera
carne umana.
Siria, Libia, Messico, Palestina…
Pamela fatta a pezzi
dal maschio desiderio di possedere.
Scarpette rosse sanguinano ovunque.
Barricare i porti
infibulare le giovinette
serrare le case
acido sulle adultere,
barrique per i padroni
per gli sfruttatori
che ridono affari
e bevono vini pregiati.
E la paura fa chiudere cuori,
li lega
a mugolii d’odio
e socialismi nazionali.
Eloì, Eloì, lama sabactàni?
MAREE
Oh, queste gocce di sangue
sono una visione del mondo.
Hic sunt leones.
Vasco de Gama
ucciso in un’isola di onde
e amore.
Lope d’Aguirre perso nella selva
alla ricerca di Dio
e della serpe d’oro.
Migranti
uomini donne
naufragano
sulle sabbie d’Occidente.
È il tempo del vento
della rivoluzione sociale
e di un lenzuolo rosso
umido
del mistero della femminilità.
LE PIANE DU PAUVRE
L’amore
è un’ansa
in cui attraccare
quando i venti
spezzano i cordami
e Pessoa muore
chiedendo gli occhiali.
Scarabocchio vicoli
nella nebbia purpurea
di momenti d’amore
e danzo
come un cerbiatto
assetato
della tua luna segreta.
URLA DI BAMBINI
Mastico naufraghi e naufragi
nel mio pasto quotidiano
fingendo d’essere musica
mistero, magia, misericordia
e Fra Dolcino
mistico della luna
dal rogo ride
guardando Manaus e Belem
bruciare per i vizi dei ricchi
e la povertà dei poveri.
Sillaba una filastrocca
di sangue e bestemmie
per svegliare Dio
e il suo sorriso stanco.
Ha odore di strame il giorno.
(1) Gustav Landauer (1870 – 1919) è una delle figure più lucide e originali dell’anarchismo tedesco tra Otto e Novecento, che, coi suoi numerosi scritti e le ben ponderate azioni, arrivò a esercitare la propria influenza ol tre il modesto movimento libertario e a stringere legami con diversi settori del socialismo rivoluzionario.
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Biografia:
Alessandro Scarpellini ha pubblicato libri di Poesia e di narrativa: Il segreto del fiume (Book Editore, Bologna 1990), I Sassi Caduti (Book Editore, Bologna 1993) , Opus (Bandecchi Vivaldi, Pontedera 2001), L’Astronave Madre (Felici Editore, Pisa 2008), Passi di…versi (CESVOT, Firenze 2003), La Casa del Sorbo Selvatico (Erickson Live 2013) con 40 bambini/e della scuola Primaria “Giromini” di Marina di Carrara; “Altra gente di Pisa” (MdS Editore, 2015) con pitture di Enrico Fornaini; Vietato Calpestare i sogni (Carmignani Editrice, 2015) De sidera (Carmignani Editrice, 2017) e “Le voci degli alberi” (Carmignani Editrice 2019) con gli allievi del Libero Laboratorio di Scrittura de L’Ortaccio di Vicopisano; “L’Amore Segreto” (Ensemble Editore, 2020) con Prefazione del Premio Tenco per la musica Alessio Lega, “Cronaca di una Battaglia: dramma sulla prigionia al tempo della Meloria” (Pacini Editore, 2021) con prefazione dello storico Alessio Bologna, la raccolta di racconti gialli e noir “La Viola Rossa” (Felici Editore, 2021). Suoi maestri sono stati Giorgio Saviane, Leo Ferrè, Paul LeBohec, Vittorio Vettori, Emilio Sidoti. Ha ottenuto premi e riconoscimenti sia per la poesia che la narrativa. Ha fatto parte dell’Accademia dei Notturni di Budrio (Bo) con Bonvi, Francesco Guccini, Andrea G. Pinkets, Loriano Macchiavelli, Peppe Albanese, Freak Antoni ed altri. Il critico Franco Manescalchi l’ha inserito in Poesia del novecento in Toscana, una pubblicazione internazionale dell’antica Biblioteca Marucelliana di Firenze (2009). E’ stato fra i fondatori dell’archivio della Poesia Inedita di Monterchi (Arezzo) ideato da Vito Taverna. Si occupa di Scrittura Creativa (poesia e narrativa) tenendo corsi in Italia e all’estero per adulti, giovani e bambini. Quattro tesi Universitarie sono state fatte sulla sua metodologia e sui laboratori di creative writing che conduce e ha condotto in Italia e all’estero. Molteplici e varie le collaborazioni con registi teatrali, musicisti, pittori, scultori e scultrici, orafe ed artigiani, fotografi, stilisti, danzatori e coreografe.