La tastaslim vuole dire non arrendersi in arabo! Eh! Fosse facile…non arrendersi, non dargliela su, come dite voi, non sedersi e dire adesso basta. Assecondare il “non ce la faccio più” che insiste nell’orecchio …
Khalas, basta. Perché non arrendersi? Non ho più energie e non ho nemmeno più pazienza e non so cosa inventarmi. Ogni giorno appigliarsi al niente è davvero da pazzi. Majnun.
I ricordi sono assillanti e quelli belli mi trafiggono: risento odori, sapori ed ho come delle visioni, immagini che mi fanno sorridere, mi abbracciano delicate ed io non sono qui ma sono nell’altra vita.
Quelli brutti sono insopportabili: sento il dolore, la puzza, lo schifo addosso ed intorno, rivedo l’orrore il sapore del sangue, il male di pancia e la paura che ti avvolge trasparente ma c’è ed è pesante senza soluzione. All’improvviso io non sono più qui ma nell’altra vita.
L’altra vita c’è sempre io sono quello là e sono anche questo qua. Un uomo nuovo che non riconosco. Non so chi mi piaccia di più …quello di prima era coraggioso. Quello di adesso fa quello che vogliono gli altri. Mi sento addomesticato!
“Non so” è la frase che mi riesce meglio …non ho capito! io non so perché mi sia capitato tutto questo in una sola vita. Non so perché devo sopportare ancora …e non so quale sia il senso. A me questa vita non mi piace.
Non mi piacciono le persone che conosco con cui fingo un sorriso e la allegria. Sono stanco di fingere.
Sono stanco di recitare la parte del “grato”.
Sono stanco di dire grazie. Perché sono così a credito di felicità che per tutte le volte che mi sono state rubate ore di vita cosa dovrei dire? Sono diventato cinico e maleducato anche se gli altri non se ne accorgono.
Chi aiuta crede di sapere tutto di me e di noi. Ma a volte incontro lo sguardo di occhi che non sanno vedere oltre…non vanno a fondo. Occhi che si accontentano di ciò che è più facile. RIFUGIATO= SFIGATO. Fa anche rima.
Si un binomio così, più o meno. Spero si capisca ciò che voglio dire.
Ma capite che non siamo semplicemente POVERI? Non abbiamo bisogno di pietà …né di lacrime. Le lacrime mi infastidiscono. Chi si commuove per me mi fa pensare alle mie di lacrime. Faccio pena?
Su di me hanno osato dire (quelli che mi hanno aiutato) “gli abbiamo ridato la dignità”. Ma per favore, ma come si può essere così presuntuosi da credere di essere dei donatori di dignità?
Dentro di me vado dai miei “badanti” e gli dico tutto ciò che penso di loro! Gli grido in faccia ciò che penso grazie che sono costretto a dire come mantra tutti i minuti di ogni giorno e che mi viene sempre ricordato, che ha un prezzo altissimo…davvero troppo alto.
Oggi ci sono i razzisti, che pigri ci odiano così per una ragione qualunque (colore della pelle, razza, etnia, religione, lavoro, collocazione geografica etc.) quelli che sono i NEMICI CONCLAMATI degli stranieri.
Poi ci sono gli altri quelli che aiutano, il perché non l’ ho capito, ma aiutano e ti danno un maglione (bucato) magari ti danno i loro maccheroni al pomodoro (immangiabili) e ti dicono esattamente cosa devi fare ogni secondo della tua giornata, ti controllano gli spostamenti …si auto proclamano padri e madri di persone adulte e con famiglia. Loro si vogliono sostituire alla mia famiglia!
A volte mi chiedo anche chi stia aiutando chi. Forse sono io che aiuto loro a colmare i loro vuoti? Le loro vite sbiadite .
Tra i due gruppi io non so chi sia peggio! Chi ha una versione del mondo fatta di NOI che ODIAMO E LORO o chi ha una visione del mondo fatta di NOI che aiutiamo e LORO che devono essere grati.
Poi ci sono quelli che aiutano perché è così e basta…inspiegabile, perché non si possono non ascoltare gli altri.
Quelli che aiutano in silenzio stando zitti con le orecchie spalancate e gli occhi semichiusi e che vedono tutti e tutte e tutto. Quelli che cuciono le ferite a mani nude e che premono sulle emorragie con il peso di tutto il loro corpo. Ci sono quelli che ti danno il loro respiro pur di rianimarti che non dormono la notte pur di starti accanto tenendoti per mano e non chiedono nulla in cambio mai. Che si rifiutano di dirti prego perché non vogliono i tuoi grazie.
Questi mi stupiscono perché sono strani… sono istintivi senza premeditazioni o strategie ti abbracciano ti sollevano e ti spingono ….sono quasi assillanti quando ti sussurrano LA TASTASLIM …non arrenderti
Per cui sorridendo che fai che puoi rispondere?
Beh non ti arrendi …non puoi fare altrimenti.
Per gentile concessione dell’autrice.
Raffaella Piazzi nata a Bologna laurea in lingue presso l’Università di Bologna dove ha anche conseguito una laurea in Educatore sociale. Da anni attiva nel mondo del volontariato prima nell’ambito dei “special needs” poi nell’inclusione sociale nel senso più ampio del termine. E’ una bridge builder, una costruttrice di ponti! Attivista dei diritti umani collabora con gruppi ed associazioni nel supportare i migranti.
Foto dell’autrice a cura di Raffaella Piazzi.
Immagine in evidenza: Foto di quadro di Giacomo Cuttone, per la galleria delle sue opere, consultare il sito http://www.cuttone.altervista.org