La poesia
La poesia è
La verità che non ha bisogno di nascondersi
Gente che non ha bisogno di governo
Vita che non ha bisogno di ambrosia
Se mi frughi nelle tasche
Butti all’aria i miei libri e le pagine sul tavolo
O sugli scaffali
Apri a forza questa gabbia del cuore a forma di fiore
Non troverai altro segreto se non la poesia
L’influenza di tutte le mie pericolose personalità
Che non comprendi
È il segreto della poesia
Guarda con attenzione
È come il chiaro di luna intrappolato in un rettangolo.
Con arroganza guardi in alto per insultarmi
Vedi
La mia poesia brilla nel cielo azzurro come la luna piena
È stupefacente
Ora nel vedere la luna rimani scioccato, incapace
Di percepire la sua luce qui in questa cella
Un tempo provavo ribrezzo, come fossi assalito da una torma di scarafaggi
Quando mi frugavate il corpo
Ora
Dopo aver versato tutto il mio sangue
E averlo trasfuso di poesia
Perché mi faccia compagnia nella solitudine
Provo pietà per voi che mi avete perquisito il grembo
Cercando il vostro figlio perduto, l’umanità.
Quando mi palpate il collo
E i vostri metal detector tremano sul mio petto
Vi lascio pur fare
Come stessi esplorando i miei mondi segreti
Scoprendomi e sbucciandomi la pelle
Per sentire una voce poetica tutta mia
Per sentire l’attrazione del tatto
La poesia che cala con grande pesantezza
sulle vostre mani che mi incatenano
e ogni volta che mi muovo
il tintinnio delle catene è canto libero di uccelli in volo
I complotti dell’Accusa vengono svelati
Alla luce del giorno del tribunale
Provate pure a sorvegliare
La poesia continuerà a rimanere accesa
Provate pure a governare
La poesia continuerà a parlare delle persone anche quando dormite
Provate pure a preparare il laccio della trappola mortale e aspettate
La poesia nuoterà verso la coscienza guardandovi negli occhi
La poesia è un segreto di dominio pubblico che annulla lo Stato
Anche mentre prende forma nel mio cuore
Arriva a chi deve arrivare
Viene capita inconsapevolmente da chi la merita
Perfino mentre si leva nella mia immaginazione
Ispira movimenti
Il segreto è che
La mia poesia è nata con il primo latte del movimento
La mia poesia
Continua a scorrere come lettera di sangue
Giù dalle vostre mani che hanno sigillato la miniera
Come spago spezzato di dolore e fili di rabbia
Come la visione che accende
Le lacrime
30 dicembre 1987
da Kavitvam from Muktakantham, 1990
Traduzione inglese dalla lingua Telegu a cura di N. Venugopal, di prossima pubblicazione nella rivista digitale transnazionale in lingua inglese Antonym.
Traduzione italiana dall’inglese di Pina Piccolo
Il poeta, docente ed attivista politico Varavara Rao, nato nel 1940 nello stato di Andhra Pradesh, è uno dei massimi esperti di letteratura in lingua telegu e autore di oltre 15 raccolte di poesie. Incarcerato innumerevoli volte per la sua attività politica in ambito maoista e influenza nei movimenti di massa, è attualmente in carcere dal 2018. Non è stato rilasciato nonostante abbia contratto il Covid 19 in età avanzata e la campagna internazionale a favore della sua scarcerazione. A tale riguardo, vedi poesie in suo onore pubblicate nella rivista Margutte. Per maggiori informazioni biografiche, consultare il sito web del poeta https://web.archive.org/web/20070503170239/http://www.varavararao.org/