Per gentile concessione di LeNiUS; articolo pubblicato il 6 novembre 2020
Si dice spesso che il cambiamento climatico colpisce tutti, senza fare sconti o preferenze. È vero, ma non fino in fondo. Il cambiamento climatico, in realtà, sta rendendo sempre più nette le disuguaglianze economiche e sociali, colpendo soprattutto quelle fasce di popolazione che dipendono, per la loro sussistenza e per quella delle loro famiglie, da risorse e cicli naturali legati a loro volta proprio al clima. L’emergenza climatica, quindi, non colpisce tutti allo stesso modo: le donne, ad esempio, sono più esposte degli uomini alle sue conseguenze.
Secondo quanto riportato nella Risoluzione del Parlamento europeo sulle donne, le pari opportunità e la giustizia climatica approvata nel 2018:
– L’80% delle persone sfollate a causa del cambiamento climatico sono donne.
– Nelle calamità naturali le donne e i bambini hanno una probabilità di morire 14 volte superiore a quella degli uomini.
– Le donne costituiscono il 70% degli 1,3 miliardi di persone che vivono in povertà nel mondo, e i poveri vivono più frequentemente in aree marginali vulnerabili alle inondazioni, agli innalzamenti del livello del mare e ai temporali.
Quali sono le ragioni che stanno alla base di questi dati? Come impatta la crisi climatica sulle donne? Come viene affrontata la questione a livello politico e scientifico?
L’impatto della crisi climatica sulla vita quotidiana di milioni di donne
Come mai il cambiamento climatico colpisce di più le donne? Tra le ragioni vi è il ruolo sociale che ancora oggi molte donne ricoprono soprattutto nei paesi in via di sviluppo e nelle aree rurali dove, a fronte di una quasi totale responsabilità per l’approvvigionamento di cibo e acqua, corrisponde una forte discriminazione in termini di accesso alle risorse e ai beni produttivi.
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Biografia:
Valeria Barbi coordina i progetti UE presso la Fondazione Innovazione Urbana. Si occupa di clima, ambiente e divulgazione da 9 anni. Vive di entusiasmi, ostinazione e grandi passioni, come quella che nutre per il suo cane, la natura, i viaggi – di cui scrive su ilmoralesuitacchi.it – e l’Africa.