Intervista a Jinen Youssef Abou Younes (a cura di Sana Darghmouni)

Gaza AM

 

Foto Gaza per gentile concessione  di Ahmed Masoud.

D: ci puoi presentare Jinen?

J: Sono la bambina Jinen, Jinen Youssef Abou Younes, ho 11 anni, sono palestinese di Gaza, ho la passione di presentare i programmi, ho fatto molti corsi e presentato numerosi spettacoli e celebrazioni nella striscia. Il mio sogno è quello di diventare una giornalista che porta un messaggio. Spero di avere l’aiuto di Dio per poter conseguire il mio sogno.

 

D: le condizioni dell’assedio influiscono sul tuo talento e sulla realizzazione di questo sogno?

J: Certo, le condizioni dell’assedio imposto a Gaza influiscono sul mio talento, sono stata invitata all’estero, fuori Gaza, ma non posso viaggiare a causa delle condizioni economiche, politiche e materiali, a causa dei punti di passaggio. L’assedio influisce sul mio talento e sul mio programma intitolato “è bello parlare con Jinen”, che ha avuto inizio nel 2018, includendo molti temi, quali l’infanzia, la gioventù, la famiglia, l’assedio, uscivo in strada e parlavo con la gente. Questo programma ha bisogno di sostegno, di soldi, di una camera, di regali da dare alle persone che ospito. Nel 2021 ho realizzato una sola puntata a gennaio poi mi sono fermata, ho bisogno di aiuto materiale e morale per sviluppare il programma. Spero ardentemente di trovare un canale o una televisione che possa abbracciare il mio talento. L’assedio su Gaza influisce su tutti i bambini che hanno un talento e non li fa emergere.

Vorrei far arrivare il mio messaggio nonostante le crisi e le difficoltà, ci sono molti bambini talentuosi e dotati in vari settori, servono solo le condizioni giuste per permettere loro di emergere e dare voce alle loro capacità.

 

D: hai un messaggio per il pubblico generale?

J: Ho due messaggi, il primo è un messaggio di amore rivolto a tutti i popoli e a tutti i bambini del mondo. Il secondo è un messaggio personale da una bambina palestinese, spero di trovare chi mi aiuti e chi sostenga il mio talento nella società attraverso il mio programma. Vi prego di guardare il mio canale e di seguirmi, spero di trovare delle pubblicità che possano finanziare il mio progetto. Non voglio fermarmi.

 

D: so che scrivi. Che tipo di scrittura e puoi darci un esempio?

 

J: Sì, scrivo dei pensieri. Ecco un esempio:

 

 

 

 

Sogni di una bambina

 

Palestinese sono,

sogno nonostante la ferita,

attraverso il cielo del mio paese, lontano verso la terra dei miei sogni.

Innocente è la mia infanzia

rosa sono i miei sogni.

Sogno di vivere un’infanzia serena

tranquilla, senza grida né paure,

senza aerei che bombardano le nostre case mentre dormiamo.

Sogno di percorrere il mondo in pace

di non essere fermata da soldati né da mura,

sogno di essere serena

senza la preoccupazione di mio padre per uno stipendio

né per una medicina che non giunge a mia nonna

né per una malattia che devasti la mia famiglia.

Con ogni soffio del vento mattutino

aspetto il sole tra un domani e un ieri.

Forse splenderà sul mio sogno con luce raggiante

Una luce in cui vedo un sole non tramontare

Una luce in cui vedo una terra a me ritornare

Una luce in cui vedo una bandiera sulla mia Gerusalemme svolazzare

Un fratello tenero e un amico che non tradisce

E popoli arabi che custodiscono la verità.

 

 

 

Riguardo il macchinista

Sana Darghmouni

Sana Darghmouni, Dottore di ricerca in Letterature Comparate presso l'Università di Bologna, dove ha conseguito anche una laurea in lingue e letterature straniere. E' stata docente di lingua araba presso l'Università per Stranieri di Perugia ed è attualmente tutor didattico presso la scuola di Lingue e letterature, Traduzione e Interpretazione all'Università di Bologna.

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